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Da Sanremo a Guayaquil. Storia della famiglia Parodi in Ecuador

DA SANREMO A GUAYAQUIL
STORIA DELLA FAMIGLIA PARODI IN ECUADOR


di Gerardo SEVERINO
Col. Aus. GdiF – Storico Militare


Premessa

Basta verificare nei vari siti Internet quanto sia stata importante l’emigrazione italiana nel mondo, anche in quei Paesi lontanissimi dalla nostra Penisola, nei quali ci è difficile immaginare come e quando siano giunti per la prima volta dei nostri compatrioti. Non vi è, quindi, uno Stato al mondo ove non siano emigrati degli italiani, anche se tale fenomeno, sviluppatosi nel nostro Paese soprattutto all’indomani dell’unificazione italiana, avrebbe interessato maggiormente il Continente Americano, da Nord a Sud. Fra i vari Stati che accettarono di “accogliere” emigrati provenienti dall’Italia vi fu anche l’Ecuador, situazione alla quale abbiamo già dedicato altri contributi negli ultimi tempi. Ebbene, tra le principali comunità italiane stanziate in Ecuador la più cospicua sorse, già sul finire dell’Ottocento, a Quito, la capitale e a Guayaquil, il principale porto che s’affaccia sull’Oceano Pacifico, il quale avrebbe assicurato la fortuna a non pochi Capitani marittimi, spedizionieri e commercianti italiani, principalmente di origini liguri, come lo era ed è la famiglia Parodi, alla quale dedichiamo queste poche righe.


La famiglia Parodi a Guayaquil

Sempre in Internet, se si digita il nome “Ernesto Parodi” ci si accorgerà che il noto Professore universitario, Deputato al Parlamento Nazionale e Consigliere Nazionale alla Camera dei Fasci e delle Corporazioni era nato proprio a Guayaquil il 16 giugno del 1899, appartenente, come vedremo a breve, alla seconda generazione dei Parodi trapiantati in America Latina. L’importante uomo politico e docente era figlio di Giovanni, un commerciante originario di Sanremo, ove era nato nel 1845 e di Luigia Goetta, i quali avevano raggiunto Guayaquil attorno al 1871, unitamente al fratello di Giovanni, Agostino. A loro si sarebbe unito, poi, l’altro fratello, Domenico, giunto in Ecuador nel corso del 1892, così come altri esponenti delle famiglie Parodi e Goetta, che avrebbero lasciato Sanremo anche nel corso dei primi decenni del Novecento. Mentre Domenico e Agostino otterranno la naturalizzazione nel 1899, Luigi Giovanni Parodi la conseguì nel 1910, epoca nella quale i fratelli erano già affermati e consolidati commercianti del porto di Guayaquil. Luigi Giovanni Parodi e sua moglie, Luigia Goetta metteranno al mondo una numerosa figliolanza (Luis, Mercedes, Umberto, Giulio, Ernesto, Emilio, Enrico e Yolanda), la maggior parte della quale rimase a vivere in Ecuador, nonostante i frequenti viaggi in direzione di Sanremo. A Guayaquil i Parodi sanremesi misero in piedi, al di là delle loro personali attività imprenditoriali, la c.d. “Parodi Hermanos”, inizialmente specializzata nell’importazione di generi alimentari, sia dall’Italia che dall’Europa, per poi espandersi in altri settori dell’import ed export, tanto da essere una delle principali aziende che avrebbe assicurato il commercio del cacao in Europa (1). Nel 1892, nell’ambito di un rapporto del Console d’Italia a Guayaquil, la “Fratelli Parodi”, così come l’azienda privata dello stesso Luigi Giovanni Parodi, padre di Ernesto, vengono citate tra le <<principali case italiane>> in Guayaquil (2). Molti anni dopo, ai primi del Novecento i Parodi diedero, quindi, vita ad altre aziende, associandosi con altri imprenditori, sempre italiani. È il caso della “Parodi Bruzzone & Co.” e della “Parodi e Marengo”, quest’ultima gestita da Domenico Parodi, destinate entrambe ad operare per molti anni ancora e sempre nel settore del commercio dei c.d. “coloniali”(3). L’agiatezza economica raggiunta dai “Fratelli Parodi” consentì loro di “spedire” in Italia i figli più inclini allo studio, come lo era stato sin da bambino Ernesto. Questi, da giovincello fu mandato Firenze, ospite del famoso Collegio dei Barnabiti, prima tappa di un percorso scolastico che lo porterà, infine, a Milano, ove si sarebbe laureato in Scienze Agrarie presso il locale Istituto Superiore Agrario. Il proliferare della famiglia in Ecuador spinse molti di loro, figli e nipoti dei pionieri, a trasferirsi in altre città del Paese, ivi compresa la stessa Capitale, Quito, sede di un’importantissima Università. I Parodi trapiantati in Ecuador non rimasero, poi, sordi al richiamo della Patria, e, quando l’Italia entrò in guerra, anche loro avrebbero fatto la loro parte, rientrando in Ecuador appena possibile. Tra i combattenti ci sarebbe stato anche quell’Ernesto Parodi del quale abbiamo fatto cenno pocanzi, il quale rimase anche ferito e mutilato nel corso del 1918. Ernesto si era arruolato volontario a 17 anni, quindi nel 1916, praticamente un anno prima di quei famosi “Ragazzi del 99”, riferendoci alla classe di leva cui l’Esercito italiano dovette far ricorso dopo la tragedia di Caporetto. Militando inizialmente nel Bersaglieri, Ernesto Parodi passò subito dopo alla Scuola Allievi Ufficiali di Parma, uscendone “Aspirante Ufficiale” nel marzo del 1918. Inviato al fronte passò poi ad un reparto Mitraglieri dei famosi Reparti d’Assalto, con i quale proseguì la guerra sino all’epilogo del 4 novembre, rivestendo il grado di Tenente (4). Rimasto a vivere in Italia, come abbiamo già evidenziato in precedenza, il Prof. Parodi avrebbe alternato la docenza in “Agraria tropicale e sub tropicale” presso la Regia Università di Bologna alla vita politica, essendo stato, sin dagli albori, un fascista convinto, tanto da pagarne le conseguenze dopo il 25 luglio 1943, ma soprattutto dopo la liberazione del 25 aprile 1945. I Parodi di Sanremo avrebbero raggiunto l’Ecuador anche nel corso degli anni Venti e Trenta, attratti a Guayaquil dalla fortunata esistenza di fratelli, zii e cugini. Fra questi “nuovi arrivi” vi fu anche Giovanni Battista Parodi, nato a Sanremo il 20 agosto del 1897, il quale raggiunse il bellissimo Paese andino nel corso del 1922, dando così avviò ad un nuovo ramo della famiglia. Sposato con Rosa Mercedes Valleverde, Juan Bautista avrebbe, fra gli altri, messo al mondo anche Luis Parodi Valverde, che dal 10 agosto 1988 al 10 agosto 1992 avrebbe ricoperto la prestigiosa carica di Vice Presidente del Paese, durante la Presidenza di Rodrigo Borja Cevallos. Egli, come è facile intuire, è stato colui che portò il nome dei Parodi ai massimi livelli della Società ecuadoregna, e non certo per la carica istituzionale prima ricordata.


Luis Parodi Valverde, un vanto per la città di Sanremo (1936 – 2020)

Nato a Guayaquil il 12 agosto 1936 da Juan Bautista Parodi e Rosa Mercede Valverde, Luis, oltre che politico, è stato un importante ingegnere. Dopo aver completato gli studi superiori presso la Escuela Superior Politécnica del Litoral, laureandosi in ingegneria elettrica, nel dicembre 1967, dal 1974 al 1978 fu Rettore della stessa Escuela Superior, mentre, nel frattempo, fu nominato Sottosegretario del Ministero delle Risorse Naturali e dell'Energia, incarico che avrebbe ricoperto dal 1976 al 1977. Presidente del Consiglio di Amministrazione dell'INECEL, fu anche Presidente del Consiglio di Amministrazione dell'Istituto Nazionale di Meteorologia e Idrologia. Vice Direttore Generale del CEPE dal 19 novembre 1980 al 30 settembre 1981. Nominato dall'Ambasciatore degli Stati Uniti presso il Consiglio di Amministrazione della Commissione Fulbright, nel settembre 1984, vi fu confernato anche nel settembre del 1985 e nel settembre dell’anno seguente. Nel 1995 fu nominato Direttore Esecutivo della “Fondazione Capacitar”. Luis Parodi Valverde si spense nella sua amata Guayaquil il 14 aprile 2020, ottantatreenne. Ed è proprio in suo onore che recentemente, nel quadro delle celebrazioni per il 125° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Italia ed Equador, è stato deciso di dedicargli un busto nei giardini di Brignole, a Genova, un’opera affidata alla scultrice genovese Sara Romeo.


Nell'immagine, una sezione della "Parodi - Bruzzone & Co. di Guayaquil.


NOTE

(1) Cfr. Bureau of the American Republics, <<Bulletin n. 19>>, 19 september 1891, pag. 9.
(2) Cfr. “Rapporto del Regio Console signor Nicolò Moreno (marzo 1892)”, in Ministero Affari Esteri, <<Emigrazione e Colonie. Rapporti dei RR. Agenti Diplomatici e Consolari>>, Roma, Tipografia Nazionale G. Bertero, 1892, pag. 210.
(3) Cfr. Bonanni & Roncati, <<Guida Commerciale d’Italia e delle Colonie italiane all’estero – 1908>>, Roma, 1908, pag. LXI.
4 Per il suo eroico comportamento in battaglia e per le mutilazione subite, Ernesto Parodi ottenne la promozione a Capitano per meriti eccezionali, con Regio decreto del 16 ottobre 1934.
Documento inserito il: 08/11/2025
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