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Storia dell'uomo dalle origini ai giorni nostri. Quarantunesima puntata

di Alberto Sigona


ERA CONTEMPORANEA


LA BELLE EPOQUE


Fra la seconda metà dell'Ottocento ed il primo decennio del Novecento il Mondo civilizzato (in primis Europa e Nord America) fu teatro di un grande progresso globale, l'arena di un travolgente sviluppo industriale (noto come Seconda Rivoluzione Industriale), economico e sociale nonché d'una elaborazione culturale profondamente originale ed avanzata. Le trasformazioni coinvolsero ogni aspetto dei Paesi più evoluti (specialmente USA, Gran Bretagna, Germania e Francia), rivoluzionando strutture arcaiche ed immobili da decenni, in certi casi da secoli, sconvolgendo la società tradizionale. Insomma buona parte del Mondo in quegli anni cambiò come non mai in tutto e per tutto. Per sempre. Questo periodo d'oro, che prese il nome di “Belle Epoque”, veniva così rammentato dallo scrittore austriaco Stefan Zweig: “Si guardava con disprezzo alle epoche anteriori, con le loro guerre, carestie, rivoluzioni, come fossero stati tempi in cui l'umanità era ancora minorenne e insufficientemente illuminata. Ora invece non era più che un problema dei decenni passati. Tale fede in un progresso ininterrotto ed inarrestabile ebbe la forza di una religione; si credeva in quel progresso più che nella Bibbia ed il suo vangelo sembrava dimostrato dai sempre nuovi miracoli della scienza e della tecnica”. Tuttavia non mancarono le negatività e le contraddizioni di un periodo che nell'ultima fase avrebbe fatto da incubatrice alla Prima Guerra Mondiale.


La rivoluzione tecnico-scientifica

Nel corso del succitato periodo, scoperte scientifiche eccezionali ed innovazioni tecniche di assoluto rilievo permisero uno straordinario sviluppo in ogni settore, da quello industriale a quello medico, e conseguentemente una grandissima metamorfosi attraversò gran parte della società mondiale(1), trasfigurando profondamente e definitivamente il volto di moltissimi Stati.

Innanzitutto furono ulteriormente rivoluzionati i Trasporti, grazie ad invenzioni ed innovazioni che permetteranno di coprire lunghe distanze in breve tempo ed a costi non più esorbitanti. Una su tutte: l’invenzione del motore a scoppio(2) (1860; il belga Étienne Lenoir è considerato uno dei padri di tale invenzione; tra i principali sviluppatori ricordiamo i tedeschi Nikolaus Otto, Karl Benz e Gottlieb Daimler), il cui impiego, tra l'altro, avrebbe permesso a sua volta l'affermazione dell’automobile(3), destinata (anche grazie all’invenzione degli pneumatici: nel 1844 l'americano Charles Goodyear inventò la vulcanizzazione della gomma, che renderà possibile più tardi, nel 1888, la creazione degli pneumatici da parte del britannico John Boyd Dunlop) gradualmente a soppiantare la carrozza ed il cavallo (l’automobile ad ogni modo rimarrà un bene di lusso fino almeno agli anni Quaranta del Novecento), facendosi... strada (è proprio il caso di dirlo) in quasi tutte le famiglie, rivoluzionando il modo di spostarsi, lavorare e vivere.

Per quanto concerne i trasporti marittimi, fu considerevolmente rinnovato il sistema navale: lo sviluppo della metallurgia e la diffusione dell'elica (che era stata introdotta nel 1839), infatti, permetteranno la costruzione su larga scala degli scafi in ferro e successivamente in acciaio, conducendo alla nascita dei robustissimi transatlantici a vapore, abbreviando notevolmente i tempi (limitando i costi) dei lunghissimi spostamenti via mare di persone e merci, agevolando fra l’altro l’emigrazione in massa degli europei (italiani compresi), soprattutto negli Stati Uniti, meta preferita da chi cercava di sbarcare il lunario, sfuggendo alla miseria. Intorno alla seconda metà dell’Ottocento, infatti, gli USA - dopo aver annientato gli “indiani” nativi ed esser usciti da una sanguinosa guerra civile, nota come “Guerra di secessione”(4) - erano diventati la prima potenza della Terra, ergendosi, pur tra alcune contraddizioni, a sinonimo di progresso, economico, culturale, istituzionale e sociale (nel 1865 gli americani avevano abolito la schiavitù dei neri, anche se per molto tempo sussisteranno delle gravi forme di razzismo - anche istituzionalizzato - che si sarebbe protratto per molti decenni), attirando milioni immigrati da ogni parte del globo, per un esodo di proporzioni colossali mai visto nella storia dell'umanità.

Per i trasporti marittimi e il conseguente sviluppo del commercio internazionale si rivelò di enorme importanza anche la costruzione di canali artificiali, come il Canale di Suez, inaugurato nel 1869 (finanziato da Francia ed Egitto, ritenuto una delle grandi prodezze dell'ingegneria del XIX secolo), che in poco tempo determinò lo spostamento dei traffici (tra l'Atlantico e l'Oceano Indiano) dalla rotta del Capo di Buona Speranza a quella, molto più breve, del Mediterraneo e del Mar Rosso. Nell'Ottocento il canale favorì tantissimo il traffico mercantile, soprattutto per il trasporto di tè, spezie, seta, cotone, oppio, caffè, porcellane e altri beni di valore provenienti dall’Oriente. Inoltre facilitò non poco anche l’esportazione verso l’Asia di beni industriali europei, come tessuti, macchinari e armi. Col passare degli anni il canale diverrà importantissimo anche in relazione al petrolio, per le transazioni con i Paesi mediorientali(5).

Nel primo decennio del Novecento (1903) si registrò addirittura l’invenzione dell’aeroplano(6): il sogno, l’utopia di volare che l’uomo cullava sin dalla notte dei tempi, si era finalmente realizzato! L'aeroplano avrebbe reso possibili gli spostamenti rapidi su lunga distanza, riducendo drasticamente i tempi di viaggio rispetto ai mezzi terrestri o marittimi. A giovarsene sarebbe stato in primis il commercio internazionale, ma il suo impiego avrebbe favorito altresì i rapporti diplomatici e il turismo. L’aviazione avrebbe inoltre rappresentato un passaggio cruciale verso la futura conquista dello spazio: i primi astronauti saranno spesso ex piloti, e molte tecnologie aeronautiche si riveleranno fondamentali per la nascita dell’era spaziale nel Dopoguerra.

Parallelamente ai trasporti, anche le trasmissioni a distanza si fecero più veloci, intense e in grado di viaggiare in maniera affidabile per migliaia di km, e ciò fu possibile grazie al lavoro di diversi scienziati, fra cui ricordiamo l'americano Samuel Morse. Egli nel 1844 brevettò il telegrafo elettrico, un evoluto sistema di comunicazione via cavo a distanza ideato per la trasmissione di dati (lettere, numeri e segni di punteggiatura) facendo uso di determinati codici (il primo vero e proprio sistema telegrafico era stato quello ottico inventato dal francese Claude Chappe, utilizzato soprattutto in Francia tra il 1794 e il 1830). Con il telegrafo l’uomo, per la prima volta nella sua storia, poteva comunicare in tempi rapidi anche su grandi distanze, rendendo il mondo molto più interconnesso. In alcuni settori l’invenzione rappresentò una rivoluzione vera e propria(7). Più tardi, alla fine dell'Ottocento, l'italiano Guglielmo Marconi, ideando la telegrafia senza fili (via onde radio(8)), farà entrare il Mondo nell'era delle radiocomunicazioni wireless (che avrebbe portato un giorno all'invenzione della televisione ed alle comunicazioni satellitari), rendendo possibile inviare messaggi a distanza senza bisogno di cavi, collegando istantaneamente anche i luoghi più remoti del Pianeta, per quella che fu un'autentica svolta nell'ambito della connessione globale. Rimanendo nel campo della telecomunicazione, un'altra invenzione di assoluta importanza fu senz'altro quella del telefono, ideato dall’italiano Antonio Meucci ma brevettato dal britannico Alexander Graham Bell nel 1876.

Più o meno in quegli anni iniziò l’impiego su larga scala dell’elettricità (grazie al contributo di numerosi scienziati, fra cui lo statunitense Thomas Edison(9)), che avrebbe influito moltissimo sullo sviluppo industriale, mutando radicalmente l’organizzazione del lavoro nelle fabbriche: la corrente elettrica, infatti, avrebbe sostituito progressivamente il vapore come fonte di energia per i macchinari, contribuendo alla nascita della catena di montaggio e all’aumento della produttività. L’elettricità trasformò anche la mobilità urbana: a partire dalla fine dell’Ottocento, infatti, si diffusero le tramvie elettriche e, successivamente, le metropolitane, rendendo più efficienti i trasporti nelle città in espansione. Ma l'elettricità si sarebbe prestata altresì a svariati usi pubblici(10) e domestici, dall’illuminazione al riscaldamento, sino ad arrivare ai giorni nostri, con lo sviluppo vertiginoso degli elettrodomestici (frigoriferi, scaldabagni, televisori) - che giocheranno un ruolo fondamentale nella modernizzazione delle abitazioni - e del settore informatico, oggi imprescindibile, poiché permette di automatizzare processi, connettere persone e creare soluzioni intelligenti per ogni ambito della vita quotidiana e lavorativa. La spinta decisiva al processo di diffusione dell'elettricità si ebbe verso il 1890 con l'introduzione - da parte del serbo Nikola Tesla - della corrente alternata (egli in realtà perfezionò un'invenzione rudimentale già esistente), che avrebbe permesso il trasporto dell'energia elettrica su lunghe distanze (al contrario della corrente continua che non poteva essere trasmessa per più di 3 km). Fra tutte le scoperte rivoluzionarie che caratterizzarono quest'epoca, quella della corrente alternata fu probabilmente una di quelle che più di ogni altra avrebbe stravolto maggiormente la vita delle persone.(11)

Tornando all'ambito industriale, nel 1913 lo statunitense Henry Ford (ispirandosi alle teorie dell'americano Frederick Taylor) introdusse nella sua azienda la catena di montaggio e il nastro trasportatore, che avrebbero permesso le fabbricazioni in serie, facendo letteralmente volare la produzione industriale, abbassando considerevolmente i costi dei prodotti, che così poterono essere acquistati in massa anche dai non ricchi(12). Tra l'altro, l’aumento della produzione e della ricchezza industriale rese possibile un maggiore investimento da parte dello Stato e delle amministrazioni pubbliche in settori come i trasporti e l’istruzione:(13) in questo modo i benefici della produzione industriale si estesero progressivamente anche alla sfera collettiva e non solo a quella privata e imprenditoriale.

Lo sviluppo industriale però “generò” la figura del capitalista industriale(14) (ovvero l'imprenditore proprietario della fabbrica e dei mezzi di produzione), che solitamente mirava ad incrementare il profitto della propria attività senza curarsi più di tanto delle condizioni lavorative degradanti degli operai, sia in termini di salari, sia di orari, sia di sicurezza. La loro precaria situazione condusse gradualmente alla nascita di varie ideologie (influenzate dall'Illuminismo e da successive dottrine), come il Socialismo(15), tendenti a una trasformazione della società finalizzata a ridurre le disuguaglianze fra i cittadini sul piano sociale, economico e giuridico, combattendo gli abusi del capitalismo imperante. Ciò si tradurrà nello sviluppo di organizzazioni operaie che, attraverso strumenti di lotta come gli scioperi e la formazione di sindacati ed associazioni sempre meglio strutturati (si ricordano ad esempio l'Associazione Internazionale dei Lavoratori, soprannominata Prima Internazionale, esistita tra il 1864 ed il 1876, e la Seconda Internazionale, esistita tra il 1889 ed il 1916, che nel 1891 istituì la giornata festiva del 1° Maggio), cercheranno in vari modi (non sempre pacifici) di ottenere, spesso invano, un miglioramento delle condizioni di lavoro. In proposito il 15 maggio del 1891 il Papa Leone XIII promulgò una enciclica, la Rerum Novarum, che avvicinò la Chiesa ai problemi ed ai conflitti sociali ed economici del proletariato provocati dallo sviluppo industriale. L'enciclica invocava la necessità di una giustizia sociale salvaguardata dallo Stato, e al contempo rifiutava ogni genere di tentazioni rivoluzionarie del popolo. Per arginare il problema operaio gli Stati europei, soprattutto verso la fine del XIX secolo, iniziarono gradualmente a rispondere alle richieste dei lavoratori del settore industriale, ma le prime leggi sociali nacquero più per paura nei confronti della violenza dilagante di matrice operaia che per mero senso di giustizia.

Sempre in quell'epoca, nel 1856, l'inglese Henry Bessemer sviluppò un processo rivoluzionario per la produzione di acciaio (lega di ferro e carbonio), che avrebbe gradualmente condotto alla sua adozione su larga scala: esso, essendo molto più resistente alla trazione e all’usura rispetto al ferro, avrebbe permesso la costruzione di strutture imponenti molto più solide strutturalmente (in primis grazie alla costituzione del cemento armato: il primo ad averlo introdotto nell'edilizia, nel 1848, è considerato l'inglese William Wilkinson, poi il francese François Hennebique nel 1892 ne svilupperà l’uso sistematico), compresi ponti e grattacieli. Inoltre l’acciaio iniziò a sostituire il ferro in molte applicazioni industriali e civili, e più tardi si sarebbe rivelato utile persino per le navi. L'acciaio consentì altresì nuove soluzioni nel campo della meccanica aprendo la strada a nuove soluzioni tecniche e prestazioni prima impensabili (rivelandosi ideale per componenti soggetti a carichi elevati, come ingranaggi, alberi motore, molle, bielle, ecc...), dimostrandosi nel tempo cruciale per i motori a combustione interna e per diverse macchine di precisione, nonché per la nascita di macchinari industriali complessi.

Vi furono importanti innovazioni anche in ambito dell'agricoltura, ormai diretta verso una trasformazione intensiva, diventando anch'essa una sorta d'industria concentrata nelle mani di grandi imprenditori. Il motore a scoppio di cui parlavamo poc'anzi sarà montato anche su trattori e mietitrebbie, permettendo una meccanizzazione dell’agricoltura, rendendo molto più efficiente la coltivazione dei campi.

Grandi scoperte si registrarono anche nella Medicina: le fondamentali intuizioni di Louis Pasteur (francese) - che ad esempio nel 1861 espose la teoria dei germi -, Gerhard Henrik Hansen (norvegese), Robert Koch (tedesco) - che tra l'altro scoprì il batterio responsabile della tubercolosi -, John Snow (inglese), Alexander Fleming (scozzese) – a cui va in primis il merito di aver scoperto la penicillina (nel 1928) - e altri in campo epidemiologico porteranno a trovare una difesa contro antichi flagelli come la tbc, la difterite, la peste, la lebbra, la rabbia, la malaria e tante altre malattie. Altre decisive scoperte nel settore medico-sanitario furono l'adozione dell'anestesia (ideata dall'americano William Greeen Morton)(16) a base di etere e cloroformio durante gli interventi chirurgici e l'applicazione dei raggi x (scoperti nel 1895 dal tedesco Wilhelm Conrad Röntgen) per le diagnosi interne. Questo complesso di scoperte e invenzioni in ambito medico permise nel giro di pochi decenni di migliorare le condizioni igienico-sanitarie di gran parte delle popolazioni dei Paesi industrializzati, di abbattere l'alto tasso di mortalità infantile e di innalzare notevolmente l'età media della popolazione nonché le aspettative di vita delle persone.

Si registrarono grandi scoperte anche in ambito chimico, che si tradurranno con l'apparizione di fertilizzanti, coloranti sintetici, ammoniaca, dinamite (ideata dallo svedese Alfred Nobel), soda e prodotti farmaceutici quali cloroformio, disinfettanti e analgesici.

Nella sfera della scienza, il francese Henri Becquerel nel 1896 scoprì la radioattività, la quale aprì la strada alla fisica nucleare, portando più tardi allo sviluppo della fisica nucleare, alla scoperta del nucleo atomico, ecc... In quegli stessi anni l'inglese J.J. Thomson individuava l'elettrone, contribuendo alla nascita della fisica atomica, mentre il tedesco Max Planck introduceva la teoria dei quanti, ponendo le basi della fisica moderna. Frattanto nel 1905 il celeberrimo Albert Einstein rivoluzionava la scienza con la teoria della relatività, cambiando per sempre il concetto di spazio e tempo.

In ambito ludico furono inventate la fotografia (1816, per opera del francese Joseph Nicéphore Niépce), la radio(17) (ovviamente grazie al già citato Marconi), il cinema (ad opera dei fratelli francesi Auguste e Louis Lumiere, 1895), e più tardi, negli Anni '20 del Novecento faranno la comparsa i primi televisori. La televisione non fu il frutto del lavoro di un solo inventore, ma di una serie di contributi da parte di diversi scienziati e ingegneri, fra cui lo scozzese John Logie Baird e l'americano Philo Farnsworth. Nel 1877 il già citato Thomas Edison ideava il fonografo, con cui diventavano realtà la registrazione e la riproduzione del suono. Nel 1887 Emile Berliner (tedesco naturalizzato statunitense) inventava il grammofono, utilizzando una tecnologia (basata sull’uso del disco al posto del cilindro) che permetteva una produzione e una riproduzione più economica e più semplice della musica registrata. In quegli anni vi furono altresì innovazioni che resero possibile la stampa di immagini nei giornali, rivoluzionando il mondo della comunicazione visiva.

Durante la Belle Epoque nacquero anche le prime grandi e prestigiose competizioni sportive ufficiali, come i Giochi Olimpici(18) (“reintrodotti” dal francese Pierre de Coubertin nel 1896: la prima edizione si tenne ad Atene), gare ciclistiche come il Tour de France (prima edizione disputata nel 1903, vinta da Maurice Garin) o il Giro d'Italia (1909, Luigi Ganna), gare automobilistiche come la Targa Florio, e soprattutto competizioni calcistiche come i Campionati Nazionali (in Italia i primi tre Titoli di “Campione d'Italia”, dal 1898 al 1900, furono assegnati al Genoa), che presto diverranno il nuovo rito pagano delle masse(19).


Nell'immagine, Samuel Morse, che brevettò il telegrafo elettrico.


Note:

(1) Come abbiamo visto nei capitoli precedenti, la Prima Rivoluzione industriale si era fondata sullo sfruttamento dell'energia proveniente dal carbone, sulla macchina a vapore e sul ferro.

(2) Detto anche motore a combustione interna, esso è un motore termico che trasforma l'energia chimica di un combustibile (come benzina o gasolio) in energia meccanica. Dopo il suo sviluppo sarà impiegato in moltissimi ambiti, rivoluzionando il trasporto, l’agricoltura, la guerra e persino il tempo libero. Fra i suoi impieghi ricordiamo quello avvenuto in ambito aereo: fino all’avvento dei motori a reazione, i motori a combustione interna furono la base dell’aviazione. Ma il suo uso si sarebbe dimostrato utile anche in ambito militare, rivelandosi cruciale per lo sviluppo di molti mezzi di trasporto bellici. Per quanto concerne l'ambito marittimo, il motore a scoppio non sarà mai utilizzato su larga scala per il trasporto a lungo raggio, visto che le grandi navi, dopo il “tramonto del vapore”, preferiranno adottare il motore diesel, grazie alla sua maggiore efficienza e capacità.

(3) Nel 1804, in Svizzera, il francese Isaac de Rivaz metteva a punto il motore a combustione interna, applicandolo in seguito su di un rudimentale veicolo. Nel 1864 l'italiano Innocenzo Manzetti introdurrà la prima autovettura a vapore moderna in grado di circolare lungo le strade. Grazie ad alcune decisive innovazioni ed alla fondazione di importanti aziende, fu comunque verso la fine del XIX secolo che l'autovettura diventava per la prima volta un fenomeno ben conosciuto ed in grado di fare concorrenza alla carrozza.

(4) Combattuta dal 12 aprile 1861 al 26 maggio 1865 fra i 23 Stati Nordisti (Unionisti; California, Connecticut, Delaware, Illinois, Indiana, Iowa, Kansas, Kentucky, Maine, Maryland, Massachusetts, Michigan, Minnesota, Missouri, Nevada, New Hampshire, New Jersey, New York, Ohio, Oregon, Pennsylvania, Rhode Island, Vermont, Wisconsin, West Virginia) e gli 11 Stati Sudisti (Stati Confederati, secessionisti, che volevano costituire uno Stato autonomo; Alabama, Arkansas, Florida, Georgia, Louisiana, Mississippi, North Carolina, South Carolina, Tennessee, Texas, Virginia), ovvero il Nord industriale contro il Sud agricolo e schiavista (che basava l'economia sulle piantagioni di cotone), la Guerra di Secessione fu vinta dai Nordisti (la sproporzione delle forze era notevole: il Nord poteva contare su una potente industria e una popolazione di 22 milioni di abitanti, mentre il Sud aveva scarse risorse industriali con cui produrre le armi e una popolazione di soli 5,5 milioni...). La guerra causò 620.000 morti e l'ultima vittima fu addirittura lo stesso Presidente degli USA, Abraham Lincoln, assassinato da un fanatico sudista appena 5 giorni dopo la resa dell'esercito confederato. Per molti storici è considerato uno dei primi conflitti totali in assoluto. La guerra civile americana è stata, fra l'altro, una delle prime guerre industriali. Le ferrovie, il telegrafo, le navi a vapore e le armi prodotte in serie furono elementi ampiamente impiegati. La mobilitazione delle fabbriche civili, delle miniere, dei cantieri navali, delle banche, dei trasporti e dei fornitori di alimenti dimostrò l'impatto dell'industrializzazione nella guerra, tutti elementi che si sarebbero poi riscontrati anche nella prima guerra mondiale.

(5) Il commercio di petrolio attraverso il Canale di Suez divenne significativo solo nel XX secolo, dopo la scoperta di grandi giacimenti petroliferi in Medio Oriente (soprattutto a partire dagli anni '30-'40 del Novecento). Il Canale di Suez giocò altresì un ruolo importante nello sviluppare la navigazione a vapore e nell'aumentare la penetrazione europea in Africa (specie orientale), che venne ben presto spartita tra le potenze europee. Un altro canale importante sarà quello di Panama, completato nel 1914 dagli Stati Uniti, permettendo di evitare la circumnavigazione dell'America meridionale.

(6) Il Flyer, il primo aeroplano propriamente detto, vide la luce nel 1903, quando i fratelli Wright riuscirono a far spiccare il volo ad una sorta di aliante dotato di un motore da 16 cavalli a Kill Devil Hill presso Kitty Hawk in Carolina del Nord, USA. Questo primo volo durò 12 secondi, arrivando ad un'altezza di circa 120 piedi (40 metri), fu poco più che un balzo che probabilmente non superò l'effetto suolo. Nel 1906 Il brasiliano Alberto Santos-Dumont, in Francia, volerà con il suo aereo 14-bis, coprendo 220 metri: fu il primo volo riconosciuto pubblicamente in Europa. Nel 1914 negli Stati Uniti partirà il primo servizio di linea passeggeri su breve distanza (St. Petersburg – Tampa, Florida).

(7) Il telegrafo, ad esempio, ebbe un impatto profondo sul mondo dei giornali e dell’informazione. Prima del telegrafo, i giornali contenevano principalmente articoli di opinione, poiché le notizie arrivavano lentamente via posta. Con l’introduzione del telegrafo, i giornali iniziarono a ricevere notizie in tempo reale, spesso da fonti lontane, come eventi politici, disastri naturali, e guerre. Anche il settore finanziario trasse enormi benefici dal telegrafo, in quanto permetteva di ricevere rapidamente informazioni sui prezzi delle merci, le fluttuazioni dei mercati e gli andamenti economici internazionali. Il telegrafo elettrico ebbe un impatto significativo anche sul settore marittimo. Le comunicazioni tra le navi e le coste, prima lente e difficoltose, divennero molto più veloci e affidabili. Si iniziò a utilizzare il telegrafo per segnalazioni di emergenza, per coordinare il traffico marittimo e per migliorare la sicurezza. Anche le ferrovie beneficiarono dell'introduzione del telegrafo, in quanto questo migliorò la coordinazione dei treni lungo le linee ferroviarie. Le comunicazioni rapide tra le stazioni e i centri di controllo permisero una gestione più sicura ed efficiente del traffico ferroviario. Inoltre il telegrafo fu cruciale durante le guerre, in particolare durante la Guerra Civile Americana (1861-1865) e la Prima Guerra Mondiale. Le forze armate usarono il telegrafo per coordinare movimenti, comunicare strategie e ricevere informazioni in tempo reale. Questo diede a chi controllava le comunicazioni un enorme vantaggio strategico. Il telegrafo raggiunse la massima diffusione tra la fine del XIX secolo e i primi del XX, poi il suo uso, nonostante i miglioramenti tecnici apportati alle linee, iniziò a scemare, grazie alla progressiva diffusione di altre invenzioni, come la radio e il telefono che permisero una comunicazione ancora più rapida ed efficiente.

(8) Il tedesco Heinrich Rudolph Hertz per primo dimostrò l'esistenza delle onde elettromagnetiche. In suo onore, nel sistema internazionale la frequenza è sinora misurata in hertz.

(9) Agli inizi dell'Ottocento l'italiano Alessandro Volta costruì la prima batteria della storia, generando una corrente elettrica continua stabile. Nel 1879 Edison perfezionò la lampadina elettrica e promosse la corrente continua. Nel 1880 lo stesso Edison brevettò il sistema di distribuzione dell'energia elettrica e poi nel 1882 realizzò la prima centrale elettrica a New York. Nel 1895 N. Tesla e G. Westinghouse sfruttarono l'energia delle cascate del Niagara per produrre e distribuire corrente alternata.

(10) La sicurezza rispetto al gas, che poteva facilmente incendiarsi o causare esplosioni (oltre ad inquinare l'aria con il suo odore sgradevole), era uno dei vantaggi (incise anche la miglior luminosità) che favoriranno la diffusione dell'elettricità nonostante i suoi elevati costi iniziali. L'Italia fu uno degli Stati più attivi al Mondo nell'epoca pionieristica dell'elettricità. Già nel 1880, a Milano, il Caffè Gnocchi diventava il primo edificio ad essere stabilmente illuminato a luce elettrica. Ma la svolta avvenne pochi anni dopo con la costruzione, sempre a Milano (a pochi metri dal Duomo), della Centrale di Santa Radegonda; inaugurata il 28 giugno 1883 su progetto di Giuseppe Colombo (fondatore della società italiana Edison), essa fu la prima centrale termoelettrica italiana e la prima dell'Europa continentale per uso pubblico stabile: da quel giorno sarebbe iniziata gradualmente l'elettrificazione dell'intera penisola. Milano e Udine furono tra le prime città a disporre in Europa di un sistema d'illuminazione elettrica delle strade (il 3 dicembre 1883 segnò l'inizio del servizio di illuminazione pubblica ad alimentazione elettrica in Italia, Milano). Qualche anno dopo a Paderno d'Adda nascerà la Centrale idroelettrica Bertini (realizzata sempre dalla società italiana Edison), divenendo la prima centrale idroelettrica ad essere realizzata in Italia, fra le più potenti d’Europa e nel Mondo!

(11) Tra le invenzioni più rivoluzionarie della Seconda Rivoluzione Industriale troviamo anche l'ascensore elettrico inventato da Elisha Otis (USA), che trasformò radicalmente l’architettura urbana permettendo la costruzione di grattacieli
.
(12) In realtà Ford non inventò la catena di montaggio, ma la perfezionò e la implementò in modo che fosse utilizzata su scala industriale. La catena di montaggio era un concetto già in uso in alcune industrie, ma Ford fu il primo a rendere la sua applicazione su larga scala un metodo di produzione efficiente per veicoli.

(13) Come incise l'industrializzazione sulle entrate dello Stato? Le aziende che prosperavano grazie alla produzione in serie generavano profitti maggiori, quindi lo Stato poteva imporre tasse sui redditi aziendali. Inoltre, aumentando la produzione di beni di consumo (come tessuti, prodotti alimentari, macchinari), lo Stato riceveva risorse erariali dalle imposte indirette. Poi aumentando il numero di lavoratori e la loro capacità di consumo, lo Stato poté tassare i redditi da lavoro, garantendosi ulteriori introiti. Tra l'altro con lo sviluppo delle città industriali e la costruzione di infrastrutture, aumentò anche il valore delle proprietà immobiliari e delle terre, così lo Stato poté tassare i beni immobili e le proprietà aziendali, guadagnando ulteriori entrate.

(14) Anche il sistema finanziario, che era alla base dello sviluppo industriale, andò modificandosi: fabbriche e capitali si concentravano nelle mani di poche grandi società a danno delle aziende più piccole e più deboli dando così origine ai primi monopoli.

(15) Il primo Partito Socialista a essere fondato, nel 1875, fu la SPD, ossia il Partito Socialdemocratico Tedesco, che ben presto divenne anche la forza egemone nel movimento operaio del Vecchio continente. Di lì a poco nacquero il Partito Socialista Danese (1876) e poi formazioni simili in Belgio (1885), Norvegia (1887), Svizzera (1888), Svezia (1889), Austria (1889), Italia (1892, Partito Socialista Italiano), Olanda (1894), Finlandia (1899), Francia (1905).

(16) Il dottor Morton già nel settembre del 1846 usò l'etere per estrarre un dente e il 16 ottobre 1846 presentò alla comunità scientifica una sfera di vetro dotata di due valvole (una di uscita ed una di entrata) al cui interno era posizionata una spugna imbevuta di etere. Fece inspirare i vapori al signor Gilbert Abbott al quale il dottor John Collins Warren, chirurgo, doveva asportare un tumore al collo. La sedazione riuscì e l'intervento fu eseguito in maniera veloce e indolore. Nacque così l'anestesiologia moderna.

(17) La radio come mezzo di comunicazione di massa iniziò con la prima trasmissione radiofonica pubblica di notizie e musica, che avvenne il 2 novembre 1920 a Pittsburgh, negli Stati Uniti, con la stazione radiofonica KDKA. Questa stazione è considerata la prima stazione radiofonica a trasmettere regolarmente. In Italia, la radio come mezzo di comunicazione di massa iniziò a svilupparsi ufficialmente nel 1924, col primo esperimento radiofonico significativo condotto da Radio Torino; quindi nel 1927 fu fondata la RAI (Radio Audizioni Italiane), che divenne il servizio radiofonico nazionale italiano, ed iniziò a trasmettere regolarmente nel 1929.

(18) Le Olimpiadi divennero in breve tempo un simbolo di pace, collaborazione internazionale e valorizzazione dello sport come strumento educativo e culturale, unendo quasi tutte le Nazioni del Pianeta in una competizione pacifica (che spesso si sarebbe sostituita a quella bellica), promuovendo ideali di rispetto, eccellenza e uguaglianza. Con il tempo avrebbero influenzato persino la politica, l’economia e i media, trasformandosi in un evento universale capace di ispirare milioni di persone e dare visibilità a tematiche sociali importanti come i diritti civili e l’inclusione.

(19) L'invenzione del Calcio come Sport moderno, formalizzato nel 1863 con la creazione della Football Association in Inghilterra, ebbe un impatto profondo sulla società, unendo le persone attraverso una passione comune, contribuendo a superare barriere sociali, culturali e nazionali più di ogni altro Sport. Il Calcio divenne un'importante forma di intrattenimento, promuovendo valori come il fair play, la competizione e l'aggregazione. Inoltre avrebbe avuto un ruolo fondamentale nella costruzione dell'identità culturale di molte Nazioni, diventando uno dei principali strumenti di espressione collettiva.
Documento inserito il: 04/05/2025
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