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Napoleone ed Hitler: gli stessi errori in Russia in due epoche diverse [ di Osvaldo Toldo ]

A volte la storia si diverte a presentarci strane situazioni e strani paradossi; incredibile vicenda ad esempio quella di Napoleone ed Hitler che, in due epoche diverse, a 130 anni di distanza l’uno dall’altro (il 1812 per Napoleone Bonaparte, il 1941 per Adolf Hitler) decidono di invadere la Russia con risultati parimenti tragici.
Abbastanza simili anche le situazioni di partenza per entrambi i dittatori: Napoleone Buonaparte è all’apice delle conquiste del suo impero mentre Hitler è padrone di mezza Europa, finora la guerra ha significato per la Germania del Terzo Reich solo clamorose vittorie.
Anche il nemico numero uno per entrambi è lo stesso: la Gran Bretagna che non oseranno o risuciranno mai attaccare direttamente via terra (Hitler cercherà di fiaccarne la forza grazie ai bombardamenti aerei).
Entrambi poi avevano siglato un patto di non belligeranza con la Russia per non essere disturbati durante le loro scorribande europee; Napoleone nel 1807 aveva firmato con lo zar Alessandro un trattato per la verità abbastanza blando mentre i ministri esteri di Germania ed Unione Sovietica nel 1939 avevano siglato il famoso patto Ribbentrop-Molotov.
Sicuramente son diverse le motivazioni e le intenzioni che hanno spinto i due capi di stato ad attaccare direttamente la Russia. Napoleone voleva unicamente rafforzare il proprio prestigio militare e la propria influenza su tutto il continente europeo; non aveva nessuna intenzione di impegnarsi più di tanto in territorio russo, era convinto con una guerra lampo che lo zar Alessandro avrebbe firmato subito la tregua e così lui avrebbe avuto il controllo su tutta l’Europa (Inghilterra esclusa).
Diverse sicuramente erano le motivazioni del “Fuhrer”; Hitler considerava i russi e soprattutto i comunisti una razza inferiore ed il cancro dell’umanità per cui necessariamente conquistando anche l’Unione Sovietica avrebbe allargato le sue mire espansionistiche realizzando così i suoi folli sogni di allargamento dello “spazio vitale germanico”.
Singolarmente paradossale è per entrambi la scelta abbastanza tardiva della data di inizio della campagna di Russia; l’inizio dell’Estate (21-22 Giugno).
Per l’imperatore Bonaparte è sicuramente una scelta strategica; lui è convinto di risolvere tutto in un paio di mesi entro l’Estate e poi iniziare la ritirata avendo obbligato lo Zar Alessandro a firmare la sconfitta.
Hitler in verità, più accortamente, aveva previsto l’inizio dell’attacco almeno due mesi prima ma poi fu costretto a rimandare per aiutare l’alleato italiano nelle guerre balcaniche. In entrambe le situazioni comunque l’inizio della campagna militare sembra poco più di una passeggiata trionfale; Napoleone con qualche difficoltà temporale in più del previsto decide di proseguire addirittura sino a Mosca dove le truppe francesi entrano ad inizio Settembre 2012.
Trova una capitale praticamente deserta come quasi deserte erano tutte le città principali al passaggio dell’esercito francese ( i russi avevano deciso la strategia della ritirata e dell’abbandono); la difficoltà principali non erano sicuramente quelle militari ma la difficoltà di reperire viveri ed approvvigionamenti per le truppe.
I francesi rimasero un mese in una Mosca abbandonata ed incendiata ad arte dai russi; Napoleone mandò invano ambasciatori alla ricerca dello zar per trattare una resa che non arrivò mai ed infine a metà ottobre decise la ritirata.
Da qui iniziarono i contrattacchi russi che impegnarono sino a Dicembre i francesi decimati, stremati dall’inizio terribile dell’Inverno e dalla mancanza di viveri; della terribile armata di 500.000 uomini inviati in Russia poco più di centomila riuscirono a salvarsi.
Fu un grave colpo per il prestigio dell’imperatore e l’inizio della sua fine; da lì a due anni ci furono la sconfitta di Lipsia, l’esilio all’Elba con fuga e poi la terribile disfatta di Waterloo che portà alla sua triste prigionia nell’isola di Sant’Elena.
Hitler aveva sicuramente qualche vantaggio nei confronti di Napoleone; il progresso industriale avrebbe consentito ai tedeschi una miglior facilità di spostamento (con auto,carri armati,etc) e quindi non avrebbe avuto il problema degli approvvigionamenti energetici avuti dalle truppe dell’imperatore francese ma anche un grosso svantaggio.
La Russia Sovietica di Stalin era diventata una potenza militare e non era più quel paese quasi ancora fermo al regime feudale che avevano incontrato i francesi nel 1812 ma un paese in grande via di modernizzazione.
Hitler commise un altro grande errore strategico: le popolazioni contadine e di periferia poco inclini al comunismo non avrebbero sicuramente opposta molta resistenza al nazismo se i tedeschi avessero effettuato una saggia politica di occupazione moderata. Gli invasori tedeschi invece si presentarono subito come degli oppressori violenti, intenti ad annichilire il popolo sovietico; così non fecero altro che cementare un unico spirito anti.nazista e patriottico tra le file della popolazione russa.
Identico fu comunque l’insuccesso finale; i tedeschi non entrarono sino a Mosca ma cominciarono a subire le conseguenze delle offensive russe e soprattutto del terribile generale “Inverno” che fu il preludio di una tragica ritirata (nella quale morirono purtroppo migliaia di alpini italiani inviati a riforzo dell’alleato germanico).
Anche per il folle dittatore tedesco l’esito tragico della campagna di Russia fu l’inizio di una lenta ma inesorabile disfatta che si concluse il 30 Aprile 1945 con il suo suicidio nel bunker di Berlino. Ironia della sorte: furono proprio i russi ad invadere Berlino dal settore orientale e accelerare la fine definitiva del “Fuhrer”. Hitler e Napoleone uniti dalle tragiche similitudini in un tragico destino; forse a parti inverse Napoleone non avrebbe rifatto gli stessi errori del predecessore attento come era alla storia delle strategie militari e fine conoscitore dei cicli storici e di studiosi come Plutarco ma è anche vero che :

1) Napoleone nell’era moderna del 900’ forse non sarebbe stato un grande generale; lui era un grande stratega dei combattimenti di terra (fanteria e cavalleria)
2) Hitler non sarebbe stato lui ad inizio 1800 senza la diffusione dei mass media e del grande potere della propaganda e della comunicazione; poi la Germania non esisteva ancora, insomma….


Forse i confronti tra due epoche diverse sono improponibili ma i paradossi della storia esistono eccome.
Documento inserito il: 04/01/2015
  • TAG: napoleone,guerre napoleoniche, ritirata di russia, sconfitta francese, esilio elba, hitler, invasione urss, operazione barbarossa, stalingrado, marea russa, caduta berlino, fine terzo reich

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