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I Piceni

I Piceni erano una delle popolazioni italiche che abitavano l’area del Piceno insieme ai Petruzi e ad alcuni gruppi di Liburni. Questo popolo sviluppò un rilevante nucleo abitato nella regione che corrisponde ai nostri giorni alle basse Marche, e che comprendeva all’epoca un’area sacra tra le più importanti per la vita religiosa di quella che ancor oggi risulta essere una delle popolazioni italiche più misteriose. Nella prima fase dell’età del Ferro, tra il X ed il IX secolo a.C., i Piceni si stabilirono sul tratto di costa adriatica compreso tra i fiumi Foglia a nord e Pescara a sud, delimitato ad ovest dagli Appennini. Sulla riva sinistra della foce del fiume Tesino eressero un tempio alla dea Cupra, dea della fertilità e maggiore divinità da essi venerata . Alla luce di diversi rinvenimenti archeologici sembrerebbe che i Piceni non fossero una popolazione di origine indoeuropea. In epoca successiva, ad essi si sarebbero sovrapposti i Picenti, popolazione appartenente al gruppo umbro-sabellico. Secondo recenti scoperte, i Piceni si appropriarono dei territori occupati non aggregandosi in gruppi numerosi, ma dando invece vita a piccoli centri, disperdendosi per famiglie e tribù.In questo modo non giunsero mai a costituire un'unità cosciente della propria indipendenza culturale e la loro civiltà si differenziò da una località all’altra e, in alcuni casi, anche in modo notevole. A causa di questa struttura di tipo cantonale, il territorio dei Piceni poteva essere considerato come una confederazione picena. I loro centri abitati sorgevano sempre nelle vicinanze di preesistenti villaggi di popolazioni dell’età del Bronzo. Parteciparono attivamente a scambi commerciali, soprattutto marittimi, con le altre popolazioni adriatiche ed in particolare con Liburni, Illiri, Dauni ed Etruschi. Nel 299 a.C. si allearono con i Romani con i quali, in epoca successiva entrarono in conflitto. Sconfitte dopo due anni di guerra, le popolazioni picene vennero deportate in Campania, nell’area compresa tra la città di Salerno ed il fiume Sele, che prese poi il nome di Ager Picentinus. Fatta eccezione per la capitale Asculum, l’odierna Ascoli Piceno e la colonia greca di Ancona, che rimasero alleate di Roma, tutto il resto del territorio venne annesso dai Romani che vi fondarono numerose colonie, le più importanti delle quali furono Hatria, Firmum Picenum, l’attuale Fermo; Castrum Novum Piceni, vicino alla città di Giulianova; Potentia, oggi Potenza Picena e Auximum,l’attuale Osimo. Nel 295 a.C. I Romani con i loro alleati Piceni e Lucani, sconfissero gli Umbri, i Sanniti e gli Etruschi nella battaglia di Sentinum, nei pressi di Sassoferrato. Dopo la seconda metà del III secolo a.C. i Romani erano i padroni incontrastati dell’intera regione e a loro fianco combattevano truppe picene e umbre. Nel 207 a.C, dopo la vittoria romana sul Metauro contro le forze cartaginesi comandate da Asdrubale, ebbe inizio per le popolazioni delle Marche il processo di romanizzazione.


Nell'immagine, testa di guerriero piceno
Documento inserito il: 19/12/2014
  • TAG: piceni, il piceno, battaglia di sentinum

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