Cookie Consent by Free Privacy Policy website Tutto storia, medio evo: La Resaturazione dell'’Impero Bizantino e i nuovi Stati balcanici.
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La Resaturazione dell'’Impero Bizantino e i nuovi Stati balcanici.

Nel 1256, l’Impero greco di Nicea, formatosi dopo la conquista da parte dei crociati di Costantinopoli, riuscì ad abbattere il cosiddetto Impero Latino e a riportare la propria capitale nella città. Questo successo fu possibile solo grazie all’aiuto dei Genovesi, gelosi del potere che i Veneziani avevano raggiunto all’interno dell’Impero Latino. Il nuovo Impero Bizantino non era neppure l’ombra del passato splendore. Il suo territorio, un tempo smisurato, ora comprendeva solo una ristretta fascia costiera comprendente la città di Costantinopoli, la Tracia, una parte della Macedonia, della Tessaglia, del Peloponneso, qualche isola dell’Egeo, e qualche città dell’Asia Minore, fra le quali Nicea. Lo sviluppo economico era solo un ricordo: decaduta l’industria, perso il monopolio dei traffici marittimi, la povertà si era ormai impadronita di quello che un tempo fu un faro di civiltà per molti popoli mediterranei e non solo. A causa della scarsità di contadini, non era neppure possibile mettere in campo un esercito composto da truppe locali, pertanto gli imperatori dovevano ricorrere a truppe mercenarie straniere per poter tenere in piedi il proprio esercito e la flotta. Nei suoi ultimi due secoli di vita, si accentuò sempre più questa decadenza, che fu poi la causa finale del crollo sotto l’assedio turco. Nel 1185, i Bulgari si erano resi indipendenti dai Bizantini che li opprimevano già dal 1018. Si ebbe quindi la rifondazione dello Stato bulgaro, il Secondo Impero bulgaro, con capitale Tirnovo. Nei primi decenni della propria esistenza, esso ottenne brillanti successi, sconfiggendo in più occasioni le truppe di Costantinopoli e togliendo all’Impero la Tracia e la Macedonia. Nonostante questo, lo Stato non era stabile politicamente a causa delle continue lotte fra i signori feudali, detti Boiari ed i principi della casa regnante. Il feudalesimo fu una delle cause principali dell’arretratezza economica del paese: poche le città e l’agricoltura già arretrata di suo, in molte regioni lasciava il posto alla pastorizia nomade. A questo si dovevano aggiungere le incursioni delle tribù di pastori nomadi provenienti dalla Russia meridionale: prima i Polovzi ed in seguito i Tartari, senza dimenticare le continue guerre contro i Greci ed i Latini di Costantinopoli. Furono proprio tutte queste lotte interne ed esterne a facilitare la conquista del Secondo Impero bulgaro da parte dei Turchi, nel 1393. Il XII secolo rappresentò anche l’anno di nascita dello Stato di Serbia, costituitosi unificando un certo numero di tribù, che prima facevano parte dell’Impero Bizantino. Nel 1180, Stefano Nemaniatolse ai Bizantini la città di Nisch, dichiarandosi indipendente e formando la nuova dinastia dei Nemanidi. Attraverso campagne successive, egli riuscì ad estendere il territorio dello Stato sulla Serbia orientale e danubiana, sul Montenegro, sulla Dalmazia e sull’Erzegovina. In breve la Serbia divenne uno Stato economicamente florido, grazie anche agli attivi scambi commerciali con Venezia, alla quale forniva in gran quantità prodotti agricoli, dell’allevamento e minerari: intermediaria di tali traffici era la città libera di Dubrovnik, Ragusa. Sotto la guida del re Stefano Duscian, che regnò dal 1331 al 1355, lo Stato serbo raggiunse la sua massima estensione, grazie all’avvenuta conquista della Macedonia, dell’Albania, dell’Epiro e della Tessaglia. La Bulgaria gli versava dei tributi e perfino Costantinopoli aveva visto più volte gli eserciti di Duscian sotto le proprie mura. Il successo serbo era dovuto al fatto che sul suo territorio era stata preservata la libertà dei contadini, che in tal modo erano in grado di offrire ottimi soldati per l’esercito. Dopo la morte di Duscian, i suoi successori introdussero nel paese una forma di feudalesimo che in breve divenne preda di discordie e scontri tra signori feudali. In questo modo venne spianata la strada alla conquista turca. Infatti, nel 1389 l’esercito serbo venne duramente sconfitto dall’esercito Ottomano sui campi del Kossovo, ed il regno di Serbia fu ridotto a vassallo del sultano turco.


Nell'immagine, lo stemma di Michele VIII Paleologo, l'imperatore bizantino che il 25 luglio 1261, con l'aiuto dei genovesi, riuscì a riconquistare Costantinopoli.

Documento inserito il: 22/12/2014
  • TAG: impero bizantino, nuovi stati balcanici, bulgari, secondo impero bulgaro, regno serbo, polovzi, tartari

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