Cookie Consent by Free Privacy Policy website Tutto storia, storia contemporanea: Dopo cento anni dalla Rivoluzione Bolscevica (parte 9)
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Dopo cento anni dalla Rivoluzione Bolscevica (parte 9) [ di Daniela Asaro Romanoff ]

Possiamo citare le parole di Nicholas Murray Butler: ” Il mondo si divide in tre categorie di persone: un piccolissimo numero che fa produrre gli avvenimenti; un gruppo un pò più importante che veglia alla loro esecuzione e assiste al loro compimento, e infine una vasta maggioranza che giammai saprà ciò che in realtà è accaduto “.
… Evidentemente questa maggioranza vuole ostinatamente non sapere ciò che in realtà accade.
Nicholas Murray Butler fu per moltissimi anni il rettore della Columbia University, ottenne il Premio Nobel per la Pace nel 1931 per aver promosso il patto Briand-Kellogg, il trattato aveva lo scopo di eliminare la guerra dalla politica mondiale. Il patto purtroppo non ebbe in seguito una reale applicazione. Nicholas Murray Butler fu anche un filosofo e un pedagogista.

Già nel 1920 “The Times” pubblicò un articolo in cui si facevano queste affermazioni:
“Si può considerare ormai come accettato che la rivoluzione bolscevica del 1917 è stata finanziata e sostenuta principalmente dall’alta finanza ebraica attraverso la Svezia: ciò non è che un aspetto della messa in atto del complotto del 1773.”

Il giornalista svedese Juri Lina, che poté accedere agli archivi sovietici segreti e pubblicò nel 2002 il libro “Under the Sign of the Scorpion: the Rise and Fall of the Soviet Empire”, introduce con queste affermazioni la sua opera:” L'impero sovietico venne instaurato alle 14:04, l'8 novembre 1917, nella capitale della Russia, San Pietroburgo. Da un punto di vista astrologico, il Sole era esattamente al centro del segno dello Scorpione. Così, lo Scorpione può essere considerato come il simbolo e il custode del potere sovietico".

Non sono semplicemente considerazioni di Juri Lina, i rivoluzionari bolscevichi, che come abbiamo già detto, si dedicavano all'astrologia, alla numerologia cabalistica e quant'altro, avevano scelto non per caso date e orari, Lenin, Trotskij e compagni desideravano che lo scorpione fosse simbolo e custode del potere sovietico. Il colore astrologico dello scorpione è il colore rosso.

Sempre dai documenti sovietici, che già da parecchi anni possono essere consultati da storici e giornalisti, emerge una realtà che non può essere negata e nascosta, in nome degli operai e dei contadini russi, per i quali la fede religiosa è sempre stata il tesoro più prezioso che un essere umano possa avere, ebbene in nome di queste persone alle quali era stato strappato violentemente questo tesoro, nessuno zar aveva mai fatto nulla di simile, furono uccise migliaia e migliaia di religiosi, e più di un milione di operai e contadini … ammazzati in nome … degli operai e contadini … .

Un oceano di sangue creò il bolscevismo, il più grande olocausto nella storia dell'umanità.

Le seguenti parole sono state scritte da Lenin in una lettera, inviata a V.M Molotov e al Politbjuro del partito il 19 marzo 1922: « … È adesso e soltanto adesso, mentre in intere regioni colpite dalla carestia le persone stanno mangiando la carne umana, e centinaia, se non migliaia, di corpi stanno ingombrando le strade, che noi possiamo (e quindi dobbiamo) confiscare i beni della Chiesa con la più selvaggia e spietata energia, senza fermarci davanti al timore di schiacciare ogni forma di resistenza. È precisamente adesso e soltanto adesso che la stragrande maggioranza delle masse rurali saranno dalla nostra parte o, per lo meno, non saranno in grado di sostenere la resistenza religiosa… Più grande sarà il numero di rappresentati del clero e della borghesia reazionaria che riusciremo a giustiziare, meglio sarà».

Abbiamo già ricordato che la Russia zarista dei primi anni del XX secolo era la quinta potenza mondiale, malgrado tutti gli attacchi subdoli dei suoi potenti nemici.
La grande carestia che colpì il Paese dal 1921 al 1923 fu dovuta anche ad una siccità, ma i veri colpevoli di quella tragedia erano proprio gli sconsiderati rivoluzionari, che avevano gettato il Paese nel caos con la loro rivoluzione. E proprio loro, i colpevoli, invece di riflettere sugli errori commessi, organizzano un attacco alla Chiesa … con la più selvaggia e spietata energia … . E comunque, la carestia fu solo un 'pretesto mediatico' per giustificare l'attacco alla Chiesa, già iniziato in Russia, e programmato nel XVIII dagli Illuminati di Baviera, padri dei bolscevichi, secondo molti storici. Ma il popolo doveva credere che la Chiesa veniva aggredita a causa della gravissima carestia.

Con un decreto del 20 dicembre 1917 Lenin e Feliks Ėdmundovič Dzeržinskij crearono la terribile Čeka, la polizia segreta sovietica, fino al febbraio 1922 la polizia segreta ebbe questa denominazione e in pochi anni centinaia di migliaia di persone furono eliminate dalla Čeka, è del tutto verosimile che siano stati ammazzati più di un milione di esseri umani.

Spesso si leggono notizie relative alla rivoluzione bolscevica, e si apprende che le rivolte di febbraio furono del tutto spontanee, invece alcune date, soprattutto quelle di febbraio, furono scelte con cura da chi si celava dietro i capi bolscevichi, date scelte dai burattinai pertanto.

La rivoluzione bolscevica fu rigorosamente preparata a tavolino, nulla venne lasciato al caso.
Citiamo ancora le parole del politico britannico Disraeli. Disraeli era di origine ebraica e citiamo molto volentieri le sue opinioni per due motivi: Disraeli conosceva molto bene i circoli segreti che avevano iniziato a governare il mondo e conosceva anche i loro piani a lungo termine, ma non li condivideva affatto; come abbiamo detto, Disraeli era ebreo, era un ebreo di buon senso, pertanto lo citiamo perché con questi scritti noi non vogliamo cadere nel tranello in cui molti giornalisti e storici 'sguazzano', noi non possiamo condannare gli ebrei e considerarli come gli unici responsabili della rivoluzione bolscevica; sì, è vero, molti, moltissimi ebrei organizzarono la rivoluzione bolscevica, moltissimi esponenti dell'alta finanza, che finanziarono la rivoluzione bolscevica, erano ebrei, ma questi ebrei non rappresentano il popolo ebraico, che ha una cultura e una religione preziose, purtroppo tanti ebrei avevano interpretato molto male la loro cultura e le loro tradizioni e si incamminarono su un percorso demoniaco, ma, ripeto, non possiamo identificare il popolo ebraico con gli organizzatori della rivoluzione bolscevica, dobbiamo saper ascoltare anche le parole degli ebrei di buon senso come Disraeli.
Ecco il celebre discorso che tenne ad Aylesbury:
"I governi di questo secolo non hanno solamente affari da trattare con i governi, gli imperatori, i re ed i ministri, ma conviene che guardino ancora alle società segrete, che sono una forza da tener in bilancia; dacché, allo stringer dei conti, possono scompigliare tutti i componimenti, avendo agenti dappertutto, che, senza scrupolo alcuno, spronano all'assassinio e possono, se torna lor buono, eccitare una strage.” (20 Settembre 1876)

E in uno dei suoi romanzi politici l'ebreo Disraeli parla liberamente degli ebrei che preparano rivoluzioni: “ Il mondo è governato da persone, tutt'altre da quelle che se lo figurano coloro, il cui occhio non penetra fra le quinte del palcoscenico. Quella misteriosa diplomazia della Russia, la quale atterrisce l'Europa occidentale è organizzata da giudei, che ne sono gli agenti principali. …. (Quella formidabile rivoluzione che oggi si prepara e si rafforza nella Germania, dove avrà, qual nuova riforma, effetti più gravi che non ebbe la prima, e della quale l'Inghilterra vive così ignara, si sviluppa tutta intera sotto gli auspici del giudeo, nelle cui mani è caduto il monopolio di tutte le cattedre da professori).”

E il giornalista, filosofo e politico spagnolo Donoso Cortès (1809-1853) scriveva:” Vi spaventate della tirannia di cui noi soffriamo? Vi spaventate con poco. Vedrete ben altra cosa. Il mondo cammina a grandi passi verso la costituzione di un despotismo, il più terribile e gigantesco che gli uomini abbiano mai visto".
Non si può dire che giornalisti, uomini politici, scrittori non abbiano voluto informare la gente su questi terribili poteri forti che stavano nascendo … chi avrebbe potuto e dovuto opporsi a questi malefici poteri fece ben poco per aiutare i Romanov sempre coraggiosamente in lotta contro queste sette: buona parte della borghesia e della nobiltà preferì illudersi che si poteva continuare a vivere tranquilli … .

Anche la rivoluzione francese fu organizzata 'a tavolino'. Il popolo purtroppo viene quasi sempre utilizzato. I soggetti più deboli, meno fortunati, dovrebbero essere aiutati da chi ha più potere ad esprimere la propria volontà. Doveva essere creata una 'Res publica francese' per il bene di tutti ed è sconfortante comprendere, quando si leggono i libri di storia e soprattutto gli articoli dei giornalisti, che hanno analizzato in profondità certi periodi storici, che in buona sostanza una miglior qualità di vita della gente di solito interessa assai poco a quasi tutti i rivoluzionari. Si vorrebbe credere che siano esistiti, che possano esistere, che esisteranno nella storia del mondo dei rivoluzionari che sentano un forte desiderio di costruire un governo equo affinché tutti gli esseri umani abbiano condizioni di vita dignitose, assistenza sanitaria, istruzione, un lavoro, l'assistenza nell'età anziana dovrebbe essere istituita per tutti, invece assai spesso uno stato sociale equo viene sbandierato da molti rivoluzionari, che in realtà hanno altri scopi, rivoluzionari in mano a dei burattinai. Quasi tutte le rivoluzioni, dal XVIII secolo in poi hanno avuto un unico fine: distruggere la religione, sradicare la fede in Dio dai cuori della gente, perché questo accanimento? Perché gli 'eletti' hanno capito che solo nostro Signore dà la vera libertà ai popoli.

Il film “Danton” di Andrzej Wajda (1982) ci fa riflettere davvero molto sulla rivoluzione francese. Proprio il film di Wajda mi fece capire che la rivoluzione francese purtroppo non poteva essere stata voluta e organizzata da un popolo inferocito. Bisogna saper cogliere il messaggio di Wajda: inferociti sono i capi rivoluzionari, figli del demonio, che stanno eliminando un potere sostituendolo col terrore …ma non era nei sogni del popolo un potere così assolutista e terroristico, eppure viene instaurato proprio quel potere, assai peggiore di quello precedente.

La Rivoluzione contro l’ordine naturale e cristiano

Il film di Wajda si apre e si chiude con un bambino costretto a recitare la Dichiarazione dei diritti dell’ Uomo e del Cittadino, il “manifesto” ideologico della Rivoluzione francese approvato nel 1789. Si tratta di una teorizzazione astratta di diritti e di concetti politici in gran parte contrari all’ordine naturale e cristiano. È la società teorizzata dai rivoluzionari, che non può che essere imposta che con la violenza. Il bambino del film viene obbligato a recitare la Dichiarazione davanti ad un Robespierre allucinato, sotto minaccia delle botte.

Lo scrittore Henry Le Caron, nel suo interessante libro-studio: “Il piano di dominio mondiale della Contro-chiesa” ci fa riflettere sulle radici di molte rivoluzioni. Già negli anni Sessanta questo scrittore coraggioso ed onesto veniva ringraziato dal Cardinale Giuseppe Pizzardo, Prefetto della Congregazione dei Seminari e delle Università.
Assicurando la sua stima e le sue preghiere, così scriveva il Cardinal Pizzardo a Le Caron: “ Affinché il suo saggio insegnamento, radicato nella Rivelazione divina e nel suo buonsenso, così come nell'esperienza umana della Storia possa contribuire ad orientare e condurre le intelligenze e i cuori alla verità immutabile, dottrinale e morale, da cui dipende la vita temporale ed eterna degli uomini» (Roma, 5 agosto 1964; Prot. n. 1034/64).

Riportiamo un breve paragrafo dello studio di Henry Le Caron assai significativo:

“...Infine nei primi giorni del marzo 1898 il Rev. Padre Abel, Gesuita molto rinomato in Austria, in una delle sue conferenze per uomini svoltasi a Vienna in occasione della Quaresima ha detto:-Nel 1784 (o forse 1785) c'è stata a Francoforte una riunione straordinaria della Grande Loggia Eclettica. Uno dei membri ha messo ai voti la condanna a morte di Luigi XVI, re di Francia, e Gustavo III, re di Svezia. Quell'uomo si chiamava Abel. Era mio nonno.- Alla conferenza seguente Padre Abel precisò: - Mio padre (all'inizio franco-massone) mi ha raccomandato, morendo, come sua ultima volontà, di applicarmi a riparare il male che lui e i nostri antenati avevano fatto.-”

Sempre nello studio di Le Caron troviamo questo paragrafo:

“...Il Cardinale Manning ha scritto il 1 ottobre 1877 : -Non sono né gli imperatori, né i re, né i principi che dirigono il corso degli awenimenti. C’è qualcosa al di sopra di essi e dietro ad essi e quel qualcosa, più potente di tutti loro, si farà sentire quando l’ora sarà arrivata, il giorno in cui tutti gli eserciti d’Europa saranno impegnati in un immenso conflitto; in quel giorno la Rivoluzione che fino ad oggi ha lavorato segretamente sotto terra troverà l’ora favorevole per mostrarsi alla luce del sole.-...”

Riflettiamo.


Nell'immagine Feliks Ėdmundovič Dzeržinskij, fondatore della CEKA, la polizia segreta sovietica.
Documento inserito il: 29/07/2017
  • TAG: rivoluzione francese, rivoluzione bolscevica, zarismo, romanov, russia, comunismo

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