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Breve storia della “spada” nel Medioevo [ di Enzo Sardellaro ]

Storicamente, le prime spade medievali, dal VI fino al XVI secolo, furono essenzialmente un'evoluzione delle cosiddette "spade celtiche", generalmente in acciaio, con un filo di lama molto tagliente e robusto, che a sua volta derivava dalle spade dritte, corte e a doppio taglio, risalenti al primo millennio A. C.. Nel corso del Medioevo, la spada “tipica” era lunga circa 90 cm, e il suo vantaggio principale era costituito dal fatto che era estremamente maneggevole, e si poteva usare con una mano sola, mentre lo scudo era tenuto con il braccio sinistro. Pertanto, nel Medioevo, tutti i tipi di spada erano essenzialmente utilizzati per il taglio, perché erano molto fragili, soprattutto verso la punta, generalmente arrotondata. Nel corso del tempo, le spade nel Medioevo divennero più corte e con punte molto taglienti e rinforzate, perché il colpo di taglio era stato reso inefficace dalle armature, spesso coperte di piccole piastre di metallo.

L'armatura a piastre rendeva pressoché inutile l'uso dello scudo, mentre le spade, dal canto loro, erano diventate estremamente pesanti, per cui dovevano essere usate con entrambe le mani. In epoca vichinga (700-1066 D.C.), le cosiddette “spade vichinghe” erano lunghe circa 90 centimetri, con una punta molto acuta, mentre entrambi i lati della lama erano attraversati da un profondo solco, poi sostituito con lettere, simboli e disegni geometrici. In epoca normanna (VI-XII secolo D.C.) la lama aumentò di 7-8 centimetri. L'impugnatura della spada normanna era spesso fatta di ferro con vari ornamenti, e rivestita in pelle o in legno. Verso la metà del XIII secolo, tuttavia, le spade divennero sempre più appuntite per penetrare le lastre di metallo da cui erano protetti i combattenti.
Le fonti iconografiche relative alla prima metà del XIII secolo mostrano che la spada era tenuta saldamente in una mano, mentre nell’ altra il combattente teneva un piccolo scudo rotondo. Le spade da taglio ebbero un largo utilizzo nella prima metà del XIII secolo e nel corso delle Crociate. Tuttavia, verso la fine del XIII secolo, fu introdotto un nuovo cambiamento, per cui le spade avevano punte molto acute, con la parte centrale di forma triangolare o quadrata. Questo tipo di spada era conosciuto come "stocco" [da cui il termine “stoccata”, a indicare, metaforicamente, una “battuta tagliente”]. Secondo le fonti attualmente a nostra disposizione, risulta che le spade, dal tardo Medioevo fino al XV secolo, tendevano ad avere la forma di un triangolo acuto. La spada usata tra il XIII e il XV secolo era strutturata secondo la tipologia sotto indicata.

La lama era divisa in tre sezioni e, a partire dalla punta, era formata dal "debole", dal "medio" e dal "forte". La cosiddetta parte "debole" era estremamente tagliente, e serviva a ferire l'avversario sulla lunga distanza; la parte media era utilizzata efficacemente nei combattimenti ravvicinati; la parte “forte” era vicina alla "guardia", situata tra la lama e l'impugnatura, e serviva a proteggere le mani dai colpi che potevano scivolare sulla lama. La “guardia” poteva anche essere usata per colpire e ferire l'avversario. Infine, l’ "elsa" era il manico, che in genere era sufficientemente largo per permettere, se fosse stato necessario, l'utilizzo a due mani della spada.


Nota

Rimando, per ogni ulteriore approfondimento, a R. Pleiner, The Celtic Sword, Oxford, Clarendon Press, 1993.

Documento inserito il: 23/12/2014
  • TAG: spade medioevali, celtiche, vichinghe,

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