Cookie Consent by Free Privacy Policy website Tutto storia, storia contemporanea: Storia dell'uomo dalle origini ai giorni nostri. Quarantaduesima puntata
>> Storia Contemporanea > Nel Mondo

Storia dell'uomo dalle origini ai giorni nostri. Quarantaduesima puntata

di Alberto Sigona


L'avvento dello “Stato di Diritto”

Nella scorsa puntata, la prima dedicata alla “Belle Epoque”, abbiamo trattato la rivoluzione tecnico-scientifica che caratterizzò quel fortunato periodo storico e che avrebbe cambiato letteralmente e radicalmente la vita di milioni di persone ed il futuro della storia, attraverso scoperte ed invenzioni sensazionali, come quelle che interessarono l'industria, i trasporti, la comunicazione a distanza o la medicina. Oggi soffermiamoci invece sul rinnovamento a lunga gittata che avrebbe riguardato l'ambito giuridico-istituzionale e politico.

Sulla scia di decenni di numerose proteste popolari e di varie e secolari ideologie volte a sensibilizzare le istituzioni sull'esigenza di uno Stato che rinunciasse ai suoi metodi dispotici per “aprirsi” ai propri sudditi, alla fine dell’Ottocento in Europa inizia ad evolversi e consolidarsi seriamente il principio che tutti, compresi i governanti, sono soggetti alla legge, e che di conseguenza il potere deve essere esercitato nel rispetto delle norme giuridiche e dei diritti fondamentali (assicurando in primis le libertà individuali), garantendo tra l'altro la separazione dei poteri e l'indipendenza della magistratura. Inoltre si rinsalda marcatamente il concetto secondo cui ogni persona ha pari diritti e doveri, indipendentemente dal ceto o dalla religione. Oltre a ciò, in risposta ai vari problemi sociali emersi con la Rivoluzione industriale, come povertà, sfruttamento, condizioni disumane di lavoro, ecc., al fine di contenere il crescente malcontento popolare e il sempre più tangibile rischio di rivoluzioni socialiste, cominciano a comparire i primi germogli del cosiddetto “Stato sociale”: così lo Stato non si limita a garantire le libertà dei propri abitanti, ma inizia timidamente ad intervenire per assicurare loro uguaglianza sostanziale e diritti sociali come la salute, l'istruzione ed il lavoro. I primi Stati a rendersi protagonisti di questa metamorfosi furono quelli in cui si era già sviluppata da tempo una forte tradizione liberale o costituzionale oppure in cui le pressioni sociali e politiche erano diventate ormai troppo forti per essere ignorate, come il Regno Unito, la Francia, la Prussia, la Svizzera, i Paesi Scandinavi, il Belgio, l'Olanda e l'Italia. Nel contempo inizia lentamente la trasformazione dei sudditi in cittadini: alcuni Stati, infatti, cominciano a percorrere la via democratica, coinvolgendo direttamente la popolazione nelle decisioni di governo, allargando gradualmente il diritto di voto a fasce sempre più ampie della popolazione maschile. La differenza fondamentale della democrazia rispetto al liberalismo sta nella convinzione che la sovranità non risiede in ristrette assemblee parlamentari (rappresentanti soltanto una minoranza borghese della popolazione) ma nella volontà generale di tutto il popolo.(1) Sicché le masse non si limitano più a subire decisioni dall'alto ma iniziano a rendersi “parte attiva” ed a emergere sulla scena politica, mediante i primi partiti politici di massa(2) (capaci di rappresentare, mobilitare e coordinare grandi quantità di elettori; in Italia, ad esempio, nel 1892 nacque il Partito Socialista dei Lavoratori Italiani), esprimendo in pubblico ed in relativa libertà le proprie idee... Inoltre iniziava a svilupparsi quella che oggi chiamiamo “opinione pubblica”, grazie anche alla diffusione sempre più massiccia dei quotidiani (i quali iniziano finalmente a godere di una relativa libertà di stampa) e ad una scolarizzazione che finiva di essere privilegio di pochi, portando ad una maggiore consapevolezza politica tra le masse. Frattanto anche le donne inizieranno un lento ma costante processo di emancipazione che pian piano le porterà a non essere più emarginate dalla vita sociale ed a non essere considerate inferiori all’uomo. Insomma in quell'epoca si stavano ponendo le basi del moderno Stato di Diritto, che avrebbe visto il suo perfezionamento nel Secondo Dopoguerra.


Nell'immagine, manifesto del Partito Socialista dei Lavoratori Italiani, nato nel 1892.


Note:

(1) Tra le prime democrazie realizzatesi nel mondo bisogna citare prima di tutto gli Stati Uniti d'America.

(2) I partiti di massa non erano più partiti di notabili composti esclusivamente da élite esclusive di proprietari e intellettuali, ma mediante una struttura organizzativa capillare cercavano di aprirsi al maggior numero di militanti possibili, mobilitando milioni di persone a prescindere da quale fosse la loro condizione o estrazione sociale. Anche se il fenomeno si sviluppa pienamente nel XX secolo, alcune esperienze pionieristiche risalgono già alla seconda metà dell’Ottocento. Il Partito Cristiano-Sociale fondato in Austria nel 1893 da Karl Lueger fu uno dei primi partiti di massa ed avrebbe ispirato altri partiti cattolici europei (come il PPI in Italia nel 1919).
Documento inserito il: 20/05/2025
  • TAG:

Articoli correlati a Nel Mondo


Note legali: il presente sito non costituisce testata giornalistica, non ha carattere periodico ed è aggiornato secondo la disponibilità e la reperibilità dei materiali. Pertanto, non può essere considerato in alcun modo un prodotto editoriale ai sensi della L. n. 62 del 7.03.2001.
La responsabilità di quanto pubblicato è esclusivamente dei singoli Autori.

Sito curato e gestito da Paolo Gerolla
Progettazione piattaforma web: ik1yde

www.tuttostoria.net ( 2005 - 2023 )
privacy-policy