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I Sumeri

L’esistenza dell’antichissima civiltà dei Sumeri, venne scoperta solo agli inizi del 1900; con l’effettuazione di scavi progressivi e studi costanti, si giunse all’accettazione di questa civiltà molto importante per religione e cultura. Le sue origini risalgono a prima del 3000 a.C., soppiantando la cultura derivata dalla Gente di Obeid, una popolazione nomade che si era stanziata nel sud-est della Mesopotamia, la terra compresa tra i due fiumi Tigri ed Eufrate, presso il villaggio di El Obeid, dalla quale prese il nome. Si trattava di una regione molto ricca di acqua, ma spesso esposta al pericolo delle inondazioni causate dalle piene dei due grandi fiumi; la città più importante fu Eridu. Sumer significa terra coltivata, per cui il nome Sumeri significa portatori di coltura. Verso il 3000 a.C. questo popolo iniziò una migrazione dalla regione montuosa comprendente gli attuali Iran ed India, in direzione della regione meridionale mesopotamica, caratterizzata dalle frequenti inondazioni causate dal Tigri e dall’Eufrate. A questa prima migrazione, se ne unisce una seconda, di stirpe sciita, proveniente dal Mar Caspio. Venne quindi fondata la città sacra di Uruk, la capitale ed il centro politico-economico sumero, che determinò il passaggio da una vita nomade ad una stanziale; alla costruzione di Uruk seguì l’edificazione di altri centri urbani non protetti da mura: Ur, Lagash, Nippur, Kish, Eridu, Larsa, Umma e Isin, tutti principati che componevano la regione di Sumer. Questo regno era situato in un territorio soggetto a diverse calamità naturali e spprattutto alle inondazioni che rendevano buona parte del terreno paludoso e non utilizzabile per le coltivazioni. Con la propria abilità e con l’ingegno che li distingueva, essi attraverso la realizzazione di numerose opere di bonifica dei terreni, riuscirono a rendere fertile e ricca di pascoli una buona parte del territorio. Le attività principali della popolazione sumera erano costituite dall’agricoltura e dalla pastorizia; numerose altre forme di civilizzazione vennero inoltre trasmesse dai Sumeri ai Babilonesi e al mondo intero: grandi conoscitori dell’astrologia, essi inventarono un calendario molto simile a quello in uso attualmente, furono in grado di individuare tutte le costellazioni. Grandi matematici, furono i primi ad utilizzare i numeri; inventarono anche la scrittura che in epoca più recente venne poi perfezionata dai Cretesi per mezzo del codice lineare B. Nel campo dell’ingegneria realizzarono dei canali che permisero di rendere navigabile e e fertile la bassa Mesopotamia; edificarono templi, città e palazzi. Particolarmente importanti erano le Ziqqurat, edifici a forma di torre che consentivano ai sacerdoti Sumeri di osservare il cielo da una posizione favorevole. Abili nel realizzare con l’alabastro delle immagini votive, scolpirono numerose steli nelle quali essi registrarono tutto ciò che accadeva nella loro cultura. I Sumeri istituirono le scuole come luoghi di cultura; nel settore del diritto furono alquanto propositori, specialmente sotto il regno di Eannatum, uno dei primi sovrani di questo popolo che cercò di porre un freno ad una situazione di sopraffazione e di grande ingiustizia. Curati nel vestire e dotati di una buona educazione sanitaria, i Sumeri erano esperti conoscitori delle erbe mediche. Non erano amanti della guerra, anche se furono loro gli inventori del carro da guerra molto usato dagli Scitima furono molto dediti ai commerci, in modo particolare con l’Egitto, che subì dai Sumeri diverse influenze, soprattutto sotto il punto di vista religioso ed architettonico: il mito egizio di Osiride riprende quello sumero di Dumuzi, mentre le piramidi egiziane prendono ispirazione dalle Ziqqurat sumeriche. La società dei Sumeri si basava essenzialmente su due classi predominanti: la classe regale e la classe sacerdotale. Quest’ultima aveva il controllo dei latifondi terrieri e beneficiava dei prodotti da questi ricavati. Le città erano governate da un Ensiun principe locale che spesso si autoproclamava anche En, sommo sacerdote, in modo da controllare anche il potere religioso, molto forte presso questa civiltà. C’era poi il Lugal, dignitario che svolgeva una podestà sovraregionale. Oltre a queste due classi esisteva una borghesia frutto dei fiorenti commerci che costituivano l’unica voce attiva per un paese povero di materie prime e costretto ad importare tutto dall’estero. L’unica vera grande ricchezza del Sumer era la sua rete di vie fluviali, che permetteva di svolgere attivi commerci. Oltre che con l’Egitto, particolarmente intensi erano i rapporti con lo Yemen, con i paesi che si affacciavano sul Golfo Persico e le città della valle del fiume Indo. Il tenore di vita era medio-alto; ciò è testimoniato dalla ricchezza delle loro città e dalla presenza di numerosi schiavi. L’ultima classe era quella dei contadini e dei pastori, che godevano di un tenore di vita piuttosto basso. I Sumeri, conobbero il loro maggior sviluppo tra il 2500 ed il 2350 a.C. ; fu proprio durante questo periodo che la parte meridionale della Mesopotamia si caratterizzò per la presenza di villaggi che nel tempo vennero fortificati, in modo particolare Uruk. Nel 2500 a.C. la città di Lagash si trasformò in principato conquistando altre città sumere. Ne seguì uno scontro tra i vari centri dell’area, che richiamarono l’attenzione del vicino e combattivo Elam. Ma sotto il governo di re Urnanshe Lagash ottenne il sopravvento sulle altre città. La lotta fu molto dura, poichè molte città sumere vedendo ridursi il proprio potere economico si ribellarono. Il re Eannatum, nipote di Urnanshe, riuscì ad estendere il dominio di Lagash sulla maggior parte delle città sumere, sottomettendo l’Elam e sconfiggendo Mari, una città situata in Siria, testimoniando così come i Sumeri estesero il proprio dominio anche oltre i confini del loro territorio. In effetti Sumer risultava divisa in due grandi principati: il primo controllato da Eannatum che aveva per capitale la città di Lagash, il secondo, più a nord aveva per capitale Umma ed era governato dall’ensi Urlumma, che tuttavia doveva pagare un tributo a Lagash. Sotto il regno del successore di re Eannatum, Entemena, i territori a nord di Lagash, controllati da Umma si ribellarono nuovamente. Gli Ummaiti sconfitti dai sumeri meridionali, subirono l’aggressione dell’ensi di Zabalam, Il, che si proclamò re di Umma ed ebbe una certa influenza anche su Lagash. Avvenne quindi, che ad un iniziale predominio della città di Lagash, fece seguito un periodo ummaita. Entemena perdette quindi il controllo a vantaggio dei sacerdoti di Lagash che misero al potere Lugalanda che non riuscì a risollevare la situazione economico-sociale del popolo sumero e soprattutto le misere condizioni nelle quali vivevano le classi più povere. Ad aggravare la situazione si aggiunse anche un’inflazione molto elevata. Al suo posto venne allora eletto Urukagina il primo re ad elezione popolare, che risanò l’economia e si avvalse di appositi funzionari addetti al controllo del governo; egli ridusse i poteri dei sacerdoti proclamandosi gran sacerdote e istituì un primo codice di diritto. Nel 2350 a.C ad Umma salì al potere Lugalzagesi, individuo molto ambizioso e propenso alla guerra, che segnò un nuovo periodo per Sumer. Egli riuscì con la forza e dopo immani spargimenti di sangue, seguiti dalla distruzione pressochè totale delle città appartenenti al principato di Lagash, a riunificare la regione. Le nefandezze da lui compiute per raggiungere il suo scopo, sopravvissero nel tempo nelle leggende sumeriche. Assassinò il re Urukagina annettendo Lagash, Ur, Uruk e Kish al suo regno, spargendo ovunque morte e distruzione. Dalla città fortificata di Uruk, che divenne la sua nuova capitale, tentò di dimostrare che il dio Enlil era a suo fianco e per 25 anni regnò dall’Elam alla Siria, attirando sulla sua persona tutto il disprezzo degli ensi di Sumer. Da questa situazione trasse vantaggio il principe semita Sargon, che occupato il trono fondò una dinastia che governò il Paese dal 2350 al 2150 a.C. Con il benestare degli ensi Sumeri e grazie ad un esercito ben organizzato dotato di cavalleria, Sargon annientò l’esercito sumerico. Questo scontro rappresentò la lotta tra due mondi completamente diversi tra loro: da una parte i Semiti, nomadi da sempre, perennemente assetati di ricchezze e dotati di un esercito meglio preparato al combattimento; dall’altra parte i Sumeri, di civiltà più progredita, poco propensi alla guerra e più stanziali. Sargon, fatto prigioniero il re sumero Lugalzagesi, lo espose al pubblico disprezzo imprigionato ad una gogna, per dimostrare al popolo che gli dei erano dalla sua parte. Fu un grande re e mantenne inalterate la religione e l’amministrazione precedenti e non si impose mai con la forza. Come lingua ufficiale del suo regno venne mantenuto il sumero, mentre come seconda lingua venne introdotto l’accadico. Il regno di Sargon era paragonabile ad un vero e proprio Impero e comprendeva: Elam, la Mesopotamia, la Siria, la Fenicia e una parte di Anatolia e Arabia. La sua capitale fu Accad, città situata tra i due grandi fiumi Tigri ed Eufrate e quindi ricca di commerci e di fasto. Re Sargon governò questo immenso Stato per 56 anni; i suoi successori, Rimush, Manishtusu, Naramsin e Sharkalisharri, dimostrarono un diverso grado di umiltà e non riuscirono a conservare l’unità dello Stato, soprattutto a causa delle delle rivolte dei principi Sumeri. Dal 2150 al 2050 a.C. la regione di Sumer venne invasa dai Gutei, una popolazione barbarica originaria dell’Armenia, che saccheggiarono tutte le città uccidendo buona parte dei loro abitanti. L’esercito sargonide non seppe resistere al loro impeto e venne travolto; anche la stupenda città di Accad, capitale del regno, venne depredata e distrutta. Alcuni ensi sumeri collaborarono con i Gutei al fine di aumentare il proprio potere , mentre altri, come il principato di Uruk, opposero una fiera resistenza. Fu proprio il re Gudea di Uruk, che al termine di lotta durata circa 100 anni riuscì a respingere re Tirigan e i Gutei fuori dai confini di Sumer. In seguito il Paese venne governato per circa un secolo dai re della dinastia di Ur: Urnammu, Shulgi, Amarsuena, Shusin e Ibbisin. Il primo di questi re, Urnammu, era un generale che quando assunse il potere spostò il centro politico sumero nella città di Ur. Il suo fu un governo di pace, ed egli si proclamò re di Sumer e di Accad. L’importanza di questo re è anche dovuta al fatto di aver introdotto la dominazione della città di Ur, conosciuta nella Bibbia come città di origine di Abramo. In questo periodo, conosciuto come periodo Urrita, i Sumeri erano i dominatori dell’intera Mesopotamia e di una parte dell’Elam. Il re Shulgi ridiede benessere al regno e riuscì a risanarne l’economia stravolta dalle invasioni e dai conflitti precedenti. Per difendere i confini dalla minaccia costituita dagli Amorriti, popolazione nomade di origine semita, fece erigere una muraglia lunga 63 Km, ma nonostante questa precauzione, gli Amorriti riuscirono ad invadere il Paese, ma vennero respinti. Dopo questo episodio, i Sumeri, indeboliti, nel 1950 a.C. vennero conquistati dagli Elamitiperdendo la propria autonomia. La civiltà sumera risorgerà nel mito, nella cultura, nelle scienze e nel diritto, grazie all’opera del grande re babilonese Hammurabi, che diede inizio alla dinastia Babilonese, riscattando i Sumeri dalla dominazione elamita.


Nell'immagine, tavoletta sumerica contenente tracce di operazioni commerciali.
Documento inserito il: 21/12/2014
  • TAG: civiltà mesopotamiche, i sumeri, uruk, re sumeri

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