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I progressi della tecnica negli ultimi secoli del Medioevo

Negli ultimi secoli del Medioevo la tecnica fece dei notevoli passi in avanti, rendendo possibile la successiva espansione europea nei continenti d’oltreoceano. Questo sviluppo tecnologico fu avvertito in vari settori ed in modo particolare in quello della stampa, delle armi da fuoco e nel campo delle costruzioni navali.La stampa a caratteri fissi erain uso in Europa già da parecchi tempo, utilizzata principalmente per sigilli ed altri usi simili. La stampa a caratteri mobili di legno venne invece usata per la prima volta in Cina nell’XI secolo, mentre in Corea nel XIV secolo vennero utilizzati per la prima volta dei caratteri mobili in metallo. Dalla Corea, attraverso l’India e gli Arabi, il ritrovato giunse in Europa. Giovanni Gutenberg di Magonza, in Germania, nel 1450 stampò il primo libro europeo con il nuovo sistema, che presto si diffuse in tutta Europa e soprattutto in Italia: Venezia divenne un centro europeo dell’arte tipografica, ed ebbe il merito di produrre le eccellenti edizioni di Aldo Manunzio e di Giovanni Battista Bodoni. La diffusione del libro stampato, fu anche agevolata dalla scoperta della carta, che i Cinesi avevano iniziato a ricavare da fibre vegetali fin dal I secolo avanti Cristo. Nel continente europeo, dove l’invenzione venne portata dagli Arabi nel XII secolo, si trovò il metodo per produrre della carta di stracci di eccellente qualità, e verso la metà del XV secolo il procedimento era già generalizzato. La diffusione del libro a stampa fu molto più agevole di quella dei vecchi manoscritti, il cui prezzo talmente elevato che spesso, un paio di manoscritti costituivano un importante lascito testamentario. Ma soprattutto, con i libri a stampa la cultura potè diffondersi molto più rapidamente, particolarmente tra il ceto medio: i grandi rivolgimenti politici e religiosi del Cinquecento furono possibili anche perchè esisteva questo nuovo pubblico di lettori.
Ciò che avvenne in Europa nel XIV secolo, non fu propriamente la scoperta della polvere da sparo, già utilizzata da alcuni secoli dai Cinesi, dagli Arabi e dai Bizantini, sotto forma di composti chimici ed incendiari utilizzati per fabbricare delle rudimentali mine, ma piuttosto il modo di adoperare la polvere da sparo nelle bocche delle bombarde, primitive bocche da fuoco. La prima menzione di questi cannoni proviene da un manoscritto fiorentino del 1326. Successivamente le armi da fuoco vennero perfezionate e verso la fine del XIV secolo venne iniziata la fabbricazione delle prime armi portatili, archibugi o focili. Queste nuove armi non ebbero un successo immediato e non vennero massicciamente impiegate in battaglia a causa delle gravi difficoltà di trasposrto e di maneggevolezza. Nonostante ciò, quando queste artiglierie vennero utilizzate nell’assedio di castelli feudali dagli eserciti monarchici e e dalle più ricche Repubbliche e Signorie, contribuirono in modo determinante alla vittoria. Montate sulle navi o utilizzate come armi portatili, le armi da fuoco furono un fattore essenziale di vittoria nella lotta degli invasori europei contro le popolazioni indigene di altri continenti.
Notevoli furono i progressi nel campo delle costruzioni navali e nella strumentazione di bordo. Le galere italiane del periodo medievale erano navi a remi dotate di una o più vele triangolari e con un remo o due governali come timone. Negli ultimi secoli del Medioevo fece la sua comparsa un nuovo tipo di imbarcazione: la cocca, la cui caratteristica principale consisteva nell’adozione di un timone verticale di poppa, di concezione cinese e giunto in Europa attraverso gli Arabi, e dalle vele, che anzichè triangolari erano di forma trapezoidale, il che consentiva loro di prendere meglio il vento, abolendo quindi l’uso dei remi. Un perfezionamento ulteriore a questo tipo di nave venne dalla caravella portoghese, la quale, anzichè tavole sovrapposte, utilizzava tavole connesse insieme come un impiantito, sistema questo che consentiva una migliore tenuta del mare durante la navigazione oceanica, permettendo inoltre la costruzione di navi molto più grandi, con una stazza superiore alle 500 tonnellate. Per avventurarsi nell’Oceano aperto, essenziale fu il miglioramento degli strumenti di navigazione: oltre alla bussola, già presente a bordo fin dal XIV secolo, fecero la loro comparsa nelle dotazioni di bordo l’astrolabio, che era una specie di sestante ed il quadrante. Fu proprio grazie a questi mezzi navali e a questi primi strumenti di navigazione che fu possibile ai grandi navigatori, scoprire nuovi continenti enuove vie di commercio.


Nell’immagine, un’astrolabio, utile strumento di navigazione realizzato dagli Arabi e successivamente importato in Europa.

Documento inserito il: 21/12/2014
  • TAG: innovazioni tecniche fine medioevo, invenzione della stampa, produzione armi da fuoco fine medioevo, innovazioni in campo navale fine medioevo

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