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Storia dell'uomo dalle origini ai giorni nostri. Quarantesima puntata

di Alberto Sigona


L'unificazione tedesca e la nascita del Secondo Reich


Sin dalle origini, il Sacro Romano Impero Germanico si è costantemente trovato in un complesso mosaico di territori e di poteri, col processo di frammentazione in una serie di entità politiche autonome che col passare dei secoli si sarebbe notevolmente consolidato, e il comando imperiale sarebbe progressivamente diventato sempre più flebile. Nel 1648, il frazionamento tedesco avrebbe assunto proporzioni esagerate: al termine della “Guerra dei 30 anni(1)”, infatti, la futura Germania risultava divisa addirittura in circa 350 Stati giuridicamente riconosciuti e nominalmente sottoposti all'imperatore (ovvero legati a lui attraverso un riconoscimento simbolico o formale della sovranità). Dopo varie riorganizzazioni, e la fine del Sacro Romano Impero Germanico (che di fatto si era ridotto da tempo ad una sorta d'entità astratta), il Congresso di Vienna post Napoleonico organizzerà la futura Germania in una Confederazione Germanica di 39 Stati sostanzialmente autonomi e che godevano di una certa sovranità, i quali variavano in dimensioni e potere (includendo regni, ducati, principati e città libere): essi erano sotto la forte influenza politica dell'Impero austriaco, che sotto la guida della dinastia asburgica esercitava una notevole ascendenza sulla Confederazione in quanto era il membro più potente all'interno della stessa.

Fra il 1866 ed il 1871 la Prussia (dopo l'Impero austriaco era la principale potenza della Confederazione; a seguito del congresso viennese aveva avuto significativi guadagni territoriali, ottenendo parte della Sassonia, la Renania, la Vestfalia ecc...), guidata dal sagace cancelliere Bismarck, realizzò l'unificazione di tutti gli Stati tedeschi (Austria esclusa), e per farlo fece valere tutta la propria forza militare (la Prussia, infatti, negli ultimi decenni aveva modernizzato notevolmente le sue forze armate, sviluppando nuove strategie belliche, rendendosi così più preparata per un conflitto rispetto all'Austria, che era ancora legata a metodi più tradizionali). Nel 1866 entrò in guerra contro la grande rivale austriaca, ed a seguito del conflitto Austro-Prussiano (in cui diversi Stati che desideravano liberarsi dall'influenza austriaca si unirono alla causa prussiana) riuscì ad “annettere” alcuni Stati tedeschi alleati degli austriaci (facenti parte della succitata Confederazione, come Holstein, Hannover, Assia-Kassel e Francoforte). Poi, dopo la guerra con la Francia(2), conclusa nel 1871, la nazione prussiana avrebbe conquistato anche Alsazia e Lorena. Quindi, dopo avervi integrato anche i rimanenti Stati tedeschi (molte entità vi aderirono spontaneamente, ovvero in modo relativamente pacifico, attraverso accordi politici e diplomatici, come il Regno di Baviera, il Regno di Sassonia, il Regno di Württemberg ed il Ducato di Baden), il 18 gennaio 1871 i vari Stati germanici sotto la guida della Prussia avrebbero dato vita al Secondo Reich (Guglielmo I di Prussia Imperatore). La nuova compagine politica però rimaneva un Impero federale eterogeneo composto da 25 Stati(3) (suddivisi in regni, granducati, ducati, principati e città libere), ciascuno dei quali avrebbe goduto di una grande autonomia. Il Secondo Reich si sarebbe estinto nel 1918 con la clamorosa sconfitta nella Prima Guerra Mondiale e la conseguente abdicazione di Guglielmo II, a cui seguirà l'istituzione della Repubblica. Quindi negli Anni Trenta con l'avvento di Adolf Hitler la Germania diventerà uno Stato fortemente centralizzato (il federalismo sarà svuotato di significato), con il potere che verrà accentrato nel governo centrale nazista. Il resto è storia nota.


Nell'immagine, il Cancelliere tedesco Otto von Bismarck.


Note:

(1) La Pace di Vestfalia del 1648 sancì la fine del potere centrale imperiale, riconoscendo l'autonomia giuridica e religiosa dei singoli membri. Ma non fu un'esplosione di nuovi Stati: si trattava di una conferma e di una legalizzazione di una situazione già esistente. Gli Stati divennero praticamente sovrani nel loro territorio, con il diritto di stipulare alleanze, fare guerra o pace e gestire le proprie relazioni internazionali senza dover chiedere autorizzazione all’Imperatore.

(2) La sconfitta nella guerra segnò un significativo declino del potere della Francia in Europa, perdendo il suo status di principale potenza continentale. La vittoria prussiana alterò l'equilibrio di potere in Europa, consolidando la Germania come una delle principali potenze europee. Ciò portò a nuove alleanze e rivalità tra le nazioni europee, creando tensioni che avrebbero avuto ripercussioni nei decenni successivi e contribuendo allo scoppio della Prima Guerra Mondiale. La guerra inoltre evidenziò l'importanza della preparazione militare e portò a una corsa agli armamenti in Europa, con molte Nazioni che cercarono di modernizzare le proprie forze armate in risposta all'ascesa della Germania.

(3) Ecco la lista degli Stati del Secondo Reich: 4 Regni, ovvero Prussia (da sola costituiva circa il 60% del territorio e della popolazione dell’Impero), Baviera, Sassonia, Württemberg; 6 Granducati, ovvero Baden, Assia-Darmstadt, Meclemburgo-Schwerin, Meclemburgo-Strelitz, Oldenburg, Sassonia-Weimar-Eisenach; 5 Ducati, vale a dire Anhalt, Brunswick, Sassonia-Altenburg, Sassonia-Coburgo-Gotha, Sassonia-Meiningen; 7 Principati, che erano Lippe, Reuss superiore, Reuss inferiore, Schaumburg-Lippe, Schwarzburg-Rudolstadt, Schwarzburg-Sondershausen, Waldeck-Pyrmont; 3 Città libere, ovvero Amburgo, Brema, Lubecca. A questi va aggiunto il territorio imperiale Alsazia-Lorena (governato dall’Imperatore).
Documento inserito il: 29/04/2025
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