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Storia dell'uomo dalle origini ai giorni nostri. Prima puntata

A cura di Alberto Sigona


LA PREISTORIA

La Preistoria è convenzionalmente indicata come il periodo della storia umana che precede l'invenzione della scrittura. Si divide in due grandi ere: Paleolitico e Neolitico. La prima era, chiamata anche Età della pietra antica, dura dalla comparsa dell’uomo fino a circa 10.000 anni fa. La seconda era, Età della pietra nuova, inizia in linea di massima 10.000 anni fa, quando l’uomo comincia a coltivare piante ed allevare animali, e si conclude con l’invenzione della scrittura (3000 a.C.?), ovvero con la nascita della Storia propriamente detta. I tempi di sviluppo però variano da zona a zona, con scarti anche di diversi secoli.


L’EVOLUZIONE DELL’UOMO

Alla fine del Mesozoico (l'era dei dinosauri) una specie simile alle attuali tupaie si distaccò dal ceppo degli altri mammiferi primitivi, per dare inizio alla comparsa dei “primati”, comprendente una miriade di forme animali, fra cui le scimmie antropomorfe (comparse 65 milioni di anni fa), dal cui gruppo, circa 4 milioni di anni fa, sarebbe poi nato l'antenato dell'uomo ovvero l’ominide Australopithecus (comparso in Africa, la cui origine ci è nota dal 1925), che nel tempo era stato in grado di assumere la posizione bipeda, per una peculiarità che l’avvantaggiò notevolmente rispetto agli altri primati, facendogli compiere un balzo in avanti nell’evoluzione. Ma un ruolo fondamentale per la sopravvivenza della specie lo giocherà in primis lo sviluppo del cervello: l’Australopithecus, infatti, non vantava la stessa forza degli animali e per sopravvivere doveva di conseguenza fare un grande uso della ragione, che adoperava ad esempio per procurarsi il cibo e costruendo armi da difesa ed offesa. Fu così che dalla sua evoluzione nacque 3 milioni di anni fa il primo genere di uomo (i primi rappresentanti del genere Homo ci sono noti dal '64), l’Homo Abilis, con cui convenzionalmente inizia l’Età della pietra.

Poi 2 milioni di anni fa sarà la volta dell’Homo Erectus, che perfezionerà le sue mani prensili ed i suoi pollici opponibili (probabilmente già presenti nell'Homo Abilis), che si riveleranno fondamentali per costruire utensili utili per procurarsi il cibo; inoltre accrescerà ulteriormente le capacità intellettive, imparando fra l’altro ad accendere il fuoco ed a conservarlo (circa 400.000 anni fa), utilizzandolo per cuocere carne, illuminare, riscaldare e tenere lontane le belve feroci. L’Homo Erectus cominciò anche a vivere in gruppo, ad elaborare primitive forme di linguaggio per comunicare, e a diffondersi non solo in Africa ma anche in zone dell’Asia e dell’Europa.

Gli ominidi cominciarono a distaccarsi definitivamente dalla scimmia e ad assomigliare di più all’uomo di oggi circa 300.000 anni fa, con l’Homo Sapiens. Egli aveva un cervello sviluppato come il nostro, cacciava, raccoglieva vegetali, costruiva capanne e utensili, confezionava abiti con le pelli degli animali uccisi. L’Homo Sapiens si estinse 40.000 anni fa, soppiantato dall’'Homo Sapiens Sapiens (Uomo di Cro Magnon), diretto progenitore dell'essere umano moderno, con abilità linguistiche ed intellettuali superiori al suo predecessore (era in grado di comunicare con un linguaggio complesso). Scoperto nel 1868, egli viveva in gruppo, il clan, formato da più famiglie, dove di solito il più anziano comandava; a sua volta, il clan faceva parte, insieme ad altri clan, di una tribù, dove tutti seguivano le stesse regole. Egli imparò pian piano non solo ad adattarsi all’ambiente ma anche a modificarlo secondo le sue esigenze. Sapeva costruire oggetti raffinati (inclusi archi e frecce) ed inoltre realizzava elementari opere d’arte (oltre a graffiti e pitture, realizzava anche semplici sculture in pietra, in osso e argilla; a Cro-Magnon si devono le straordinarie pitture scoperte nelle Grotte di Lascuax). Seppelliva i morti, insieme a utensili, armi e cibo, in profonde buche scavate all’interno delle caverne.


LA RIVOLUZIONE NEOLITICA

Circa 10.000 anni fa vi fu l’importantissima transizione da un’economia di sussistenza, basata su caccia e raccolta, all'addomesticazione di animali e alla coltivazione di piante, per quella che viene ricordata dagli storici come “rivoluzione neolitica”. Ciò permise agli uomini di non basare la propria sopravvivenza esclusivamente sul nomadismo, ponendo le basi per una primitiva urbanizzazione, che avrebbe portato un giorno alla nascita delle prime città. Si registrarono importantissime invenzioni che giocheranno un ruolo importantissimo nel progresso delle primitive civiltà, come la barca e la zattera, e comincerà la conservazione del cibo tramite essiccazione, affumicatura e salatura.

Nell'ultima fase dell'età neolitica (dalla quale partirà più o meno la nostra narrazione di STORIA ANTICA), in Oriente venne inventata la metallurgia. L'uomo, infatti, si accorse che il rame, che si trovava allo stato puro in natura, si fondeva con il calore del fuoco ed assumeva ogni forma che gli veniva data. La diffusione della tecnica di lavorazione di questo metallo segnò l'inizio dell’Età del rame (6000 a.C. circa) che, in base alla suddivisione convenzionale della storia dell'umanità in periodi di tempo (ciascuno contraddistinto da una serie di caratteri originali tali da renderlo individuabile rispetto alle fasi storiche immediatamente precedenti e successive), inaugura la cosiddetta Età dei metalli. In questo periodo vengono inventate la ruota, il carro ed inizierà la navigazione a vela. Vengono costruiti altresì i primi rudimentali canali d'irrigazione. Più tardi si scoprì che mescolando il rame e lo stagno si poteva ottenere il bronzo, lega molto più resistente e dura, molto adatta per fabbricare armi da utilizzare in guerra contro i popoli vicini, e iniziò così l'Età del bronzo (3000 a.C. circa). Secoli dopo si diffuse la lavorazione di un metallo molto raro allo stato puro e difficile da fondere, il ferro, dando luogo appunto all’Età del ferro (verso il 1200 a.C.). Naturalmente non sapremo mai con certezza in che luogo e quando esattamente iniziarono le varie età metallurgiche, tanto meno le loro forme di diffusione nel globo; perciò il tutto è il frutto di ipotesi più o meno attendibili che molte volte non mettono d’accordo tutti gli storici, ovviamente suscettibili di “correzioni”, specie quando si tratta di ricostruire epoche lontanissime che non ci hanno lasciato tracce sufficienti per ricomporre un puzzle dai tantissimi pezzi mancanti.


Nell'immagine, vista di profilo del cranio dell'Homo Erectus rinvenuto a Pechino.

Documento inserito il: 28/02/2024
  • TAG: preistoria, paleolitico, neolitico, mesozoico, Ominide Australopithecus, Homo Abilis, Homo Erectus, Homo Sapiens, Homo Sapiens Sapiens

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