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Biblioteca Universitaria di Genova: Gramsci e la Costituente

Martedì 10 marzo 2015 alle ore 17
Celebrazioni della Resistenza e del settantesimo della Liberazione
“La Resistenza” nella Letteratura e nell’Arte
Gramsci e la Costituente
Conferenza di Giuseppe Vacca, storico, Presidente della Fondazione Antonio Gramsci.

Il tema della Costituente di tradizione repubblicana e mazziniana divenne molto attuale subito dopo la prima guerra mondiale e agitò il discorso pubblico in maniera pervasiva e trasversale soprattutto fra il ’18 e il ’19. Nel caso di Gramsci, esso fu ripreso dopo il biennio rosso, dalla tradizione bolscevica e cominciò a rielaborarlo dal 1923 per adattarlo alla situazione dell’Italia, unico paese europeo all’epoca in cui fosse giunto al potere il fascismo. Ma, gli aspetti su cui intendo soffermarmi maggiormente la ripresa del tema durante gli anni del carcere, in particolare nell’autunno del 1930, senza poi lasciarlo cadere fino alla sua morte. In questo periodo, tenendo conto dei caratteri assunti dal fascismo al potere in Italia e in altri paesi europei, nonché nel quadro internazionale e della politica del Komintern, con il quale Gramsci era in grave disaccordo, l’elaborazione del tema della Costituente consente di mettere in luce i nuclei fondamentali della revisione filosofica e strategica che caratterizza tutto il corpus dei Quaderni del carcere. Questo approccio analitico richiede anche un confronto con l’evoluzione della politica del Komintern e del Pci negli anni ’30 e con le reazioni del gruppo dirigente del partito alla proposta gramsciana, in particolare alla sua tempestività ed utilizzabilità.

"Bisogna fare di tutto perché quella intossicazione vischiosa non ci riafferri: bisogna tenerla d'occhio, imparare a riconoscerla in tutti i suoi travestimenti. In quel ventennio c'è ancora il nostro specchio: uno specchio deformante, che dà a chi vi si guarda un aspetto mostruoso di caricatura.
Ma i tratti essenziali sono quelli: non dimentichiamoli. Solo riguardando ogni tanto in quello specchio possiamo accorgerci che la guerra di liberazione, nel profondo delle coscienze, non è ancora terminata.
"
Piero Calamandrei, Per la storia del costume fascista, “Il Ponte”, VIII, 10, 1952, pp. 1337-1348.

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Tel. +39 010.2546453
Fax +39 010.2546454
e-mail: bu-ge.eventi@beniculturali.itDocumento inserito il: 07/03/2015

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