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Cefalonia: inesattezze e verità [ di Massimo Filippini ]

La div. Acqui non stava a Cefalonia 'sua sponte' o per diporto ma era una delle sette Divisioni dipendenti dal Comando dell'11^ Armata italiana di stanza ad Atene il cui Com. te gen. Carlo Vecchiarelli -dopo l'armistizio concluso da Badoglio- ordino' alle dipendenti divisioni -compresa ovviamente la stessa 'Acqui'- di cedere le armi pesanti ai tedeschi non per un ottuso filogermanesimo ma unicamente perchè l'esame della situazione dopo l'8 settembre non consentiva alternative meno che mai guerresche contro gli stessi. Tutte le divisioni (meno la 'Pinerolo' il cui comandante col. Infante non obbedì e fini massacrata dai partigiani greci) obbedirono immediatamente a tale ordine e cedettero le armi ai tedeschi che ne internarono gli uomini ('i cd IMI'). A Cefalonia il gen. Gandin consultò gli Uff. li Comandanti di Corpo e il loro parere fu quello di ESEGUIRE L'ORDINE DI CEDERE LE ARMI.
Purtroppo ci furono alcuni ufficiali inferiori quasi tutti di complemento tra cui si distinsero il cap. Pampaloni e il ten. Apollonio che - fuori da qualsiasi norma disciplinare - sconfinarono nel campo del diritto penalemilitare incitando una parte dei soldati da loro dipendenti - tutti dell'Artiglieria - a ribellarsi al prevedibile ordine del Comandante additato come traditore mentre il suo intendimento era soltanto diretto all'esecuzione dell'Ordine ricevuto dal Comando dell'XIa Armata di Atene. Avvennero pertanto episodi di insubordinazione gravissimi quali il lancio di una bomba contro l'auto dello stesso gen. Gandin o l'uccisione di un Capitano da parte di un nostro Maresciallo di Marina ed altri episodi simili che provocarono continui rinvii dell'esecuzione dell'ordine del gen. Vecchiarelli facendo sì che il fuggiasco governo 'Badoglio', una volta giunto a Brindisi dopo un'indecorosa fuga da Roma, inviasse il successivo 13 settembre al malcapitato Gandin un ORDINE DI RESISTERE (v. All. 1) ai tedeschi che chiedevano l'osservanza del precedente Ordine del gen. Vecchiarelli cui tutte le altre Divisioni meno una -la 'Pinerolo'- avevano prontamente obbedito.
Detto Ordine del Comando Supremo 'Badogliano' fu la CAUSA DELLA TRAGEDIA poichè venne inviato SENZA CHE IL GOVERNO BADOGLIO AVESSE PREVENTIVAMENTE DICHIARATO GUERRA ALLA GERMANIA -che lo fu SOLO il 13 ottobre successivo (v. all.)- con la conseguenza che i nostri Militari non poterono godere -nel lasso di tempo dall'8 settembre a tale data- della TUTELA riservata ai 'PRIGIONIERI DI GUERRA' dalla Comvenzione di Ginevra e assunsero la qualifica di 'franchi tiratori' come tali fucilabili appena catturati.
A conferma di ciò si ebbe il 29 settembre -a tragedia avvenuta- un drammatico colloquio a bordo della corazzata Nelson nelle acque di Malta per la firma del cosiddetto armistizio lungo tra il governo Badoglio ed il Comandante Alleato Eisemhower che rimproverò aspramente ai membri del governo italiano di non aver dichiarato guerra alla Germania con l'effetto di far fucilare come 'partigiani' o 'franchi tiratori' i nostri Militari catturati di cui i tedeschi fucilarono non la truppa - come sostenuto FALSAMENTE per decenni- ma SOLO 129 UFFICIALI alla famosa 'Casetta Rossa' il 24 settembre e 7 TRA CUI MIO PADRE, MAGG. FEDERICO FILIPPINI il giorno successivo 25.
I Caduti italiani A CEFALONIA furono - durante i combattimenti dal 14 al 22 settembre - circa 1350 e dopo la resa, i poveri Ufficiali - NON ESISTENDO UNO STATO DI GUERRA TRA ITALIA E GERMANIA - vennero fucilati perchè considerati 'capi di franchi tiratori' e 'franchi tiratori' essi stessi. La truppa - salvo alcuni sventurati incappati nella furia tedesca - NON ebbe la stessa sorte e NON venne fucilata in massa come risulta chiaramente dall'UFFICIO ALBO D'ORO DEL MINISTERO DIFESA DOVE I MORTI -A CEFALONIA- SONO QUANTIFICATI IN 1.639 (Milleseicentotrentanove) ESCLUSI altri sfortunati periti nel naufragio di tre navi che li trasportavano in continente (circa 1300) e pochissimi altri che NON tornarono dalla prigionia.
L'Ufficio ONORANZE AI CADUTI del Ministero Difesa che ha sostanzialmente confermato l'esattezza dei Dati dei Caduti da me rinvenuti è la FONTE CUI HO ATTINTO TALI NOTIZIE.
Per conferma invito a rivolgersi ad esso onde smettere di dare un resoconto FALSO dei fatti.
Documento inserito il: 27/12/2014

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