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Confutazione delle tesi di Mauro Biglino sul Nuovo Testamento [ di Yuri Leveratto ]

In questo articolo confuterò le tesi di Mauro Biglino riferite al Nuovo Testamento che lui ha scritto nel suo libro “Antico e Nuovo Testamento libri senza Dio”. Premetto che questo non è un attacco alla persona di Mauro Biglino, ma una semplice confutazione alle sue idee. Inizierò con una premessa, dove descrivo il modus operandi di Mauro Biglino. Dopo di ciò passerò a confutare le sue tesi sul Nuovo Testamento a partire dal cap. 5 (pag. 133), del suo libro. A queste aggiungerò anche alcune confutazioni alle sue tesi sull’Antico Testamento.

Premessa

La storia è piena di persone che negano la veridicità della Bibbia, ed è piena di persone che negano che Gesù Cristo è il Figlio di Dio. Nell’antichità vi sono stati Celso e Porfirio, gli gnostici e i manichei. Negli ultimi secoli vi sono stati scrittori come Friedrich Nietzsche, Dayananda Saraswati, o Bertrand Russell. Nessuno di questi, però, è riuscito a dimostrare che la Bibbia non sia realmente ispirata da Dio. Mauro Biglino è uno dei tanti che negano l’unico e vero Dio, e lo fa in modo astuto e avvincente. Infatti si è inserito in un filone, quello degli antichi astronauti e del complottismo, molto di moda al giorno d’oggi.
Mauro Biglino ha iniziato partendo dalla Genesi tentando di dimostrare che le traduzioni dall’ebraico sarebbero sbagliate e che Dio non sarebbe Dio, ma un alieno (un extraterrestre). Ha poi tentato di dimostrare con l’etimologia che alcuni termini in ebraico secondo lui non significherebbero Dio, ma è stato confutato da noti biblisti laureati in ebraico. Allora ha detto che YHWH è un Dio cattivo e vendicativo e non potrebbe essere il Padre amorevole di Gesù Cristo. Alla fine ha svelato le sue carte. Ha detto chiaramente che Gesù Cristo, non è il Figlio di Dio, ma sarebbe figlio di n.n.
Spesso Biglino dice di spiegare cos’è l’Antico Testamento e dice che i cristiani avrebbero “rubato” quel libro agli ebrei. Ma così facendo dimentica che gli autori del Nuovo Testamento erano tutti ebrei (anche per Luca ci sono teorie che fosse un ebreo), e che conoscevano alla perfezione il Tanakh. Essi hanno scritto il Nuovo Testamento alla luce della missione di Gesù Cristo sulla terra. Per cui erano le persone al mondo più qualificate per scrivere sulla vicenda di Gesù Cristo. Quindi non hanno rubato nulla, hanno scritto i fatti di Gesù Cristo descrivendo la sua missione sulla terra e hanno riportato le frasi di Gesù dove lui disse IO SONO individuando se stesso come Dio, il Dio degli ebrei, ossia YHWH. (Esattamente come in Esodo 3, 14).
Altre volte Biglino parla del peccato originale sostenendo che nell’Ebraismo non sarebbe presente. Ho confutato questa sua tesi più avanti nel mio articolo. Biglino spesso dice che fu Paolo di Tarso ad introdurre il concetto del peccato originale. Ma Biglino si dimentica le profezie dove si annucia la missione di Gesù Cristo per togliere il peccato, come per esempio Isaia (53, 3-9), ma si dimentica anche che di tantissimi passi dei Vangeli e degli altri libri del Nuovo Testamento dove viene affermato che Gesù Cristo venne per togliere il peccato originale: (Vangelo di Matteo (1, 20-21) - Vangelo di Matteo (17-12) - Vangelo di Matteo (18-11) - Vangelo di Matteo (26, 27-28) - Vangelo di Luca (1-68) -Vangelo di Luca (1-77) - Atti degli Apostoli (3, 18-19) - (4, 10-12) - (10, 40-43) - (13, 37-39) -(26, 22-23) - Prima Lettera di Pietro (2, 24-25) - (3, 18) - Prima Lettera di Giovanni (1, 7-9) - (2, 1-2) - (3, 4-6) - (4, 9-10) - (4, 14-16) - Apocalisse di Giovanni (1, 4-5) - (5-11) - (7, 9-10). Quindi non fu Paolo di Tarso a “creare” questa credenza, ma furono tutti gli Apostoli e gli Evangelisti a divulgarla. La prova che questa credenza è vera (ossia che i primi cristiani ci credevano realmente), è il fatto che gli Apostoli andarono poi alla morte pur di non rinnegarla e di non rinnegare la Risurrezione di Gesù.

Spesso Biglino dice: “La Chiesa nei prossimi anni abbandonerà, l’Antico Testamento”. Da questa frase si evince che Biglino non ha capito il senso della Bibbia, e non ha neppure capito quale è l’oggetto della Bibbia. La Bibbia, considerata nella sua totalità, Antico e Nuovo Testamento, non è altro che la descrizione del progetto di Dio, iniziato con la creazione del mondo e dell’uomo. Dio ha amato l’uomo e per questo gli ha dato il libero arbitrio, la possibilità di fare delle scelte. L’uomo però, dopo essere stato tentato da Satana ha voluto scegliere di scalzare Dio, anzi ha tentato di diventare egli stesso Dio. Per questo si parla di “peccato originale” e di “caduta dell’uomo”. L’uomo ha scelto il peccato e la conseguenza del peccato è la morte. Lettera ai Romani (6, 23):

“Perché il salario del peccato è la morte; ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesu’ nostro Signore”.

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