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Le sacre misure delle cattedrali gotiche

Articolo di Katia Bernacci


In molti si sono interrogati sui misteri dell’arte gotica. Alla fine del XII secolo infatti questo particolare stile architettonico e artistico si diffonde, a partire dalla Francia, basandosi dal romanico ma portando delle soluzioni migliorative che riguardano la leggerezza, l’altezza, la luminosità e soprattutto il simbolismo estremo delle decorazioni. Indubbiamente la sua origine è legata alle strutture religiose, anche perché all’epoca il potere era detenuto dalla Chiesa, così come la conoscenza.
L’apparizione improvvisa di strutture architettoniche complesse, come si intuisce dagli archi a sesto acuto, dalle volte a crociera e dagli archi rampanti pone il dubbio di come i costruttori medievali, spesso analfabeti, potessero fare i calcoli necessari per procedere con queste avveniristiche costruzioni e ha fatto nascere molte congetture più o meno attendibili.
In ogni caso il gotico si diffuse in fretta in tutta Europa, con piccole variazioni di adattamento alla cultura ospitante: in Inghilterra si prediligeva la verticalità, perché si preferiva lo stupore di altezze vertiginose, come nella cattedrale di Glouster; in Germania le linee diventavano più serie e squadrate, come nella cattedrale di Ratisbona; in Italia il gotico si unì ad altri stili, creando un melange inconsueto e spesso affascinante, mentre la Francia rimase il luogo dove vennero costruiti la maggior parte degli edifici gotici e dove si espresse un amore particolare per le decorazioni, gli sbalzi, le gargouilles (i doccioni dello scarico dell’acqua piovana), i bassorilievi, spesso in grado di scandalizzare o per lo meno stupire l’osservatore moderno.
I contrafforti e gli archi rampanti che scaricano il peso dei muri su pilastri esterni, favorendo finestre più ampie e strutture più snelle, le volte a crociera ogivali basate sull’arco a sesto acuto che migliorano la distribuzione del peso, i pinnacoli che hanno anche la funzione di contrastare le spinte laterali, oltre che quella estetica, compongono delle vere e proprie opere d’arte architettonica. Come fecero a costruire queste gigantesche opere? Non esistono documenti dettagliati che descrivano il processo di progettazione delle cattedrali medievali. Le gilde di architetti si tramandavano da secoli i metodi di costruzione e il fatto che non esistesse nulla di scritto, ha alimentato l’idea che si trattasse di società segrete dove solo gli iniziati potevano avere le informazioni necessarie.
A una analisi più approfondita però emerge come vi siano state diverse fasi: una prima nel XII secolo nella quale le costruzioni erano di altezza ridotta (Saint-Denis, Nyon), poi nel XIII secolo aumentò lo slancio (Amiens), e ancora la luminosità della metà del XIII secolo, quando le vetrate diventarono un’opera d’arte, trasformando le navate in un paradiso di luce. Le cronache inoltre raccontano di crolli, di perdite di numerose vite durante le costruzioni, di opere mai finite, in una corsa contro le difficoltà tecniche.
In ogni caso le cattedrali diventarono una rivoluzione sia tecnica che concettuale, la vera casa della divinità che come tale trascende la conoscenza umana, creando un luogo mistico, dove si può incontrare Dio e risolvere le proprie mortali difficoltà.
Con queste premesse si può immaginare come le cattedrali gotiche siano state considerate opera di qualcosa di divino e molte teorie partono dal presupposto che quel tipo di arte sia nata con le crociate e l’apertura verso il mondo orientale. Anche i cavalieri Templari, che in quell’epoca erano al massimo della loro potenza, partecipavano attivamente alla diffusione del nuovo metodo di costruzione, d’altronde la loro ricchezza li poneva nelle condizioni di fare prestiti a chiunque, anche ai regnanti (cosa che presumibilmente li portò alla rovina, visto che furono “cancellati” come Ordine da Filippo il Bello, interessato a mettere le mani sul loro argento e a non restituire quello che gli era stato già dato) e quindi erano tra i più interessati a divulgare queste presunte “occulte” conoscenze. Si vociferava che i Templari, che si erano stabiliti nel Tempio di Salomone, da cui derivò il nome ufficiale dell’ordine, Pauperes commilitones Christi templique Salomonici, facessero scavi notturni nel Tempio e che avessero trovato qualcosa di molto importante: potevano essere dei piani di edificazione di origine celeste?
Vero è che nelle costruzioni delle cattedrali si ritrovano numeri, sistemi, posizionamenti che sicuramente provenivano dall’Oriente e che si diffusero maggiormente con i grimori, i libri magici legati all’alchimia. Molte cattedrali gotiche infatti sembravano seguire principi di geometria sacra, basati su proporzioni matematiche e simbolismi esoterici.
Uno di questi casi è la cattedrale di Chartres, che ha proporzioni che ricalcano la sezione aurea, considerata un simbolo di armonia divina, oltre che numerosi esempi di simbologia mistica.
La sezione aurea, nota anche come rapporto aureo o numero aureo, è un numero irrazionale pari a circa 1,618. Si ottiene dividendo un segmento in due in modo che la parte più lunga sia proporzionale alla somma delle due parti, creando una immagine particolarmente armoniosa alla percezione umana. Si trovano esempi di proporzione aurea anche in natura, nelle conchiglie nautilus, nel corpo umano, nel DNA, nei fiori.
Il primo riferimento alla sezione aurea noto si trova negli Elementi di Euclide (circa 300 a.C.), dove viene descritta come un rapporto matematico particolare. Tuttavia, alcuni attribuiscono la sua scoperta a Ippaso di Metaponto, un matematico pitagorico e persino Leonardo Da Vinci si fece ammaliare dalle proporzioni divine, perché applicò questa regola alle sue opere.
Il mistero delle costruzioni gotiche ha attraversato le epoche e nel 1926, l’enigmatico Fulcanelli, un autore anonimo di libri alchemici, diede alle stampe “Il mistero delle cattedrali”, dove suggeriva che le cattedrali fossero testi alchemici di pietra, zeppi di segreti esoterici che solo un iniziato può comprendere.
Quale che sia il loro segreto, anche a un semplice osservatore, la vista delle cattedrali gotiche può suscitare un’emozione intensa, per la loro bellezza e maestosità e anche perché ancora oggi ci sembra di poter essere, in questi luoghi, vicini a Dio.


Nell'immagine, esterno della cattedrale gotica di Strasburgo, in Alsazia, Francia.


Documento inserito il: 30/06/2025
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