Cookie Consent by Free Privacy Policy website Tutto storia, approfondimenti: Il Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto
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Il Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto

Il Museo della Guerra si occupa della storia degli uomini e delle società che vivono l'esperienza della guerra, con particolare attenzione alla storia italiana e alla Prima guerra mondiale.
Retto da un'associazione, il Museo espone armi e uniformi, fotografie ed opere pittoriche, documenti e cimeli. Propone mostre temporanee, promuove studi e ricerche, collabora con le scuole attraverso la sezione didattica, cura la pubblicazione di opere a carattere storiografico e documentario, partecipa a produzioni cinematografiche. Il Museo fu ideato nel 1919 da un gruppo di cittadini roveretani per ricordare il conflitto da poco concluso, che aveva riunito il Trentino all'Italia. Fu inaugurato da Vittorio Emanuele III il 12 ottobre 1921.
Durante la guerra Rovereto era stata evacuata, bombardata e colpita da gravi perdite; la città divenne simbolo della guerra di redenzione e il Museo un luogo della memoria, al quale affluirono in grande quantità documenti e cimeli offerti da cittadini, ex-combattenti e istituzioni.
Nei decenni successivi, il Museo estese il proprio interesse ad altri conflitti: dall'età moderna alle guerre coloniali, alla seconda guerra mondiale.

Il Museo si rinnova
Nel 2007 il percorso espositivo si arricchisce di tre nuove sale dedicate alle armi e ai soldati nel Risorgimento italiano da Napoleone alla Prima guerra mondiale.
La prima sala offrirà una documentata panoramica delle armi leggere e degli eserciti nell’Ottocento, dai fucili a pietra focaia alle prime mitragliatrici, al fucile a retrocarica e a ripetizione.
La storia del Risorgimento italiano, raccontata attraverso una straordinaria collezione di ceramiche dipinte e di oggetti dal forte contenuto evocativo, che riproducono un piccolo pantheon domestico piccolo borghese, sarà al centro della seconda sala.
Un aereo del 1918, un rarissimo Nieuport 10, accoglierà i visitatori nella terza sala, che immergerà il visitatore in un contesto di riferimenti, di oggetti e di immagini della Grande Guerra; da quel punto il racconto del Museo si dipanerà lungo il percorso tradizionale.
Il progetto museografico delle nuove sale è stato realizzato grazie al finanziamento della Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto. L’allestimento verrà predisposto grazie al contributo finanziario dell’Assessorato alle Attività Culturali della Provincia di Trento.

Il castello di Rovereto
Il Museo è ospitato nel quattrocentesco castello di Rovereto che, con la robusta cinta muraria e i possenti bastioni, rappresenta un esempio unico di rocca veneziana in Trentino. Dall’alto degli spalti e dal torrione Malipiero, da cui in passato le artiglierie presidiavano il territorio circostante, è ora possibile ammirare uno dei panorami più suggestivi su Rovereto e la Vallagarina.

Le Mostre del 2007

La scelta della Patria
Giovani volontari nella Grande Guerra
17 giugno 2006 – 4 marzo 2007

A novant’anni dalla Prima guerra mondiale, un aspetto attira la nostra attenzione: l’arruolamento volontario, non di rado entusiasta, di una parte della generazione che nel 1915 aveva vent’anni.
Si trattò di un fenomeno europeo. Decine di migliaia di giovani tedeschi e inglesi, francesi, polacchi e boemi, rumeni, italiani d’Austria (quali erano i trentini e i giuliani), si convinsero che una vita nuova, una patria indipendente, una società trasformata, avrebbero potuto nascere e affermarsi solo a prezzo di una guerra. Il loro destino nelle trincee di ogni fronte, dove i soldati - arruolati come volontari o meno - conobbero la stessa sorte brutale, colpì immediatamente l’opinione pubblica, che per decenni continuò a ripensare a loro, sia che cogliesse nei loro atti e nei loro sguardi l’energia generosa di una scelta nobile e per ciò li esaltasse, sia, al contrario, che vi leggesse l’esito di un tragico inganno.
Oggi, in un tempo nel quale con tanta passione si discutono le ragioni della pace e della guerra, il Museo di Rovereto propone di guardare di nuovo a quella vicenda, a nomi e a volti noti o sconosciuti, per comprendere il percorso seguito in quegli anni da una parte della gioventù, spesso quella culturalmente e politicamente più vivace che, di fronte ad una guerra incombente, dapprima si mobilitò per favorirne lo scoppio e poi si arruolò, con gesti di rottura spesso estremi, in nome di una Patria e di una bandiera scelte finalmente come proprie.

Galizia, Pasubio, Isonzo.
Arte popolare e orgoglio di reparto nei distintivi austro-ungarici. 1914-1918
31 marzo – 21 ottobre 2007

La mostra presenta la più ampia selezione di distintivi militari da berretto (Kappenabzeichen) austro-ungarici mai esposta in Italia: simboli stilizzati, ma anche ritratti e paesaggi in miniatura di straordinaria precisione. Un percorso tra arte, produzione popolare e propaganda.
Esiste un vasto settore dei materiali della propaganda austro-ungarica nella Prima guerra mondiale che i collezionisti conoscono ma che è in gran parte ignoto agli studiosi e agli appassionati di storia della Grande Guerra. Si tratta delle migliaia di distintivi propagandistici (Kappenabzeichen) prodotti negli anni 1914-1918 che vennero comprati e portati dai civili e dai soldati. Per la loro realizzazione furono infatti chiamati a collaborare pittori e scultori "di guerra" (Kriegsmaler e Kriegsbildhauer), tra i quali artisti di grande levatura come Egon Schiele e Albin Egger Lienz. Ad essi venne chiesto di rendere comprensibile a chi era lontano dal fronte quanto vi stava accadendo, fissando il ricordo delle vicende belliche in quadri, disegni e sculture, riproducibili in varie forme tra le quali, appunto, i distintivi da berretto.
I Kappenabzeichen sono dei piccoli distintivi metallici, muniti nella parte posteriore di un sistema di attacco con cui potevano essere appuntati sul vestito o sull’uniforme (preferibilmente sul berretto), da militari e da civili. Negli anni della Prima guerra mondiale se ne vendettero un numero difficilmente valutabile di esemplari, allo scopo di finanziare l’assistenza alle vedove, agli orfani, ai profughi e agli invalidi.
I distintivi da berretto ebbero anche lo scopo, attraverso l'appello alla difesa della patria, alla fedeltà all’imperatore, al consenso alle ragioni del conflitto, di stimolare il sentimento patriottico nella popolazione civile e lo spirito di corpo in reparti spesso molto compositi sul piano nazionale e linguistico. All'interno di grandi unità (gruppi d’esercito, armate, ecc.), inoltre, un distintivo portato sul berretto poteva permettere a reparti fino a quel momento mai entrati in contatto, di riconoscersi nella nuova formazione.
I Kappenabzeichen non costituivano parte integrante dell’uniforme, a differenza dei distintivi relativi alle unità o alle specialità, e comparvero certamente prima che qualunque decreto ne regolamentasse l'impiego. I primi documenti relativi all'uso risalgono alla fine del 1916 e prevedono che in zona di operazioni i distintivi possano essere portati, in servizio e fuori, solo sul lato destro del berretto.
È documentato che i distintivi erano portati a tutti i livelli di grado e che lo stesso imperatore Carlo I, in visita ai reparti al fronte, non dimenticava mai di indossare il distintivo delle unità con cui si intratteneva. La documentazione fotografica testimonia, per altro, una capillare diffusione dei distintivi tra i militari di grado inferiore. Col tempo, quelle piccole placche metalliche diventarono un “medagliere ricordo” dei fronti dove il militare aveva combattuto o dei reparti di cui aveva fatto parte.
La mostra è stata realizzata con il contributo della Provincia autonoma di Trento, con la collaborazione dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore Esercito, del Museo storico dei Bersaglieri di Roma e del Museo storico delle Truppe alpine di Trento e con il patrocinio del Forum Austriaco di Cultura a Milano.

Le artiglierie della Grande Guerra
28 aprile – 04 novembre 2007

Nel rifugio antiaereo scavato durante la Seconda guerra mondiale ai piedi del Castello, ha sede la sezione Le artiglierie della Grande Guerra.
In questa sezione il Museo espone decine di pezzi di artiglieria italiani, austro-ungarici, tedeschi, inglesi della Prima guerra mondiale (bombarde, mortai, obici e cannoni); il percorso è integrato da un ampio apparato di fotografie e di testi descrittivi. La raccolta rappresenta una delle più ampie esposizioni tematiche oggi visitabili nel nostro Paese.

Le proposte didattiche del Museo della Guerra
Le attività sono calibrate in maniera specifica per ogni ordine di scuola e sono adattabili alle esigenze della classe. Le attività didattiche sono fruibili da settembre a giugno ed è quindi possibile armonizzare l’attività scolastica con le proposte del Museo.
Quest’anno la proposta del Museo è ancora più ricca dello scorso anno: nuovi temi per i laboratori, nuove mete per i percorsi sul territorio ma anche nuove modalità di lavoro. Tra le novità, segnaliamo la collaborazione con il Mart e il Museo Civico di Rovereto, da cui sono nati progetti interdisciplinari e di valorizzazione del territorio.

Laboratori Didattici - Scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado
Attraverso lezioni partecipate, che prevedono l'utilizzo e l'analisi di documenti storici conservati dal Museo, i ragazzi sono invitati ad approfondire temi e vicende storiche dell’età moderna o contemporanea. Gli argomenti affrontati sono vari e differenziati in base all’età: evoluzione delle strutture fortificate e delle armi nel corso dell'età moderna; vita dei soldati e organizzazione degli eserciti tra Ottocento e Prima guerra mondiale; la Grande Guerra nei suoi vari aspetti; la società italiana e la propaganda durante il periodo fascista, la Seconda guerra mondiale.

Percorsi nel Museo - Scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado
Insieme all’operatore i ragazzi percorrono le sale del Museo ricostruendo l’esperienza dei soldati della Grande Guerra. I ragazzi esaminano le armi e i materiali che componevano la dotazione personale del soldato in trincea e, attraverso il confronto tra oggetti, documenti scritti e fotografie, ricostruiscono alcuni momenti della vita al fronte.

Percorsi sul Territorio - Scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado
I Percorsi sul territorio figurano tra le attività che negli ultimi anni hanno registrato maggiore interesse. L’operatore didattico del Museo accompagna i ragazzi alla scoperta del territorio trentino e dei segni che ancora oggi testimoniano il suo coinvolgimento durante la Prima guerra mondiale.
Dal Museo alle trincee - 4 ore
Il Museo e la memoria della guerra - 4 ore
Sui campi di battaglia dello Zugna - 8 ore - in collaborazione con il Museo Civico di Rovereto

Visite Guidate alle Mostre - Scuola secondaria di primo e secondo grado
Informazioni e prenotazioni
Gli incontri hanno luogo presso il Museo della Guerra di Rovereto, dal lunedì al venerdì con orario da concordare tra le 8.30 e le 18.00. Le tariffe variano in base alla tipologia e alla durata dell’attività scelta. La partecipazione è gratuita per gli insegnanti accompagnatori. Le prenotazioni si effettuano telefonicamente (tel 0464 438100). Per informazioni e per ricevere una copia dell’opuscolo informativo dedicato alle proposte didattiche 2007/2008 ci si può rivolgere alla Sezione didattica del Museo della Guerra.

Informazioni
Museo Storico Italiano della Guerra – onlus
Via Castelbarco, 7 Rovereto
T 0464 438100
F 0464 423410
www.museodellaguerra.it
info@museodellaguerra.it

Servizi
Bookshop, archivio storico, biblioteca, archivio fotografico su appuntamento Attività didattica per ogni ordine di grado su prenotazione. Visite guidate su prenotazione

Orari di visita:
Gennaio-dicembre: martedì-domenica 10-18
Luglio, agosto, settembre:
martedì-venerdì 10-18
sabato e domenica 9.30-18.30
Il Museo è chiuso nei lunedì non festivi, 24, 25, 31 dicembre e 1 gennaio

Tariffe:
Intero
(comprese le mostre) dai 19 anni € 5,50
Comitive:
Min 20 adulti paganti
Militari in borghese (su esibizione di tesserino) € 3,50
Scuole: € 2,00
Ridotto:
Dai 6 ai 18 anni e militari in divisa € 2,00
Convenzioni:
Touring Club Italiano (TCI), Centro Turistico Acli di Trento (CTA), ARCI, FISI € 4,50
Mostre:
(solo mostra, senza visita Museo)€ 2,50

Bambini 0-6 anni Insegnanti in gita scolastica, Capocomitiva, Disabili, Giornalisti con tessera, ingresso gratuito.
Documento inserito il: 29/07/2007
  • TAG: museo storico guerra, rovereto, storia italiana, prima guerra mondiale, grande guerra, armi, uniformi, fotografie, video, documenti, cimeli, sezione didattica
  • http://www.museodellaguerra.it

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