Cookie Consent by Free Privacy Policy website Tutto storia, approfondimenti: Museo del Reggimento Giovani Fascisti “Piccola Caprera”
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Museo del Reggimento Giovani Fascisti “Piccola Caprera”

Africa Orientale 1940/1943

Cronistoria del Museo

La costituzione del Museo, avvenuta nel 1960, è dovuta a due fattori della stessa radice.
Il primo deve ricercarsi nell'esperienza vissuta dai superstiti del reggimento negli anni 1940/1945 (e oltre), attraverso l'arruolamento, la preparazione, le delusioni, la guerra (per i rimpatriati anche quella civile, dove il 90% aderì alla RSI) la prigionia nei campi di tutto il mondo e persino le persecuzioni che hanno cementato l'unione, la voglia di ritrovarsi e conservare intatte le memorie tutte della stessa esperienza che, vale la pena di sottolineare, è stata vissuta da coetanei di tutte le estrazioni sociali tra i 17 ed i 23 anni.
Il secondo fattore si chiama Fulvio Balisti che “come volle la Patria redenta dallo straniero e dalla servitù padronale” (come scrisse di lui Cesare Battisti) volle lasciare la sua casa ai suoi Volontari con il seguente testamento spirituale: “vi lascio questa casa perchè rimaniate onesti e viviate in povertà francescana, vi lascio questa casa perchè abbiate un luogo per riunirvi e onorare la Patria”.
Il Maggiore Fulvio Balisti volontario di guerra, granatiere, ardito decorato al Valor Militare, aveva partecipato alla Prima Guerra Mondiale e all'impresa di Fiume, comandava il I Battaglione GG.FF. E fu ferito ed amputato di una gamba a Bir El Gobi nel dicembre del 1941. Nel 1943 fu rimpatriato per uno scambio di prigionieri.
Dopo l'8 Settembre aderì alla Repubblica Sociale Italiana, parlando durante la riunione tenutasi a Castelvecchio (Verona), spiegò il senso che aveva avuto la battaglia di Bir El Gobi sui giovani.
Parlò diverse volte con Mussolini che lo designò alla segreteria del Partito Fascista Repubblicano definendolo l'”Uomo Nuovo”; ma dopo due giorni abbandonò l'incarico per divergenze, accettando la carica di Commissario Prefettizio di Brescia.
Nell'aprile del 1945 fu arrestato, rifiutò la possibilità di essere nell'infermeria, preferendo la cella. Venne rimesso in libertà senza conseguenze giudiziarie e si ritirò nel suo podere che aveva chiamato “Piccola Caprera”, dove morì povero il 9 Luglio.
Il Maggiore Balisti è sepolto nella sua casa con permesso speciale di Roma, ma soprattutto grazie alla giunta municipale di Ponti sul Mincio che, con una magnifica deliberane ha permesso l'attuazione.
Nella stessa tomba gentilizia riposa anche la sua Sposa, Signora Antonietta. Sui due lati sono poste cellette di volontari Caduti e deceduti nel dopoguerra.

Il Museo
Il Museo raccoglie e conserva i cimeli del reggimentoe della campagna in Africa Settentrionale 1940/a943.
Prima sala: ai GG.FF. Caduti e studio del Coamndante.
Seconda sala: ai GG.FF. ed alla campagna in Africa Settentrionale.
Terza sala: all'Africa Korps ed alle forze ex nemiche.

Il Museo dispone di un Ufficio Storico reggimentale che raccoglie una piccola biblioteca, fotografie, documenti, giornali, che si possono consultare prendendo appuntamento telefonico.
All'esterno, oltre la tomba del Comandante, è stata creata “l'erta del ricordo”, che raccoglie i cippi dei reparti dimenticati, primo fra tutti quello delle nostre fedeli truppe Coloniali e quelle della Repubblica Sociale Italiana (concessione voluta da tutti i Volontari, perchè i reduci di quelle formazioni avessero un luogo per onorare i loro Caduti); il sacrificio della vita per l'Italia non conosce distinzioni politiche.

Attività del Museo
Ogni prima domenica del mese (esclusi Gennaio e Agosto) alza Bandiera con celebrazione della messa in ricordo dei Caduti dei vari reparti. Il Museo ha ospitato varie cerimonie e raduni nazionali e internazionali di ex combattenti.
Nel 1967 una fiaccola accesa all'Altare della Patria, ha attraversato l'Italia su camionette militari sino alla “Piccola Caprera”. La fiaccola che rappresentava il sacrificio dei volontari Caduti, era scortata da alcuni Bersaglieri Allievi Ufficiali di Caserta del corso intitolato “Bir El Gobi”
. Visite dei reduci dell'VIII Armata Inglese, dei Francesi combattenti in Africa e dei Tedeschi dell'Afrika Korps; queste delegazioni hanno donato ciascuna un cippo a ricordo di tutti i Caduti della Seconda Guerra Mondiale.
Nel 1977 il raduno internazionale degli ex combattenti europei della FEDAC: erano presenti sei nazioni.
Conferenze varie sulla Campagna in Africa Settentrionale 1940/1943.

Accesso al Museo
L'ingresso al Museo è libero, si può versare un tributo nella gavetta posta all'ingresso.
I visitatori saranno accompagnati dal comodatario o dai Volontari presenti.
Il Museo è aperto la domenica, giorno di chiusura il giovedì. Per tutti gli altri giorni prendere appuntamento telefonando ai seguenti numeri: 0376.88104, oppure 0376.88555.
Il Museo è di proprietà dell'Associazione Nazionale Volontari Bir El Gobi, che riunisce i reduci del Reggimento Giovani Fascisti ed è stato legalmente riconosciuto dalla Regione Lombardia.


Nell'immagine, il Maggiore Fulvio Balisti, Comandante del Reggimento Giovani Fascisti e fondatore della Piccola Caprera.
Documento inserito il: 31/12/2014

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