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Itinera Progetti presenta "Gli arditi" di Reginaldo Giuliani [ di ]

A luglio di quest’anno ricorreranno i cent’anni dalla nascita ufficiale degli Arditi, specialità della fanteria italiana costituita da reparti d’assalto. In un secolo ne hanno parlato in molti, in tante forme, ma il volume Gli arditi di Reginaldo Giuliani è una fonte di prima mano: cappellano militare, Giuliani militò fra le loro fila e non si occupò solo di curare le loro anime ma anche di capire le loro motivazioni e raccogliere le loro storie. Anche per questo Itinera Progetti ha deciso di pubblicarne una nuova edizione, che uscirà il 15 marzo.
Nel libro, la cui prima edizione risale al 1919, Giuliani si occupa di dare una sfaccettatura al mondo di questi reparti, passando dal raccontare i pattugliamenti al parlare dei più giovani. Qui un brano che racconta la speciale disciplina a cui erano sottoposti. «L’elemento scelto delle truppe d’assalto impose una speciale forma di disciplina, più intelligente, più dolce, ma non meno efficace ad ottenere il rispetto e l’obbedienza.
La disciplina dell’esercito si informa variamente allo spirito dei diversi corpi: altra è la soggezione del fante, altra quella del bersagliere, altra quella dell’alpino, altra quella dell’ardito, del quale si deve sviluppare l’individualità. L’ardito non amava piegarsi agli ordini rigidi e senza motivazione: voleva essere illuminato sul proprio lavoro. La sua fiducia nei dirigenti dipendeva meno dal loro grado che dal loro valore personale: quando però aveva apprezzato un ufficiale lo seguiva poi ciecamente, in qualunque impresa.
Da parte loro, gli ufficiali nutrirono un sentimento paterno verso i dipendenti e nel mantenere la disciplina badarono più alla sostanza che alla parola dei regolamenti.
Questa specie di famigliarità scandalizzò qualche critico, che giudicò che fra gli arditi non vi fosse disciplina. Niente di più falso: si trascurava talvolta la forma rigida, tradizionale nelle caserme, ma nient’altro che questa forma. La gioventù intelligente, cosciente e varia, di cui si componevano i nostri reparti, fu sempre docilissima; non contano le piccole eccezioni, che, in un ambiente sì acceso avrebbero potuto provocare vasti incendi, e invece non turbarono mai la virile obbedienza della massa».
A maggio di quest’anno sarà inoltre pubblicato il romanzo storico L’Ardito di Roberto Roseano, che farà vivere dall’interno l’epopea dei Reparti d’Assalto, e a giugno l’ormai introvabile XXVII Battaglione d’Assalto del Maggiore Luigi Freguglia.
Per tutti coloro che volessero approfondire l’argomento nel catalogo di Itinera Progetti sono già presenti Arditi sul Grappa, a cura di Ruggero dal Molin, di Ermes Aurelio Rosa giunto ormai alla sua quarta ristampa. Ludovico Lommi ha invece affrontato le vicende del XXIII reparto d’assalto in Da bersagliere ad ardito, corredato da un inedito album fotografico, importante anche in Cuore bombe pugnale che ricostruisce la loro storia dei Reparti d’Assalto dalla Prima Guerra Mondiale all’Impresa fiumana attraverso le loro cartoline. Accanto alle fiamme nere e alle fiamme cremisi non vanno però dimenticate le Fiamme Verdi, protagoniste dell’omonimo volume di Paolo Morisi e provenienti dalle fila degli Alpini. Qui un video di Itinera Progetti in cui vengono ricordate anche le loro battaglie.

Documento inserito il: 13/02/2017

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