Cookie Consent by Free Privacy Policy website Tutto storia, personaggi storici: Leonidas Pallares Arteta

Leonidas Pallares Arteta

LEONIDAS PALLARES ARTETA
IL GRANDE SCRITTORE E GIORNALISTA ECUADOREGNO
CHE FU CONSOLE GENERALE A GENOVA
(1859 – 1931)


di Gerardo SEVERINO
Col. Aus. GdiF – Storico Militare


Premessa

La storia della Diplomazia è affascinante di per sé non solo per l’ambito culturale che rappresenta, volendo ricostruire le vicende di popoli e nazioni, ma anche e soprattutto per i suoi protagonisti, personalità di grande spessore professionale, molto spesso già famose in patria e all’estero, come nel caso di Leonidas Pallares Arteta, che nel dicembre del 1907 ottenne da Re Vittorio Emanuele III l’exequatur sovrano per esercitare la carica di Console Generale dell’Ecuador in quel di Genova, primo ecuadoregno ad esercitarla, dopo i lunghi decenni di gestione affidati agli esponenti della famiglia Balduino (1).


Da Quito a Parigi (1859 – 1931)

Leonidas Pallares Arteta nacque a Quito il 14 settembre del 1859, figlio di Don Angel Pallares y Posse e di Donna Angela Artata de Artata. Egli venne al mondo in un contesto storico alquanto delicato per il Paese, alle prese con una grave instabilità politico-istituzionale che aveva visto alternarsi al potere vari Governi provvisori. Leonidas visse nella bellissima Capitale ecuadoregna per gran parte della sua giovinezza, avendo così la possibilità di studiare e di approfondire la conoscenza della letteratura, sia quella classica che quella “coloniale”, preambolo e fucina di idee per la futura passione per la poesia e la narrativa. Poeta romantico, influenzato da Gustavo Adolfo  Bécquer e Ramón de Campoamor y Campoosorio, i più grandi poeti spagnoli di quel tempo, il Pallares Arteta avrebbe composto, sin dal 1883, poesie chiare e semplici, prive di strani artifici, che in seguito avrebbe raccolto in opere come "Tarjetas Postales" (Cartoline postali) – pubblicate a Madrid – e "Obras Poéticas" (Opere poetiche). Tempo dopo, la sua elevata esperienza nel campo letterario gli avrebbe valso la nomina a membro effettivo dell'Accademia Letteraria Ecuadoriana, nonché quella di membro corrispondente della Real Academia Española, il Paese straniero che più di tutti lo avrebbe affascinato e influenzato riguardo alla sua nobile arte. A ciò avrebbe contribuito anche la grande amicizia che lo legò per anni a Félix Rubén García Sarmiento, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Rubén Darío (2). Egli aveva conosciuto il poeta, giornalista e diplomatico nicaraguense a Madrid, in occasione dell’Esposizione storica organizzata in occasione dei 400 anni della scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo. Nella grande Capitale spagnola il Pallares Arteta rappresentò l’Ecuador come Commissario, a ciò nominato il 17 agosto dello stesso 1892. Il 20 settembre 1888, nel frattempo, era uscito il primo numero de "La Opinión Pública", un giornale pomeridiano edito in un piccolo formato (quattro pagine e due colonne) dalla celebre Tipografia Bolívar di Quito. Tra i suoi collaboratori ci sarebbe stato anche il già famoso giornalista Leonidas Pallares Arteta, che da anni, ormai, aveva legato la sua arte nel comporre all’affascinante mondo della “carta stampata”. In tale ambito, egli fu un abile giornalista, un professionista che seppe fare politica e dare battaglia, e lo fece opponendosi strenuamente soprattutto contro il Governo di Mario Ignacio Francisco Tomás Antonio de Veintemilla y Villacís (al potere dall’8 settembre 1876 al 10 gennaio 1883). Il letterato ecuadoregno attaccò il Veintemilla attraverso le pagine del quotidiano "El Gladiador", mentre in seguito avrebbe condotto altre coraggiose campagne, collaborando, come redattore, per "El Comercio" e la "Revista Ecuatoriana". Il Pallares Arteta entrò a far parte della Diplomazia Equadoregna nel 1893, sotto la Presidenza di Luis Benjamín Cordero y Crespo. Nella veste di Console avrebbe rappresentato il suo Paese presso i Governi di vari Paesi sia nella stessa America Latina, come, ad esempio, quando fu Incaricato d’Affari a Lima (Perù) attorno al 1895, ovvero come Console Generale presso il Ministero degli Esteri nella stessa Quito, a far data dal 3 gennaio del 1897, sia in Europa. Agli inizi el Novecento lo troviamo, infatti, Console Generale a Lione, quindi a Le Havre, sempre in Francia, nel 1906, per poi raggiungere l’Italia di lì a poco. Nel dicembre del 1907, infatti, con il definitivo “tramonto” della famiglia Balduino nell’ambito della Rappresentanza Diplomatica ecuadoregna in quel di Genova (3), il Presidente Eloy Alfaro Delgado nominò Leonidas Pallares Arteta nuovo Console Generale del Paese Centro-Americano nella “Città della Lanterna”: un incarico prestigiosissimo che il letterato avrebbe svolto per diversi anni (4). L’opera che il nostro protagonista svolse in Italia fu davvero imponente, considerando anche il fatto che Genova era, ancora allora, il principale porto italiano che assicurava non solo i traffici commerciali da o per l’America del Nord, Centrale e Meridionale, ma soprattutto l’emigrazione in massa di lavoratori, particolarmente considerevole proprio in direzione dell’America Latina. Da Genova, inoltre, gli fu molto più facile incontrarsi con l’amico Rubén Darío, che sino allo scoppio della “Grande Guerra” si trovava ancora a Parigi. Il Console Pallares Arteta rimase coraggiosamente al proprio posto anche durante l’immane conflitto che avrebbe insanguinato l’Europa, peraltro assicurando l’appoggio anche a quei cittadini italo-ecuadoregni che, rientrati in Italia per combattere, necessitavano di far ritorno in Ecuador dopo la smobilitazione generale (5). Il grande letterato originario di Quito rimase a Genova sino alla fine del 1920, anno in cui fu trasferito a Bogotà, in Colombia. Il Diplomatico avrebbe lasciato l’Europa avvolto da grande fama, ma anche arricchito di importanti Onorificenze, che vari Paesi, tra i quali Francia e Italia, gli avevano conferito per il suo prezioso lavoro volto a promuovere la buona comprensione tra le Nazioni. Al suo posto, le redini del Consolato Generale dell’Ecuador a Genova fu affidato a Don Cesare Villavicesacro, affiancato da Giacomo Francesco Giovannelli, nella carica di Vice Console (6). Il grande poeta romantico e abilissimo scrittore equadoregno si spense, tuttavia, a Parigi il 16 dicembre 1931, all’età di settantadue anni, al culmine di una straordinaria vita umana e professionale che lo aveva visto al centro di quel dibattuto culturale, che proprio in Francia raccoglieva le massime personalità mondiali, e non solo in ambito artistico e letterario. Ma questa è un’altra storia…


Nell'immagine , lo scrittore, giornalista e console generale dell'Ecuador a Genova, Leonidas Pallares Arteta.


NOTE

(1) Cfr. Gerardo Severino, “Giuseppe Balduino. Il console ecuadoregno con la passione per la storia”, in www.giornidistoria.net, 27 ottobre 2025.
(2) Nacque a Metapa il 18 gennaio 1867 e morì a León il 6 febbraio 1916.
(3) Cfr. "Bollettino del Ministero degli Affari Esteri", febbraio 1908, p. 7.
(4) L’exequatur fu concesso da Re Vittorio Emanuele III con Regio decreto del 26 dicembre 1907.
(5) Cfr. “Agenti Consolari Esteri in Italia”, in "Calendario Generale del Regno d’Italia pel 1917", Roma, Tipografia delle Mantellate, 1917, pag. 39.
(6) Cfr. Ministero dell’Interno, "Calendario Generale del Regno d’Italia – 1921 – 1922", Roma, Tipografia delle Mantellate, 1922, pag. 22.


Documento inserito il: 30/10/2025
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