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Il maleficio e il veneficio nella Bibbia

del Prof. Giovanni Pellegrino


Nella Bibbia è presente una chiara ed esplicita condanna della magia in tutte le sue forme e manifestazioni.
L’anti magismo ebraico come si configura nel Vecchio Testamento, si può spiegare se teniamo conto della lotta d’Israele contro i limitrofi popoli pagani e contro il suo stesso passato di idoli e di sacrifici, passato oramai rinnegato e abbandonato.
Per chiarire quali potessero essere le suggestioni magiche con le quali era venuto a contatto il popolo d’Israele, è sufficiente indagare sui popoli che con esso erano venuti a contatto nei due millenni precedenti l’arrivo di Cristo, ovvero gli Egizi, gli Ittiti, gli Assiro Babilonesi, i Medo Persiani e le culture di sintesi siro ellenistica, e poi ellenistico romano, tutte culture nelle quali la magia giocava un ruolo di fondamentale importanza.
Il dio di Abramo si poneva di fronte alle divinità come dio unico e onnipotente.
Il carattere magico delle altre religioni rispetto a quella di Israele, ed allo stesso tempo il fatto di considerare la magia qualcosa di inutile ed empio, possono spiegare l’anti magismo riscontrabile nella Bibbia.
Inoltre, i libri del Vecchio Testamento risentono tutti, in maggiore o minore misura, degli attacchi dei profeti ebrei sia contro la magia, sia contro la divinazione.
Tale polemica è senza dubbio molto radicale ed assoluta, anche perché politeismo e magia avevano avuto un ruolo importante nel passato del popolo d’Israele.
Dobbiamo mettere in evidenza che i tipi di magia e di divinazione con i quali il popolo ebreo era entrato in contatto erano numerosi e molti sono i termini che la Bibbia utilizza per designarli.
In estrema sintesi, presso gli ebrei tutto ciò che riguardava il mondo sotterraneo e gli spiriti dei morti era visto con il massimo sospetto.
Diversi sono i passi biblici nei quali la magia viene condannata in maniera evidente.
Forse il passo biblico più conosciuto, proprio perché ha avuto un ruolo importante della caccia alle streghe è: ”non lascerai vivere i malefici“ (esodo 22-17).
La terminologia utilizzata dalla Bibbia per designare le arti magiche è molto ampia ed anche contradditoria, ma la parola senza dubbio più interessante utilizzata dalla Bibbia è “malefico”.
Tale parola viene resa in latino dalla parola veneficus, piuttosto che dal più genetico malefico.
Infatti, la Bibbia ebraica attaccava anche gli avvelenatori, spesso confusi con i malefici.
Difatti, là dove la Bibbia ebraica attaccava gli avvelenatori, quella latina impiegava una parola che si prestava a un'interpretazione più ampia.
Soffermiamoci allora sul rapporto tra maleficio e veneficio.
Infatti, a noi non sembra assolutamente ovvio che magia avvelenamento abbiano qualcosa in comune, mentre nelle culture antiche l’accostamento è abituale.
E' la stessa lingua a mostrarci l’ambiguità della materia: una sola parola, “farmacon“, indica tanto l‘incantesimo, quanto la medicina, nonché il veleno.
Si può allora dire che il senso principale della parola farmacon risiede proprio nella sua complessa ambiguità: magia e medicina, avvelenamento e cura, sono intimamente legate tra loro.
Bisognerebbe forse portare la nostra attenzione da ciò che la “farmakeia” è, al modo in cui viene recepita e giudicata.
In particolar modo, la farmacia costituisce un'ottima palestra per capire quali sono i processi che inducono a condannare, a tollerare, o a reputare una pratica minacciosa oppure no, a collocarla nell’ambito della magia o della medicina.
Anche questo è un processo che avrà un peso fondamentale nel tardo medioevo e poi nella stregoneria moderna.
Le Sacre Scritture con la loro apparente e totalizzante condanna della magia, si pongono in una POSIZIONE molto particolare, posizione che influenzerà l’atteggiamento della Chiesa nei confronti della magia e della stregoneria.
Tuttavia, esistono passi della Bibbia in cui gli autori fanno riferimento alle proprietà esclusivamente naturali delle piante.
La conoscenza delle proprietà magiche e medicinali della natura, nonché la capacità di manipolarla, si ritrova anche negli autori della Bibbia.
In particolare possiamo dire che la capacità di manipolare le proprietà per la natura, assume una caratterizzazione positiva nella Bibbia.
Dobbiamo dire che il prototipo della persona in grado di manipolare le proprietà della natura deve essere considerato proprio Salomone.
Appare evidente che uno dei modi in cui si manifesta la sapienza di Salomone, è data proprio dalla sua capacità di discutere delle proprietà medicinali della natura.
Tuttavia, gli autori della Bibbia erano perfettamente consapevoli del fatto che, chiunque conosca queste proprietà della natura, le può usare anche per danneggiare le altre persone, per fare del male agli altri.
Allora nella Bibbia la cura si trasforma in veneficio e quest’ultimo diventa per antonomasia maleficio.
D’altra parte la Bibbia non è la sola ad effettuare questa sovrapposizione tra maleficio e veneficio, essendo presente tale sovrapposizione anche nel diritto romano, per fare un esempio concreto.
Possiamo dire che nella Bibbia è presente una forte preoccupazione per gli effetti del veneficio del maleficio nella società.
D’altra parte non dobbiamo dimenticare che gli autori della Bibbia erano molto preoccupati del fatto che qualcuno potesse servirsi sia del maleficio, sia del veneficio, per liberarsi dei propri nemici e per raggiungere in maniera sleale i propri fini.
Nella Bibbia risulta quindi evidente, una ferma ed assoluta condanna sia del maleficio, sia del veneficio.
Concludiamo il nostro discorso mettendo in evidenza che negli autori biblici, è comunque presente l’apprezzamento per le proprietà medicinali delle piante.
A titolo di esempio riteniamo opportuno citare un lungo passo dell’ecclesiastico, che esalta e celebra le virtù del medico, dando il giusto risalto all’importanza delle sue cure.
Nell’ecclesiastico sta scritto: ”il signore ha creato medicamenti dalla Terra l’uomo affermato non li disprezza.
Anche in altri passi della Bibbia gli autori fanno riferimento alle proprietà esclusivamente naturali delle piante.
Per onestà intellettuale dobbiamo dire che gli autori della Bibbia, accettano e fanno riferimento esclusivamente alle proprietà medicinali delle piante, mentre non prendono minimamente in considerazione l’uso magico delle proprietà delle piante.


Nell'immagine, la Sacra Bibbia.

Documento inserito il: 04/07/2025
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