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1291, il viaggio dei fratelli Vivaldi [ di Lorenzo Amadori ]

41 anni prima moriva Federico II di Svevia e, dopo do lui, anche Manfredi e Corradino decretando così la definitiva vittoria dei Guelfi in Italia, la dominazione Angioina, i Vespri siciliani che portano gli Aragonesi in Sicilia (1282).
Data importante nella storia perchè in quell'anno cadde San Giovanni d'Acri, ultima roccaforte cristiana in Terrasanta. Questo fatto, oltre all'avanzare dei Turchi ai danni dei Bizantini, spinse l'Europa cristiana alla ricerca di nuove vie di comunicazione con l'Oriente.
Anche se è vero che la pax mongolica rese più facili gli spostamenti via terra, è anche vero che essi rimanevano sempre più pericolosi e meno remunerativi di quelli via mare. Inoltre già si pensava a creare una linea diretta con l'Oriente senza la mediazione Araba, Turca o Mongola.
Insomma, l'Europa cristiana toccava il suo apice ma ancora non si accorgeva dei primi segnali di crisi che l'avrebbero portata alla crisi del Trecento e la peste nera. E' in questo contesto che i fratelli Vivaldi, Ugolino e Vadino, Teodisio Doria e circa trecento marinai, più due frati francescani, intrapresero il "folle volo".
Su due galee, l'Allegranza e la Sant'Antonio, si misero in cerca dell'Oriente tentando la stessa via che intrapresero, decenni più tardi, Cristoforo Colombo e i Portoghesi. Solo che gli ultimi due avevano delle tecnologie ben più adatte a effettuare un viaggio nell'Oceano Atlantico. Le galee erano navi ottime per il Mediterraneo, ma avendo lo scafo basso e i remi, erano inadatte per l'oceano.
Se si pensa poi che la bussola venne usata solo pochi anni più tardi (1303) ad Amalfi per merito di Flavio Gioia, si capisce quanto in anticipo coi tempi e quanto sfortunata fosse la loro impresa.
I Genovesi partirono dunque per una spedizione che avrebbe dovuto giungere "ad partes Indiae per mare oceanum" nel mese di maggio.
Fino alle Colonne d'Ercole tutto bene...dopo si hanno meno notizie e confuse.
Certo è che dopo Gozora (isole Canarie) si perdono le loro tracce.
C'è chi sostiene che abbiano tentato l'attraversamento dell'Atlantico, ma è più probabile che siano andati lungo la costa africana.
E' probabile che siano arrivati fino alle foci del fiume Senegal. Ma è da qui che iniziano a nascere supposizioni: alcune cronache del tardo medioevo dicono che una delle due navi sarebbe naufragata sulla costa africana, tra il Senegal e il Gambia, l'altra avrebbe preseguito fino alla città di Mena, in Etiopia, dove l'equipaggio sarebbe stato catturato dai sudditi del Prete Gianni.
Inoltre, in una lettera del 1455, un viaggiatore genovese afferma di aver incontrato in Africa, vicino al fiume Senegal, "gente della nostra stirpe". Il tale affermava di discendere dai superstiti di quel viaggio.
Comunque siano andate le cose è interessante notare alcune cose: che la rivalità con Venezia e la ricerca di nuove rotte commerciali, spinse quegli uomini a intraprendere un viaggio tanto affascinante e tanto pericoloso per l'epoca; inoltre, è probabile che questo viaggio sia stato una fonte di ispirazione per il Divin Poeta Dante Alighieri, che nel canto XXVI dell' Inferno compose la storia del viaggio di Ulisse oltre le Colonne d'Ercole.
Un viaggio definito da Dante "un folle volo", affascinante e folle allo stesso tempo, poichè, sia Ulisse, sia i fratelli Vivaldi e il Doria, tentarono un viaggio ben al di sopra delle loro possibilità.

Fonti citate:
-"le rane e lo stagno" ed. SEI di Gianluca Solfaroli Camillocci vol. 4; -La Divina Commedia - Inferno, di Dante Alighieri;
-Wikipedia


Nell'immagine, raffigurazione pittorica di una galea. Fu con una nave di questo tipo che i fratelli Vivaldi intrappresero la navigazione alla ricerca della via più breve per l'Oriente.

Documento inserito il: 22/12/2014
  • TAG: fratelli vivaldi, bussola, flavio gioia, esplorazioni, colonne ercole

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