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8 Agosto 1916 : La conquista di Gorizia [ di Maury Fert ]

Con la conquista del Monte Sabotino a nordest e del Monte San Michele a sudovest la forte linea difensiva austroungarica nei pressi di Gorizia crollò rapidamente. Il Monte Calvario considerato per oltre un anno come una roccaforte inespugnabile da parte dei soldati italiani cadde la notte tra il 7 e l'8 agosto. I contrattacchi anche dopo che arrivarono i primi rinforzi l'11 agosto non cambiarono le sorti di questa battaglia.
Sulla riva destra dell'Isonzo si trovava solo un reggimento croato agli ordini del Gen. Zeidler che ordinò la ritirata ad est della città la mattina dell'8 agosto. Gorizia rimase così priva di difese, ad eccezione di pochi uomini che presidiavano con una mitragliatrice l'unico ponte rimasto ancora sull'Isonzo. I primi plotoni della Brigata "Pavia" cominciarono a raggiungere la riva sinistra del fiume.
In quello stesso giorno un giovane sottufficiale, Aurelio Baruzzi, ebbe il permesso di attraversare a nuoto le acque dell'Isonzo portando con sè una bandiera italiana. Raggiunta l'altra sponda Baruzzi dopo pochi minuti issò il tricolore nei pressi della stazione ferroviaria decretando la conquista di Gorizia da parte dell'Esercito Italiano. Si trattava della prima tangibile vittoria ottenuta dopo quasi 15 mesi di guerra.
Mai come allora l'esercito austroungarico sembrava in difficoltà: il Comando Supremo entusiasta per la vittoria ordinò di continuare l'attacco per raggiungere anche la seconda linea difensiva alle spalle della città. Ma Borojevic sapendo che non sarebbe riuscito a mantenere le città isontina aveva ordinato la ritirata più a est su una vallata in direzione nord - est chiamata Vallone. Furono così abbandonate le posizioni importanti del Carso Occidentale come il Monte Sei Busi, la zona di Doberdò del Lago, ed il Monte Cosich a nord di Monfalcone.
Il 17 agosto le operazioni vennero definitivamente sospese in mezzo a grandi celebrazioni. L'entusiasmo coinvolse la popolazione italiana e i soldati che finalmente dopo un anno di guerra potevano gioire per la prima volta. Ma a livello militare la realtà era ben diversa: l'avanzata fu pari a circa 5 km su un fronte di 25 e costò la perdita in 10 giorni di combattimento di circa 100.000 uomini.

Nell'immagine il Generale Zupelli, ministro della Guerra nel 1916.
Documento inserito il: 21/02/2015

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