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Intervista di Andrea Rocchi (TalentonellaStoria.com) a Yuri Leveratto

Intervista di Andrea Rocchi (TalentonellaStoria.com) a Yuri Leveratto sul libro “Esplorazioni in America del Sud 2006-2011” e date delle conferenze e presentazioni del libro nel mese di febbraio 2013 in Italia.

Uscito il nuovo libro dell'esploratore e scrittore Yuri Leveratto, già autore di opere quali "Cronache indigene del Nuovo Mondo", "1542 - I primi navigatori del Rio delle Amazzoni" e "La ricerca dell'El Dorado".
"Esplorazioni in America del Sud 2006-2011" tratta di diciotto spedizioni avventurose in quattro differenti Paesi sudamericani: Colombia, Perú, Bolivia e Brasile. La maggioranza di queste esplorazioni ha avuto come obiettivo principale la ricerca archeologica: riconoscimento di rovine antiche poco conosciute, ubicate spesso in luoghi di difficile accesso, interpretazione di petroglifi e pitture rupestri situate in zone remote, fino a scoperte di rovine totalmente sconosciute. Alcune di queste esplorazioni hanno avuto in cambio obiettivi naturalistici (Rio Alto Madidi) e il contatto con popoli indigeni (Sierra Nevada di Santa Marta, Petroglifi di Pusharo).

Andrea Rocchi: Yuri, vuoi parlarmi della tua ultima fatica, ovvero l’opera “Esplorazioni in America del Sud 2006-2011”? Frutto di anni di esplorazioni per il continente sudamericano, questo libro può essere considerato una sorta di diario sia delle esplorazioni ma anche dal punto di vista degli aspetti umani e morali che ti hanno coinvolto nelle tue imprese?

Yuri Leveratto: Si, il libro è una somma delle diciotto esplorazioni che ho potuto portare a termine dal 2006, fino al 2011. Credo che leggendo i vari capitoli, il lettore possa rendersi conto di una certa evoluzione che ha avuto luogo a partire dalle prime esplorazioni, "pure avventure nella selva", fino alle ultime, dove ho svolto un lavoro professionale, documentando siti archeologici pressoché sconosciuti o totalmente sconosciuti, sia con GPS che con varie osservazioni e deduzioni, anche basate su testi storici o cronache di antichi viaggiatori, che poi erano i primi "antropologi".

Andrea Rocchi: Colombia, Perù, Bolivia e Brasile. Quattro differenti paesi di un unico continente con relative scoperte, esplorazioni, viaggi. Quale di questi paesi ti ha sorpreso di più sia in senso positivo che negativo, quale ti è rimasto più nel cuore?

Yuri Leveratto: Tutti e quattro, ognuno per motivi diversi. Comunque i due Paesi che in assoluto sono ancora "frontiera pura", nel campo dell'esplorazione avventurosa sono il Perú e la Bolivia, soprattutto nelle aree di selva vergine e ancora inesplorata, dove sicuramente vivono indigeni non contattati e possibilmente vi sono ancora resti archeologici importanti. Nell'ultima esplorazione al "cammino di pietra" abbiamo parzialmente percorso questo sentiero perduto, giungendo, dopo molte difficoltà, al lago de Angel, dove abbiamo ubicato un centro cerimoniale utilizzato dagli antichi.
Purtroppo non abbiamo potuto percorrere fino in fondo il "cammino di pietra" per mancanza di cibo, e condizioni di clima avverso. Cosa nasconde la fine del cammino di pietra nessuno può dirlo, ci stiamo riferendo a una foresta estesa come tutta l'Italia settentrionale, (circa 90.000 km quadrati), a cavallo tra il Santuario Nazionale del Megantoni, il Parco Nazionale del Manu e il Parco Nazionale dell'Alto Purus, zone totalmente inesplorate.

Andrea Rocchi: Il libro racconta di diverse scoperte di carattere archeologico, rovine sconosciute, siti persi nella giungla. Mi vuoi accennare della scoperta archeologica, a tua detta, più importante, da approfondire poi, leggendo “Esplorazioni in America del Sud 2006-2011”?

Yuri Leveratto: Sicuramente la più importante è la scoperta della Fortezza del Rio Madeira (foto principale). Questa fortezza, costituita da una muraglia circolare nel bel mezzo della giungla, nella Rondonia Brasiliana, è a mio parere importantissima. E' la prova che i popoli andini avevano il controllo della selva, che commerciavano con i popoli amazzonici (Moxos o Paititi). Questa scoperta amplia la zona d’influenza dei popoli andini e forse, se sarà comprovato, degli stessi Incas. Purtroppo alla mia documentazione della Fortezza del Madeira, non è stato dato il giusto risalto sui media e non solo non è valorizzata, ma è quasi del tutto abbandonata. Credo che l'immensa selva adiacente al Rio Madeira, che sta in Rondonia, ma è vicino alla frontiera con lo Stato di Amazonas (il più grande del Brasile, esteso circa 5 volte l'Italia), nasconda altri siti archeologici incredibili, che potrebbero provare che i popoli andini, avevano raggiunto un alto grado di civiltà controllando quasi tutto il continente sudamericano. Vi sono reperti Incas o petroglifi che richiamano alla cultura andina persino in Roraima, distante migliaia di chilometri dal Cusco.

Andrea Rocchi: Obiettivi naturalistici e contatto con i popoli indigeni rappresentano gli altri due aspetti importanti del tuo percorso. Come sopra, vogliamo parlarne nello specifico, accennando a quelle che per te hanno rappresentano le esperienze più importanti?

Yuri Leveratto: Certo, il contatto con popoli indigeni per capire la loro cosmogonia, la loro visione del mondo, ma anche il loro modo non invasivo di fare agricoltura, è importante anche in un’ottica di poter migliorare noi stessi, occidentali, che siamo così individualisti e basiamo le nostre vite su un eccesso di capitalismo e globalizzazione.
Ho avuto contatti con i Machiguenga, che sembrano appartenere realmente ad un altro mondo, però purtroppo la loro cultura ancestrale si sta lentamente fondendo con quella dei coloni peruviani.
Ho avuto contatto, nella spedizione in Bolivia dell'agosto scorso, con popoli Tsimane e Mosetenes, il cui modo di vita è minacciato da coloni di etnia Colla, ovvero gli andini boliviani, spesso cocaleros, che tentano di instaurarsi nelle terre degli amazzonici con lo scopo unico di coltivare piante di coca. Purtroppo in Bolivia alla pianta di coca viene data più importanza persino rispetto al granoturco (mais) o altre piante per il consumo umano. Infatti la Bolivia importa mais, quando potrebbe benissimo invece incrementarne la produzione.
Un’occasione invece di contatto "mancato" è stata quella con i Toromonas, mitici indigeni isolati che si dice vivano all'interno del Parco Nazionale Madidi. Durante la spedizione ho comunque potuto ottenere preziose informazioni dalla mia guida e da alcuni Tsimane che abbiamo incontrato, secondo loro i Toromonas, che sarebbero ancora all'età della pietra, sono pericolosissimi e potrebbero essere stati i responsabili della scomparsa del norvegese Lars Hasfkjold nel 1997. L'esploratore nordico però, fece un errore madornale: si inoltrò nel Madidi da solo, senza una guida che parlasse Tacana, Tsimane o Mosetene. Pertanto è possibile che sia stato ucciso dai Toromonas che videro in lui un intruso.
In ogni caso stabilire un contatto con i Toromonas non è più una mia priorità, non tanto per la loro supposta pericolosità, ma perchè credo che in fondo sia meglio lasciarli vivere in pace, ed inoltre un eventuale contatto sarebbe pericoloso anche per loro, potrei passargli, inconsapevolmente alcuni batteri comuni come quelli di un raffreddore, che per loro potrebbero essere fatali. (E' purtroppo successo ultimamente nel Parco Nazionale del Manu).


Date delle conferenze e presentazioni del libro “Esplorazioni in America del Sud 2006-2011” nel mese di febbraio 2013 in Italia

Conferenza sulla Teoria del pre-contatto tra popoli del Medio Oriente e il Sud America e presentazione del libro “Esplorazioni in America del Sud 2006-2011”

Venerdì 1 febbraio H 17
Castello D'Albertis - Museo delle Culture del Mondo, Corso Dogali 18 – Genova

Conferenza sul Paititi e presentazione del libro “Esplorazioni in America del Sud 2006-2011”
Giovedì 7 febbraio H16
Università degli Studi di Genova - Dipartimento di lingue e culture moderne
Biblioteca Disclic: Palazzo Serra, P.zza S.Sabina 2, Genova

Conferenza sulla Teoria del pre-contatto tra popoli del Medio Oriente e il Sud America e presentazione del libro “Esplorazioni in America del Sud 2006-2011”
Venerdì 8 febbraio H 17
Centro Civico Cornigliano - Viale Narisano, 14 – 1° piano- Genova

Conferenza sulla Teoria del pre-contatto tra popoli del Medio Oriente e il Sud America e presentazione del libro “Esplorazioni in America del Sud 2006-2011”
Venerdì 15 febbraio H 21
Cinema Italia, via Comunetto 12, Dolo, (Venezia)
Intervista originale nei link a fondo scheda

Si ringrazia l'amico Yuri Leveratto per l'invio ed il permesso alla pubblicazione di questa intervista.
Documento inserito il: 29/11/2014

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