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Le cause della Prima Guerra Mondiale

Ad originare la Prima Guerra Mondiale, fu un forte contrasto sorto per questioni legate al dominio economico mondiale da attuarsi attraverso i possedimenti coloniali, che vedeva coinvolte le maggiori potenze europee dell’epoca: da una parte la Germania e dall’altra l’Impero Britannico e la Francia. Dopo la vittoriosa conclusione della Guerra Franco-Prussiana nel 1870, avvenuta a seguito della sconfitta subita dai francesi a Sedan, la Germania si era costituita in nazione capitalistica. A seguito di questa vittoria, essa si annettè l’Alsazia e la Lorena. Nel 1871, sotto il governo del cancelliere Otto Bismarck, i land tedeschi, per la prima volta nella storia della Germania, si unirono portando così alla formazione dell’Impero tedesco, il cui primo sovrano fu Guglielmo I. Gli Stati tedeschi che lo componevano erano presieduti da un governo centrale composto da Bismarck, che svolgeva funzioni di capo del Governo, da Guglielmo I, in quanto imperatore e dallo Stato Maggiore, che disponevano di tutti i poteri, dato che il Parlamento non aveva la possibilità di svolgere la propria funzione di controllo. Vi era poi un Consiglio Federale, che era composto dai rappresentanti dei diversi Stati, anch’esso con poteri piuttosto limitati. Bismarck riuscì a realizzare un’intesa conservatrice tra le due classi che in quel periodo dominavano in Germania: l’aristocrazia agraria, gli Junker, che occupava posizioni di rilievo nelle forze armate e nella pubblica amministrazione, e gli industriali. Questa alleanza si era ulteriormente rafforzata dopo la vittoria sulla Francia e il raggiungimento dell’unità nazionale. Bismarck si dimostrò molto duro con le rivendicazioni degli operai e con il Partito Socialdemocratico che li rappresentava. Se da una parte egli fece in modo che non venissero mai approvate leggi che permettessero la libertà di stampa, di riunione ed altre libertà in genere, dall’altra varò un sistema di previdenza sociale contro malattie, infortuni sul lavoro e per la vecchiaia. Contrario al partito cattolico, trovò poi il modo di fare con i suoi capi un accordo in funzione antisocialista. Nel 1864, il Cancelliere stipulò un’alleanza con l’Austria, che le permise di attaccare la Danimarca, sottraendole i ducati dello Schleswig e dell’Holstein, situati in una posizione strategica a cavallo tra il Mar Baltico ed il Mare del Nord. Due anni più tardi, nel 1866, non si fece scrupolo di attaccare l’alleata Austria, costringendola poi a concedere l’autonomia all’Ungheria e il Veneto all’Italia. A seguito di questi eventi, l’Impero asburgico cambiò nome divenendo Impero Austro-Ungarico, con due distinte capitali: Vienna e Budapest. Nel 1873, Bismarck fu il promotore del Patto dei tre imperatori, che però ebbe vita breve, visto i dissapori tra Austria e Russia sulla situazione nei Balcani, dove lo zar avrebbe voluto un’egemonia russa. Infatti alcuni territori di questa regione europea, per liberarsi dalla secolare oppressione ottomana, chiesero l’aiuto della Russia, la quale nel 1877 dichiarò guerra alla Turchia, costringendola a riconoscere l’indipendenza o l’autonomia a quegli Stati: Romania, Serbia, Montenegro, Bosnia, Erzegovina e Bulgaria, riuscirono così ad affrancarsi da secoli di occupazione turca. Questo tipo di situazione non piacque affatto all’Austria che minacciò di guerra la Russia. La guerra venne evitata dal solito Bismarck, che nel 1878 convocò un congresso internazionale a Berlino, nel corso del quale venne riconosciuta l’indipendenza dei vari Stati balcanici; all’Austria venne concesso il protettorato su Bosnia ed Erzegovina, mentre alla Russia, che aveva sostenuto il peso del conflitto contro la Turchia, venne assegnata la sola Bessarabia. Sempre nel corso del congresso, l’Inghilterra ottenne il possesso dell’Isola di Cipro, situata in posizione strategica, dalla quale si dominava l’accesso al Mediterraneo Orientale. Questo comportamento ottenne il risultato di avvicinare la Russia alla Francia, in funzione anti-tedesca e anti-austriaca. Nel 1908, l’Austria, approfittando di un colpo di Stato organizzato in Turchia dal movimento dei Giovani Turchi, incluse in modo definitivo al proprio territorio la Bosnia e l’Erzegovina. Il riconoscimento di tale impresa da parte della Germania e dell’Italia, provocò la nascita di un movimento irredentista slavo, che nel 1914, con l’uccisione a Sarajevo dell’erede al trono d’Austria Francesco Ferdinando d’Asburgo, fornì ai due imperi centrali un valido motivo per scatenare la Prima Guerra Mondiale. Dopo Bismarck, il nuovo Kaiser Guglielmo II consapevole della notevole espansione economica raggiunta dalla Germania, soprattutto nei settori meccanico, chimico, tessile ed elettrico, sviluppo raggiunto anche grazie allo sfruttamento dei giacimenti di ferro e carbone dell’Alsazia e della Lorena, era intenzionato a creare in Europa una vasta area dominata dall’Impero tedesco. Da qui ebbe inizio l’espansionismo coloniale tedesco che, nei piani dell’Imperatore avrebbe dovuto permettere alla Germania di recuperare il tempo perduto, nei confronti delle altre grandi potenze coloniali: la Francia e l’Inghilterra, che opposero una forte resistenza a questo espansionismo in Africa, Asia e Medio Oriente. Nonostante questo, tra il 1883 ed il 1885, i tedeschi riuscirono ad occupare il Togo ed il Camerun nell’Africa Occidentale, la Namibia, l’Uganda ed il Tanganika nell’Africa sud-orientale, la Nuova Guinea e l’arcipelago delle isole Bismarck nel Pacifico, le isole Marianne e Caroline acquistate dalla Spagna e la baia di Kiao-Ciao, avuta dietro pagamento di un affitto dalla Cina nel 1898. Guglielmo II provvide a fornire la Germania di una potentissima flotta militare in grado di competere, se non addiriturra di primeggiare su quella inglese, iniziando quell’azione di riarmo che precedette la Prima Guerra Mondiale. Durante il conflitto greco turco per il possesso dell’isola di Creta, la Germania appoggiò la Turchia, ottenendo in cambio la concessione per la costruzione della linea ferroviaria che doveva collegare lo stretto del Bosforo al Golfo Persico, andando così a minacciare gli interessi inglesi in India. Per tutta la durata della Prima Guerra Mondiale, la Germania e la Turchia rimasero alleate. Nel 1893, la Francia, allarmata per quanto stava accadendo in casa dello scomodo e potente vicino, e più che mai determinata a recuperare l’Alsazia e la Lorena, le due regioni perdute nel conflitto del 1870, stipulò un trattato di alleanza con la Russia. Nel 1907, a questa alleanza aderì anche l’Inghilterra; per via del numero delle potenze che vi parteciparono, questa alleanza prese il nome di Triplice Intesa, alla quale si opponeva la Triplice Alleanza composta da Germania, Impero Austro-Ungarico e Italia. Nel 1904, la Francia e l’Inghilterra sottoscrissero la Cordiale Intesa, che regolamentava i rispettivi interessi coloniali in Africa, in modo tale da evitare dei contenziosi che sarebbero potuti risultare nocivi in caso di una guerra contro la Germania. Nel 1906, nel corso della Conferenza di Algeciras, la Francia impose il proprio protettorato sul Marocco, ma in cambio dovette riconoscere alla Germania alcuni territori in Congo. Nel 1907, la Russia stipulò un accordo con l’Inghilterra che regolamentava i rispettivi interessi in Persia, in Afghanistan e nel Tibet. Nel 1912-13, scoppiarono due guerre balcaniche, miranti all’affrancamento dal dominio turco. La prima venne condotta dalla Lega balcanica composta da Serbia, Montenegro, Bulgaria e Grecia, che vedrà la vittoria di questi paesi contro l’esercito turco. La seconda vide la Bulgaria, appoggiata dall’Austria, contro la Grecia, il Montenegro e la Serbia, alle quali si unirà successivamente la Romania, per motivi di ripartizione dei territori riconquistati. Dopo la sconfitta della Bulgaria, il territorio appartenente alla Macedonia venne suddiviso tra la Grecia e la Serbia, mentre la Romania ricevette dalla Bulgaria il sud della Dobrugia. Da parte sua l’Austria, che era riuscita ad appoggiare con successo l’indipendenza dell’Albania dai turchi, riuscì ad imporre un principe tedesco a capo del governo di quel paese.A causa dell’occupazione serba e greca della Macedonia e di Salonicco, l’Austria dovette accantonare le sue mire espansionistiche verso il Mar Egeo. Si giunse quindi al fatale 28 giugno 1914,l’attentato di Sarajevo, che segnò l’inizio della grave crisi che un mese più tardi portò allo scoppio della Prima Guerra Mondiale.


Nell'immagine, l'attentato all'Arciduca Francesco Ferdinando d'Asburgo, erede al trono dell'Impero Austro-Ungarico, avvenuto a Sarajevo nel 1914 e che fu la causa dello scoppio della Prima Guerra Mondiale.
Documento inserito il: 25/11/2014
  • TAG: prima guerra mondiale, grande guerra, cause, questioni economiche, rivalità franco tedesca, conflittualità anglo tedesca, colonie, guerra franco prussiana, impero tedesco, organizzazione politica, economia, industria, esercito, impero russo, patto dei tre
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