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La politica estera e le guerre del re di Francia Luigi XIV

Se i suoi predecessori si erano sempre battuti contro l'egemonia degli Asburgo, che minacciavano si estendere il loro dominio a tutto il continente europeo, Luigi XIV propugnò una politica dinastico-feudale, che si prefiggeva lo scopo d’ingrandire la base territoriale di sfruttamento della monarchia e dell’aristocrazia francese. Questa politica fu facilitata dal grave indebolimento della Spagna e dell’Austria, dall’inesistente politica della Germania, uscita annientata dalla Guerra dei Trent’anni e dalla sempre più grave minaccia portata al Centro dell’Europa dai Turchi.Quest’ultima, in modo particolare, distolse l’attenzione di molti governi su quanto accadeva ad Occidente, lasciando quindi una relativa facilità di manovra al Re Sole, che seppe ben sfruttare la situazione, anche perchè l’accentramento dello Stato e lo sfruttamento feroce delle risorse interne, assicuravano ai francesi una grande superiorità militare nelle forze di terra. La prima guerra venne condotta contro la Spagna (1667-1668), aveva per obbiettivo la conquista delle Fiandre e venne chiamata guerra di devoluzione, poichè venne addotto come pretesto, che le Fiandre dovevano essere devolute a Maria Teresa, figlia del defunto re di Spagna e moglie di Luigi XIV, in sostituzione della dote che la Spagna non era stata in grado di fornire alla sposa al momento delle nozze, a causa delle pessime condizioni finanziarie nelle quali versavano le casse del regno. A causa della debolezza degli eserciti spagnoli, la sorte delle Fiandre sembrava segnata. A far naufragare le velleità del sovrano francese, ci pensarono gli Olandesi, che visti minacciati i propri confini da un’eventuale vittoria della Francia, riuscirono a costituire un’alleanza con Inghilterra, Svezia e con la stessa Spagna, Paesi da sempre alleati della Francia e ostili agli Asburgo. Nonostante le numerose vittorie riportate dagli eserciti francesi, Luigi XIV si vide costretto ad accettare la pace di Aquisgrana nel 1668, che gli lasciò solo una parte delle Fiandre costituita da dodici cità, fra le quali Lille. Il risentimento del despota francese contro l’Olanda, al quale si assommava la volontà di impadronirsi delle colonie e dei fiorenti traffici marittimi che facevano della piccola nazione uno dei paesi più ricchi ed evoluti dell’intera Europa, portarono alla Guerra d’Olanda (1672-1678). Il Governo francese riuscì ad assicurasi la neutralità dell’Inghilterra e della Svezia, allettate dai ricchi sussidi in denaro elargiti loro da Luigi XIV. L’Olanda si trovòquindi da sola ad affrontare le armate francesi, che certe della vittoria si apprestavano ad invadere il Paese. Quando le truppe del re di Francia varcarono i confini, gli Olandesi aprirono le dighe, causando l’allagamento dei territori invasi, costringendo gli avversari ad una precipitosa ritirata. La prepotenza dimostrata dalla Francia, indusse ne frattempo la Spagna, l’Austria ed il principe elettore di Brandeburgo Federico Guglielmo, ad unire le proprie forze, per meglio fronteggiare la minaccia. A questa coalizione, Luigi XIV rispose attirando dalla propria parte la Polonia e la Svezia, che attaccò il Brandeburgo . Questa guerra ebbe termine con la pace di Nimega (1678), che assegnò alla Francia la Franca Contea e altre 16 cittadine delle Fiandre meridionali, precedentemente possedute dalla Spagna. Il territorio olandese rimase inalterato, mentre il Brandeburgo dovette cedere alla Svezia la Pomerania occidentale. Dopo la pace di Nimega, Luigi XIV riuscì a mettere d’accordo Turchi ed Ungheresi, con il preciso scopo di servirsene contro l’Impero asburgico. Nel 1683 un esercito turco giunse sotto le mura di Vienna, che venne salvata dal provvidenziale arrivo dell’esercito polacco guidato dal re Ian Sobieski. Approfittando delle difficoltà nelle quali versava l’Impero, il re francese procedette all'annessione arbitraria di Strasburgo e di quella parte dell’Alsazia che ancora faceva parte dell’Impero. In Italia, nel 1681 i francesi presero possesso della piazzaforte di Casale, acquistata dal duca di Mantova con lo scopo di farne un baluardo contro la Spagna nella Pianura Padana. Nel 1668, il re fece bombardare duramente Genova per dieci giorni da una sua flotta per piegarla all’alleanza con la Francia. In quello stesso anno, Luigi XIV dovette affrontare una nuova coalizione di Stati proccupati dalla crescente potenza francese: della Lega di Augusta facevano parte l’Olanda, l’Inghilterra, la Spagna, l’Impero, la Svezia, il Ducato di Savoia e numerosi principi tedeschi. La guerra che ne derivò insanguinò l’Europa fino al 1697. I francesi risultarono vincitori sulla terraferma, ma subirono delle gravissime sconfitte per mare causate dalla potenza navale anglo-olandese. Dopo quasi dieci anni di guerra, la Francia aveva praticamente esaurito le proprie forze e fu costretta a sottoscrivere la pace di Rijswijck, con la quale rinunciava a tutte le conquiste ed annessioni successive alla pace di Nimega, fatta eccezione della città di Strasburgo. Luigi XIV dovette inoltre riconoscere come re d’Inghilterra Guglielmo d’Orange, colui che aveva tessuto tutte le trame antifrancesi degli ultimi trent’anni.


Nell’immagine, un ritratto di Luigi XIV, il Re Sole.
Documento inserito il: 24/12/2014
  • TAG: luigi XIV, guerre re sole, guerra devoluzione, pace Aquisgrana 1668, conflitto d olanda, pace nimega 1678, lega augusta, pace rijswijck

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