Cookie Consent by Free Privacy Policy website Tutto storia, personaggi storici: Alfonso Giuseppe Caminati

Alfonso Giuseppe Caminati

ALFONSO GIUSEPPE CAMINATI

L’UFFICIALE DI MARINA CHE COMBATTÉ
PER L’INDIPENDENZA VENEZUELANA E COLOMBIANA
(Genova, 1790 – Maracaibo, 1854)


di Gerardo SEVERINO
Col. (Aus) G. di F. – Storico Militare


Premessa

Tra gli eroici protagonisti dell’indipendenza dei Paesi dell’area Centro-Sud Americana dal giogo spagnolo, un posto di primo piano lo hanno ricoperto i tanti emigrati liguri, approdati in quel Continente all’indomani della Restaurazione (1815), ovvero dei moti insurrezionali del 1820-1821. Molti di loro avrebbero combattuto persino al fianco di Simón Bolivar, “El Libertador”, ovvero di altri grandi condottieri, come nel caso dell’Ammiraglio colombiano José Prudencio Padilla López, di cui tratteremo a breve, nella cui flotta troviamo, tra il 1822 e il 1823, il Tenente di fregata Don José Alfonso Caminaty, di origini genovesi, così ribattezzato dalla storiografia venezuelana e colombiana, ed al quale dedichiamo questo modesto saggio.


Da Genova a Maracaibo (1790 – 1854)

Gran parte dei riferimenti biografici che lo riguardano sono concordi nel sostenere che Giuseppe Alfonso Caminati (che in alcuni testi viene citato anche con la versione Carminati e Caminaty) sia nato a Genova attorno al 1790 e che la sua avventura Sudamericana abbia avuto inizio nel 1818, data nella quale si sarebbe trasferito in Venezuela.
Il Paese si trovava, allora, in pieno conflitto contro le forze realiste spagnole che si opponevano a quel processo indipendentistico varato nel 1810 da uomini come Simón Bolivar e Francisco de Miranda. Il giovane Caminati s’arruolò, quindi, in qualità di Tenente di Marina, nella “Escuadra Libertadora”, con la quale condivise vari e importantissimi cimenti di guerra.
Nel 1820 lo troviamo, imbarcato nella “Squadra Navale Patriottica”, tra i combattenti della c.d. “Campagna di Magdalena”, distinguendosi nelle battaglie di Laguna Salada, Pueblo Viejo, Tenerife, La Barra, Ciénaga de Santa Marta e San Juan.
Ebbene, dopo la battaglia di Boyacá (7 agosto 1819) , il neo Presidente della “Grande Colombia” (che comprendeva allora la Colombia, Venezuela, Ecuador e Panama), Generale Simón Bolívar, ordinò l'occupazione delle province di Santa Marta e Cartagena, le quali si trovavano ancora sotto il controllo spagnolo.
Tra il 10 e l’11 novembre del 1820, la città di Santa Marta, in Colombia fu luogo di una delle battaglie cruciali di tutta la guerra d'indipendenza delle vecchie colonie ispano-americane. Le forze patriottiche del Bolivar assediarono la città, una roccaforte realista fedele alla corona spagnola, espugnandola con determinazione. Una dopo l'altra, le città costiere caddero sotto il potere dei patrioti. Il 10 ottobre 1821, con la cattura di Cartagena de Indias, terminò l'espulsione del dominio spagnolo da quelle province, che sarebbero poi diventate parte integrante della “Grande Colombia”.
In seguito, il Tenente Caminati, che durante tale campagna aveva avuto il comando del “Pacchetto n.1” (era, di norma, un’imbarcazione destinata al trasporto della corrispondenza) della flotta Repubblicana, ebbe la fortuna di conoscere il citato Comandante José Prudencio Padilla López, allora secondo in comando dell'Ammiraglio Luis Brión. Questi, di lì a poco, sarebbe stato nominato Comandante in capo delle forze della Repubblica, le stesse che avrebbero assediarono Cartagena, ove catturò diverse navi spagnole.
Promosso Ammiraglio della Marina Gran Colombiana, il 19 aprile 1823, il Padilla López ebbe il Comando Generale del Terzo Dipartimento della Marina e del Teatro delle Operazioni di Zulia. Fu proprio durante la c.d. “Campagna di Zulia” che si concretizzò la famosa battaglia navale del Lago di Maracaibo (24 luglio 1823), al termine della quale la Flotta Repubblicana sconfisse lo squadrone spagnolo, che portò alla capitolazione del feldmaresciallo Francisco Tomás Morales il successivo 3 agosto 1823.
Per l’eroismo dimostrato nel corso della “Campagna di Zulia”, al comando in 2^ del brigantino “Marte”, José Alfonso Caminati fu nominato Tenente di fregata effettivo e destinato alla Guarnigione Marittima di Maracaibo.
L’ufficiale continuò a servire la Repubblica della Grande Colombia fino al 1830, allorquando, promosso Capitano di Fregata verrà posto in congedo (1).
A Maracaibo, il Capitano Caminati si dedicò al commercio marittimo, con una nave di sua proprietà, la quale fu, tuttavia, attaccata e incendiata dai Guajiros (2), nel corso del 1844 (3). Nel frattempo, era il 6 gennaio del 1840, l’emigrante genovese si era unito in matrimonio con la signorina Maria Tomasa Gonzáles Cortes, dalla quale avrebbe avuto, nell’ordine, i seguenti figli: Emilio Antonio, nato nello stesso 1840, Alfonso, nato e morto il 5 dicembre 1841, Edelmira, nata nel 1843 e nuovamente Alfonso, venuto alla luce nel 1845.
Il Capitano Caminati, nonostante il notevole suo contributo alla nobile causa indipendentista, dovette attendere il 1843 onde ottenere la naturalizzazione venezuelana, e ciò sulla base di una sua istanza inviata da Maracaibo a Caracas il 29 aprile 1843 (foglio n. 261). Non riuscirà, invece, a ricevere in vita il soldo della pensione, da lui richiesta più volte, a partire dal 1850.
La straordinaria avventura terrena di José Alfonso Caminati ebbe, purtroppo, fine il 9 novembre del 1854, nella sua amata Maracaibo, ove il vecchio combattente e Capitano marittimo si spense, non ancora sessantacinquenne, ricordato da tutti per essere stato uno dei “Prócer Naval de la Independencia” (“Eroe Navale dell’Indipendenza”). L’ex ufficiale si congedò, purtroppo, dalla vita e dai suoi affetti, senza aver provato la gioia di vedere il suo primogenito, Antonio Emilio vestire la gloriosa uniforme di quella stessa Forza Armata, la gloriosa Marina da Guerra del Venezuela, dalla cui Scuola Navale di Maracaibo, il giovane sarebbe uscito nel 1860, con i gradi di Guardiamarina. Ma questa è un’altra storia...


Nell'immagine, azione contro il castello di Maracaibo (1823).


NOTE

1. Cfr. Vicente Davila, Diccionario Biografico de Ilustres Próceres de la Independencia Suraamericana, Caracas, Imprenta Bolivar, 1924, scheda n. 12.

2. Guajiros, noti anche come Wayuu, sono un gruppo etnico indigeno che vive in Venezuela e Colombia, principalmente nella penisola di La Guajira nello stato di Zulia.

3. Cfr. Marisa Vannini Gerulewicz, Italia y los Italianios en la Historia y en la Cultura de Venezuela, Caracas, Oficina Central de Información, 1966, pag. 447-449.


Documento inserito il: 15/10/2025
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