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Storia dell'uomo dalle origini ad oggi. Ottava puntata

di Alberto Sigona


L’Impero Romano d’Oriente (o Bizantino)


Prima di morire (nel 395 d.C.) Teodosio I, per favorirne la gestione e la stabilità, aveva diviso in due l'Impero Romano, affidandolo ai suoi figli: ad Arcadio diede il comando dell'Oriente, con capitale Costantinopoli (l'odierna Istanbul), e ad Onorio il comando dell'Occidente (che dal 402 avrà come capitale Ravenna in luogo di Roma). Probabilmente non era nelle intenzioni di Teodosio creare due organismi politici differenziati e completamente indipendenti fra di loro, tuttavia dopo sua morte questi due grandi aggregati, ormai strutturatisi in Impero Romano d’Occidente e Impero Romano d’Oriente, non si sarebbero mai più riuniti e avrebbero intrapreso dei percorsi di sviluppo sempre più autonomi fra di loro. L'Impero d'Oriente, che già da tempo aveva mostrato la propria “inclinazione” orientale (che andava evidenziandosi negli usi, nell'arte, nella letteratura, nell'interpretazione del Cristianesimo...), nel giro di pochi anni perderà ulteriormente la propria romanità e le proprie radici latine, diventando all'inizio del VII secolo, con le riforme del sovrano Eraclio I (610-641) – che, ad esempio, sostituì il greco come lingua ufficiale (preferendola al latino) e assunse il Titolo imperiale di Basileus, in sostituzione del titolo di Augustus -, un vero e proprio impero greco (nonostante mantenesse il nome di romano e gli stessi bizantini enfatizzassero le loro origini romane), differenziandosi nettamente dall'Impero Occidentale.

L’Impero Romano d’Occidente, come abbiamo visto, si era dissolto nel 476 d.C., mentre quello d’Oriente (o Bizantino, massimo 30.000.000 abitanti, lingua greca), meglio governato rispetto a quello occidentale (militarmente e fiscalmente), disponendo di strutture istituzionali idonee a resistere agli innumerevoli attacchi esterni, e più sano economicamente (anche grazie alla posizione strategica di Costantinopoli, che lo favoriva nei commerci, consentendogli di guadagnare sui traffici provenienti da Persia, India, Cina...), continuò la sua epopea più o meno per altri mille anni (sotto Giustiniano, che riconquistò l'Italia, raggiunse, attorno alla metà del VI secolo, la massima espansione territoriale della sua storia), sino al 1453, quando gli ottomani di Maometto II daranno il colpo di grazia ad un Impero già da tempo (specialmente dopo la 4^ crociata, di cui tratteremo prossimamente) indebolito da tensioni politiche interne e notevolmente ridimensionato dalle continue invasioni straniere (arabi, bulgari, turchi e non solo...).

Durante la sua lunghissima vita l'Impero Bizantino si distinse per la sua prosperità economica e la propria magnificenza culturale, ergendosi ad avamposto della civiltà più splendida ed avanzata di epoca Medievale. Esso nell'arco della sua esistenza continuò a sviluppare la grande sapienza ellenistica, la quale, fusa con quella latina, verrà trasmessa in tutte le province dell'Impero, salvando dall'oblio la cultura occidentale. Negli anni la cultura bizantina si sarebbe propagata anche in Occidente, contribuendo al Rinascimento Europeo della seconda metà del Quattrocento. Quello bizantino è l'impero che è durato più a lungo nella storia d'Europa. Fra i grandi imperatori bizantini, oltre a quelli citati precedentemente, ricordiamo Costantino VII, Basilio II (Il suo regno fu il più lungo di tutta la storia dell'Impero, ben 50 anni), Leone III Isaurico, Alessio I Comneno e Michele VIII Paleologo. Gli Stati attuali i cui territori erano inglobati nell'Impero sono: Albania, Algeria, Armenia, Bosnia, Bulgaria, Cipro, Croazia, Egitto, Georgia, Giordania, Grecia, Israele, Kosovo, Libano, Macedonia, Malta, Marocco, Montenegro, Palestina, Romania, Serbia, Siria, Slovenia, Tunisia, Turchia, Ucraina e Russia.


Note:

(1) L'impero romano già molti decenni prima della spartizione ufficiale aveva iniziato ad essere concepito in due parti, per una tendenza che si sarebbe rafforzata con Diocleziano (284-305) e Costantino il Grande (306-337), il quale ebbe l'idea di spostare la capitale proprio ad Oriente, fondando una “nuova Roma” sulle ceneri della vecchia Bisanzio, conferendole il nome di Costantinopoli (oggi è Istanbul, capitale della Turchia), mostrando chiaramente i suoi propositi di trasferire ad est l'asse imperiale, ponendo i presupposti per un futuro Impero Romano d'Oriente. A conferma dei suoi intenti divisori, poco prima di morire Costantino preferì non nominare un unico erede, ma dividere il potere tra i suoi tre figli Costante I, Costantino II e Costanzo II e due nipoti Dalmazio e Annibaliano. Ma ben presto l'Impero sarebbe tornato sotto il dominio di un unico sovrano. Sino alla divisione definitiva compiuta da Teodosio.

(2) I bizantini dell'epoca si definivano "romani". Gli Imperatori bizantini si consideravano sempre Imperatori romani e successori dei cesari e dunque eredi della Roma Antica. La dicitura di "Impero bizantino" fu introdotta nel 1557 dallo storico tedesco Hieronymus Wolf che in quell'anno stampò il libro Corpus Historiae By­zantinae.


Nell'immagine, l'Impero Bizantino come appariva dopo le riconquiste di Giustiniano.

Documento inserito il: 04/05/2024
  • TAG: Impero romano d'oriente, Teodosio I, Eraclio I, basileus, Costantinopoli, Costantino il grande, Basilio II, Paleologi

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